Per i giudici di Milano quello di Silvio Berlusconi è un legittimo impedimento assoluto e quindi l'udienza per il processo sul caso Ruby è stata rinviata. Il collegio presieduto da Giulia Turri ha sostenuto che all'esito della visita fiscale c'è uno 'scompenso pressorio' quindi si tratta di un «assoluto impedimento a comparire in udienza». Quindi il processo Ruby che vede imputato l'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è stato rinviato a mercoledì.
I giudici hanno mandato tre esperti a verificare
La decisione è arrivata dopo 5 ore di attesa nell'aula del Tribunale di Milano dove si celebra il processo sul caso Ruby che vede imputato Silvio Berlusconi per concussione e prostituzione minorile. I giudici hanno dato mandato a tre esperti di verificare le condizioni fisiche dell'ex premier e stabilire se si potesse parlare di legittimo impedimento assoluto. Senza lo stop si sarebbe proceduto con la requisitoria del sostituto procuratore Ilda Boccassini pronta a chiedere la condanna del Cavaliere.
La decisione è arrivata dopo 5 ore di attesa nell'aula del Tribunale di Milano dove si celebra il processo sul caso Ruby che vede imputato Silvio Berlusconi per concussione e prostituzione minorile. I giudici hanno dato mandato a tre esperti di verificare le condizioni fisiche dell'ex premier e stabilire se si potesse parlare di legittimo impedimento assoluto. Senza lo stop si sarebbe proceduto con la requisitoria del sostituto procuratore Ilda Boccassini pronta a chiedere la condanna del Cavaliere.
Parlamentari del Pdl occupano la quarta sezione penale
Davanti al Tribunale è andata in scena la 'rivolta' del Pdl (numerosi parlamentari guidati da Alfano hanno 'occupato' la quarta sezione penale in segno di protesta). Gli eletti alla Camera e al Senato del Pdl, che questa mattina hanno manifestato il proprio sostegno e la vicinanza al presidente Berlusconi davanti al tribunale di Milano, hanno accolto il segretario Angelino Alfano intonando 'Fratelli d'Italia'. Già prima dell'arrivo del segretario, circa 150 parlamentari si erano radunati davanti al tribunale, dopo aver lasciato la riunione alla Camera di commercio. E nell'attesa che arrivasse Alfano, con tanto di tricolore portato dall'onorevole Alessandra Mussolini, tutti in corso hanno iniziato a cantare l'inno nazionale. Dopo 'l'irruzione' dei parlamentari del Pdl davanti all'aula, solo i giornalisti sono rimasti ad aspettare che i giudici si pronunciassero sull'impedimento chiesto dalla difesa di Berlusconi.
Davanti al Tribunale è andata in scena la 'rivolta' del Pdl (numerosi parlamentari guidati da Alfano hanno 'occupato' la quarta sezione penale in segno di protesta). Gli eletti alla Camera e al Senato del Pdl, che questa mattina hanno manifestato il proprio sostegno e la vicinanza al presidente Berlusconi davanti al tribunale di Milano, hanno accolto il segretario Angelino Alfano intonando 'Fratelli d'Italia'. Già prima dell'arrivo del segretario, circa 150 parlamentari si erano radunati davanti al tribunale, dopo aver lasciato la riunione alla Camera di commercio. E nell'attesa che arrivasse Alfano, con tanto di tricolore portato dall'onorevole Alessandra Mussolini, tutti in corso hanno iniziato a cantare l'inno nazionale. Dopo 'l'irruzione' dei parlamentari del Pdl davanti all'aula, solo i giornalisti sono rimasti ad aspettare che i giudici si pronunciassero sull'impedimento chiesto dalla difesa di Berlusconi.
Paventato un Aventino contro la magistratura
L'ex premier è concentrato sulle prossime incombenze processuali (soprattutto l'inchiesta di Napoli) e avrebbe invitato i suoi a tenere i nervi saldi. Paventata l'idea di un 'Aventino' contro la magistratura (disertando le prime sedute parlamentari). Il blitz di oggi al palazzo di Giustizia è servito a ottenere il legittimo impedimento assoluto per l'ex premier. «Per ora stiamo fermi, ma tutti devono sapere che siamo pronti a una mobilitazione di piazza permanente», avverte un autorevole esponente azzurro.
