Segreti veri o presunti del Vaticano, un amico di Luciani, "Il Papa dei 33 giorni": "Potevo salvarlo ma non l'ho fatto"
Il Vaticano e'
spesso raffigurato come stanze di complotti e di segreti, nel passato ma anche
nel presente. Dove si tramano complotti, si organizzano congiure e dove, ora in
nome del potere spirituale, pur sempre un grande potere in questi tempi, si
combattano contrapposte cordate. Tra innovatori e conservatori, ma non solo.
Spesso le amicizie si intrecciano al di la' delle posizioni ideologiche o
teologiche. L'era dei corvi sembra finita, ma un Papa, fatto con solo pochissimi
precedenti nella storia, se ne e' andato in pensione anticipata, tra mille
dubbi. E tra i mille misteri del Vaticano c'e' il "Papa dei 33 giorni", guarda
il caso gli anni di Gesù, morto per infarto nella notte del 28 settembre del
1978. Da allora molti i dubbi dei sempre presenti "complottisti". A distanza
esce una confessione, riportata dal Giornale, di un amico di Luciani, Giovanni
Paolo I. Giuseppe Pedulla', che compirà 83 anni il prossimo 23 giugno. Racconta:
"L'arcivescovo Perantoni voleva che gli portassi in Vaticano una lettera per
avvisarlo del pericolo di morte. Ma mi rifiutai". L'uomo un pasticcere che
viveva in una zona vicina al patriarca di Venezia, fu atterrito da una cosa che
gli sembrava più grande di lui. Il presule insistette: "Te ne pentirai…" Tre
giorni dopo Giovanni Paolo I fu trovato morto nella sua stanza. Referto:
"Infarto del miocardio". Nella "confessione" di Pedulla' riaffiorano gli stessi
presunti mandanti di anche fantasiose ricostruzioni. "Nel 72 il patriarca di
Venezia - spiega -ebbe un aspro scontro con l'arcivescovo Paul Marcinkus,
presidente dello Ior, circa la gestione del Banco San Marco e la vendita del
Banco Ambrosiano, effettuato senza informare l'episcopato veneto. Luciani,
appena eletto Papa, avrebbe manifestato l'intenzione di rimuovere Marcinkus,
perché un vescovo non deve dirigere una banca".
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