DELFINO
SPIAGGIATO A SAN FELICE CIRCEO, LE ANALISI
di
Federico Domenichelli
Delfino
spiaggiato sulla costa di San Felice Circeo, necessarie analisi per stabilire la
causa del decesso. Sul caso, stanno indagando anche i veterinari ed i tecnici
dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale oltre che i colleghi del «Cetaceans
standing emergency response team». Purtroppo il decesso del delfino in località
Golfo Sereno, come ha spiegato il direttore del Parco Nazionale del Circeo
Giuliano Tallone, è un episodio tutt’altro che raro in questo periodo. Non si
esclude, e gli studi condotti sino ad ora lo dimostrano, che possa esserci
un’epidemia in corso, forse morbillo (circa il 50% degli esemplari analizzati ne
erano affetti) o un altro tipo d’influenza. Quello del Circeo, insomma, è
l’ultimo caso di cetaceo ritrovato morto sulle coste del Mediterraneo, in
particolare nel Tirreno. Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del
Territorio e del Mare sta monitorando la situazione e sino ad ora sono 86 i casi
di stenella striata spiaggiata che sono stati registrati fra la Sicilia e la
Toscana. Tanti gli episodi verificatisi lungo le coste pontine, con ritrovamenti
a Terracina, Sperlonga ed ora anche a San Felice Circeo, senza contare quelli
sul litorale romano. Tra i delfini ritrovati ed esaminati, come si legge in
quanto riportato dal Ministero dell’Ambiente, circa il 50% è risultato affetto
dal virus del morbillo, capace peraltro di infettare anche altre specie di
mammiferi acquatici. Già in passato ci furono due gravi epidemie nel
Mediterraneo, tra il 1990 ed il 1992 e tra il 2006 ed il 2008. Oltre a questo
virus, è stato isolato anche un batterio «responsabile di sindromi emolitiche ed
emorragiche», ma resta da comprendere il ruolo di quest’agente nell’anomalia in
corso. Con il caso del Circeo, comunque, il numero totale di decessi di delfini
si avvicina a cento.
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