L'ex premier è concentrato sulle prossime incombenze processuali (soprattutto l'inchiesta di Napoli) e avrebbe invitato i suoi a tenere i nervi saldi. Paventata l'idea di un 'Aventino' contro la magistratura (disertando le prime sedute parlamentari). Il blitz di oggi al palazzo di Giustizia è servito a ottenere il legittimo impedimento assoluto per l'ex premier. «Per ora stiamo fermi, ma tutti devono sapere che siamo pronti a una mobilitazione di piazza permanente», avverte un autorevole esponente azzurro.
Anm: la magistratura non ha fini politici
«Il fine della magistratura non è politico, la legittimazione della magistratura non si fonda sul consenso ma sulla sua professionalità e credibilità che derivano dal rispetto della legge», ha detto a Sky Tg24 il Presidente dell'Anm Rodolfo Sabelli, nella giornata del blitz del Pdl al tribunale di Milano.
«Il fine della magistratura non è politico, la legittimazione della magistratura non si fonda sul consenso ma sulla sua professionalità e credibilità che derivano dal rispetto della legge», ha detto a Sky Tg24 il Presidente dell'Anm Rodolfo Sabelli, nella giornata del blitz del Pdl al tribunale di Milano.
Alfano martedì al Quirinale
Il segretario del Pdl, Angelino Alfano salirà domani al Quirinale con i capigruppo uscenti per affidare al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, le loro «preoccupazioni per l'emergenza democratica» prodotta dall'accanimento giudiziario contro Silvio Berlusconi, ha detto Alfano dalla scalinata del palazzo di Giustizia di Milano dove i parlamentari del Pdl sono accorsi . «Abbiamo grandissimo rispetto per Napolitano, siamo dispiaciuti per l'evolversi della giornata, avremmo voluto non venire qui, ma l'aggravarsi della situazione ce lo ha imposto», ha aggiunto Alfano sottolineando che il Capo dello Stato è «un interlocutore di cui ci fidiamo».
Il segretario del Pdl, Angelino Alfano salirà domani al Quirinale con i capigruppo uscenti per affidare al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, le loro «preoccupazioni per l'emergenza democratica» prodotta dall'accanimento giudiziario contro Silvio Berlusconi, ha detto Alfano dalla scalinata del palazzo di Giustizia di Milano dove i parlamentari del Pdl sono accorsi . «Abbiamo grandissimo rispetto per Napolitano, siamo dispiaciuti per l'evolversi della giornata, avremmo voluto non venire qui, ma l'aggravarsi della situazione ce lo ha imposto», ha aggiunto Alfano sottolineando che il Capo dello Stato è «un interlocutore di cui ci fidiamo».
Sabato ci sarà una nuova richiesta di rinvio
Da quando si apprende sabato al processo d'appello sui diritti tv di Mediaset, dove l'ex premier rischia la conferma della condanna a 4 anni per frode fiscale, ci sarà ancora una richiesta di rinvio per legittimo impedimento legata alle condizioni di salute e al numero dei giorni di riposo, 15 giorni per infiammazione agli occhi 7 per problemi cardiaci, prescritti dai medici. La battaglia insomma sembra destinata a continuare. La giornata di oggi, caratterizzata dalla visita e dal corteo dei parlamentari neo eletti del Pdl in tribunale, è stata interlocutoria.
Da quando si apprende sabato al processo d'appello sui diritti tv di Mediaset, dove l'ex premier rischia la conferma della condanna a 4 anni per frode fiscale, ci sarà ancora una richiesta di rinvio per legittimo impedimento legata alle condizioni di salute e al numero dei giorni di riposo, 15 giorni per infiammazione agli occhi 7 per problemi cardiaci, prescritti dai medici. La battaglia insomma sembra destinata a continuare. La giornata di oggi, caratterizzata dalla visita e dal corteo dei parlamentari neo eletti del Pdl in tribunale, è stata interlocutoria.
Proibite le visite
«Silvio Berlusconi non è in grado di ricevere visite, ho mandato via 150 parlamentari», ha detto il medico personale di Berlusconi, Alberto Zangrillo che ha precisato: «Rimarrà ricoverato fino a domani mattina». Una folta delegazione di parlamentari del Popolo della libertà, Alfano compreso, si era recata a visitare il presidente del partito.
«Silvio Berlusconi non è in grado di ricevere visite, ho mandato via 150 parlamentari», ha detto il medico personale di Berlusconi, Alberto Zangrillo che ha precisato: «Rimarrà ricoverato fino a domani mattina». Una folta delegazione di parlamentari del Popolo della libertà, Alfano compreso, si era recata a visitare il presidente del partito.
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