RIFIUTI
LAZIO, L’ITALIA DEFERITA ALLA CORTE DI GIUSTIZIA UE
Via
Ansa
Ieri
la Commissione Europea ha deferito l'Italia alla Corte di Giustizia per il
trattamento dei rifiuti nelle discariche della Regione Lazio, che non
rispetterebbero le più basilari normative europee sullo smaltimento.
La
notizia è arrivata ieri sera, ma non
ha sorpreso nessuno: purtroppo questa ennesima figuraccia internazionale si
è dimostrata inevitabile, a fronte anche del fatto che le garanzie date fino ad
oggi sono decisamente insussistenti, visti i trascorsi degli ultimi 30 anni.
Secondo
la Commissione Europea le discariche laziali “sono riempite con rifiuti che non
hanno subito il trattamento prescritto dalla legislazione UE”.
Una
violazione
considerata gravissima, che nondimeno costituisce una grave minaccia per la
salute umana e per l’ambiente; la novità è che la Commissione non mette sotto
accusa solo la grande discarica di Malagrotta ma l’intero sistema di
conferimento del rifiuti tal quale in discarica, ivi compresa la discarica di
Borgo Montello a Latina.
Il
deferimento alla Corte di Giustizia dunque non è dipeso solo dall’inferno di
Malagrotta, ma proprio dal modo in cui nel Lazio i rifiuti vengono conferiti in
discarica, dannoso, pericoloso, illegale; cosa che rende evidente che
l’importanza di una battaglia sui rifiuti non dipende dal “dove” fare gli
impianti, ma soprattutto dal “come”
questi vengono realizzati, pagati, utilizzati, dal “come” i rifiuti vengono
trattati dopo che escono dalle case dei cittadini.
Il
ministro dell’Ambiente Corrado Clini commenta così la notizia: “Era una
decisione prevedibile e direi anche giusta. Peccato che sia arrivata troppo
tardi: dall’11 aprile non verranno più messi in discarica, a Malagrotta, rifiuti
non trattati, e il sito sarà chiuso a giugno. Si è ormai avviato un percorso che
porterà a risolvere la questione tra luglio ed ottobre. [...] Noi stimiamo che
la raccolta differenziata a Roma, che oggi è al 30,2%, passerà al 40% a fine
novembre, coprendo un’area della Capitale grande quanto Milano, e poi aumenterà
ancora al 55% a fine 2014 e al 65% alla fine del 2015”.
Il
decreto Clini tuttavia non risolve le gravi criticità che la Commissione
Europea ha evidenziato nella Regione, in quanto emesso appositamente per
risolvere l’emergenza romana; sono numerosi gli invasi del Lazio, tra cui
appunto Borgo Montello o Roncigliano,
messi sotto accusa dall’Unione Europea presso la Corte di Giustizia, che dovrà
necessariamente procedere con la multa (la discussione sarà avviata tra qualche
settimana per arrivare ad un pronunciamento entro pochi mesi) se non venissero
risolte tutte le criticità evidenziate.
Nessun commento:
Posta un commento