INCONTRI
E DIALOGHI AL MUSEO ARCHEOLOGICO DI SEZZE
Si
inaugura domani alle ore 17,30 al Museo Archeologico di Sezze la mostra,
«Incontri e dialoghi al Museo».
La
rassegna si articola in una doppia esposizione.
La
prima, «Presenze contemporanee», presenta i lavori di nove artisti diversi per
generazioni e differenti esperienze espressive.
La
seconda, «Nel nome del Padre », raccoglie disegni, tele e sculture di arte sacra
qui esposte per la prima volta insieme ad alcune opere conservate nei depositi
del museo.
Ad
accogliere il visitatore, nella Sala degli Amorini, due solide artiste di area
figurativa. Rosy Bianco mostra un grado di libertà e di autonomia compositiva
pur nel forte richiamo naturalistico. Al centro del suo interesse paesaggi
assolati e una natura dai colori vivissimi e ben rappresentato in ogni suo
accento poetico. Anche Susy Avallone fotografa la realtà. Il gruppo di opere che
espone appartiene a due filoni fondamentali della sua attività: il ciclo dei
paesaggi e delle nature morte a cui ha aggiunto per questa esposizione un
ritratto di Pasolini. Il percorso prosegue nella Sala dell’Ercole. Rosita
Sfischio esalta con una lettura cristallina, quasi affettiva, il tema del
ritratto catturato nella sua intimità; Anna Maria Tessaro posa lo sguardo sul
canto della natura raccontato con intenso discorso narrativo; Giovanna Gallo
riassume con «Bottiglie» e «Case umanizzate» il suo mondo fiabesco sospeso tra
sogno e realtà. A seguire le sculture in ceramica raku di Maria Felice Petyx che
segnano il progressivo spostamento verso nuove scelte compositive articolate ad
esperienze neofigurative. A sottolineare il passaggio tra la pittura figurativa
e quella astratta i «Muri di carta» di Stefano Sorrentino che segnano l’inizio
di una nuova stagione creativa. La mostra continua nella Sala del Mosaico. A
confronto i «Cretti» di Angela Scappaticci e i «Legni» monocromatici di Fabio
Santori. Angela Scappaticci approfondisce la tecnica del cretto con un impasto
cromatico corroso da filamenti segnici; Fabio Santori materializza la sua
fantasia nel legno di riciclo trasformato in opera d’arte. Un giovane con un
curriculum artistico in crescendo costante. La seconda sezione della mostra,
«Nel nome del padre», allinea le opere di alcuni protagonisti della scena
artistica italiana del dopoguerra come Remo Brindisi e Umberto Mastroianni e di
altri artisti già consolidati tra cui Marco Diaco, Maurilio Cucinotta, Vincenzo
Esposito, Antonio Galeazzi, in arte Agal, e Abdul Rahem Tatari che hanno
interpretato con una registrazione personale il cammino della croce. La mostra
resterà aperta fino al 30 marzo 2013.
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