"A me frega solo dei soldi", il giudice Lollo e la cricca dei fallimenti. Domani primi interrogatori, adesso tremano in tanti
Nell'ordinanza del gip umbro la compagnia dei concordati viene definita disinvolta e senza pudore. A Formia sotto sequestro lo studio di Raffaele Ranucci
22/03/2015 - 11:08
Potrebbe presto avere nuovi risvolti l’inchiesta che ha svelato un sistema di corruzione all’interno della sezione fallimentare del tribunale di Latina e che ha portato all’arresto di otto persone, tra cui il giudice Antonio Lollo. Gli indagati sono stati tenuti sotto torchio per ore negli uffici della questura di Latina e la sensazione è che qualcuno, finora rimasto ai margini dell’inchiesta, possa adesso finirci dentro. Intanto sono stati fissati per domani, lunedì 23, gli interrogatori di garanzia per gli indagati arrestati su ordine del giudice di Latina Laura Matilde Campoli.
DISINVOLTI E SENZA PUDORE All’indomani della notizia degli arresti, l’attenzione si è spostata sulle intercettazioni e sul sistema fraudolento ricostruito dalle due procure che hanno coordinato l’inchiesta, quella di Latina e quella di Perugia. E’ proprio il gip del tribunale umbro Lidia Brutto a ricostruire, nella sua ordinanza che ha portato all’arresto del giudice Antonio Lollo e di altre cinque persone, “il vero e proprio sistema corruttivo inconsapevolmente confessato dagli indagati nel corso della conversazione ambientale intercettata il 30 gennaio all’interno dell’autovettura del commercialista Marco Viola, il cui tenore colpisce per la disinvoltura con la quale i protagonisti descrivono se stessi, senza alcun pudore, come scaltri complici nell’attuazione di condotte criminose, realizzate mediante l’abituale asservimento della funzione giudiziaria all’arricchimento personale”.
"A ME FREGA SOLO DEI SOLDI" Una frase su tutte delinea questa condotta, secondo il gip di Perugia, e la pronuncia proprio Antonio Lollo- “A me frega solo dei soldi, che cazzo me frega a me del resto, e mia moglie è della partita, non mi sento affatto sporco” E che la coppia sia ben affiatata si evince anche da un’altra intercettazione riportata nell’ordinanza di custodia cautelare arrivata da Perugia. Antonio Lollo e Antonia Lusena il 7 marzo scorso si dirigonoa Formia per partecipare al compleanno della moglie di un altro indagato, Raffaele Ranucci. Sono in macchina e parlano della perquisizione subita da Marco Viola. Viene riportata integralmente, come altre, nell’edizione di oggi del Giornale di Latina.
Lollo: “Se lo arrestano mi preoccupo della reazione della moglie...questo veramente mi preoccupa a me. Poi il resto secondo me si risolve tutto. Magari in Cassazione eh. Poi so dove devono arriva, noi non è che abbiamo fatto come Paccarini”.
Lusena: “Appunto”.
Lollo: “Che ci siamo comprati la villa all’Eur. Non so se mi sono spiegato. Ecco perché a me mi rode il culo che questo idiota abbia fatto sto casino...ti rendi conto, i soldi che ballano e possono scappare se spostano me e mettono un altro, chi glieli liquida i soldi a questi, loro non li prendono e non li danno a me. A parte quelli già liquidati che sono in corso di...avviamento e di pagamento...quelli che bisogna ancora liquidare e quindi pagare, se le perizie non vanno avanti in Desca e Poseidon perché mi levano...chi glieli liquida questi soldi a loro? Che poi questi non vanno manco in collegio. Mi sto rendendo conto che più che i compensi ai commissari, che devo sudare ogni volta in camera di consiglio, conta di più le stime che faccio fa”.
Lusena: “E certo”.
Lollo: “O le cause che faccio fa a Mo.. a Moscarino”.
Lusena: “Quelli dipendono da te”.
Lollo: “Ta, ta, ta, ta...e pagano. Una coadiuzione di Genco che vale centomila euro...porti a casa 25/30mila euro, vale molto di più del commissario che deve andà in camera di consiglio...deve da i soldi a Lello e Lello li deve dà a me. Non so se mi sono spiegato! Però..meglio avè Dello Strologo come commissario che un altro no”.
Lusena: “E certo”.
Lollo: “Questo è chiaro. Adesso da Moscarino voglio...voglio fa l’elenco delle cause che sta facendo...come porta a compimento tutte le cose gli liquido i soldi, anche a Luigi...per Pasqua me deve da cinque-diecimila euro perché me servono”.
Lusena: “A Luigi ti deve dà ancora diecimila euro?”.
Lollo: “No, Luigi mi deve dà diecimila euro se partiamo da cento, ma Luigi non ha avuto solo cento ne ha avuti il doppio. Tra liquidazioni e quant’altro facciamo cento ci accontentiamo di 25-30mila euro, quindi me deve dà ancora 10-15. Anche Lello..sembrava che me dovesse dà 27...mo è sceso a 20”.
IL SISTEMA A FORMIA L’eco degli arresti e dell’inchiesta sui fallimenti è presto arrivata fino a Formia dove nelle ultime ore gli uomini della squadra mobile hanno eseguito perquisizioni e sequestri a carico di Raffaele Ranucci, commercialista in passato anche attivo in politica e marito di un’alta dirigente dell’Agenzia delle Entrate. Gli inquirenti hanno passato al setaccio la casa, le auto e il suo studio dove poi, ieri mattina, sono stati apposti i sigilli. Ranucci si è occupato di fallimenti clamorosi, come quello per esempio dei Cantieri Rizzardi. Fallimento su cui però la cricca non sarebbe riuscita a mettere le mani. Ranucci è indagato per corruzione in atti giudiziari, sarebbe stato uno di quelli particolarmente vicini al giudice Antonio Lollo, a cui il magistrato faceva avere ricchi incarichi e dai quali riceveva poi indietro il 15% dei compensi, “in danno della società assoggettata alla procedura e dei suoi creditori”.
L’ALTRA INTERCETTAZIONE Pubblicata anche questa dal Giornale di Latina, si riferisce a un incontro convocato da Lollo a casa sua con il commissario giudiziale del concordato Cedis Izzi, Alberto Polonio. C’è anche Ranucci, poi nominato stimatore dei rami d’azienda. Ne parlano in macchina sempre Lollo e sua moglie Antonia Lusena, facendo riferimento ai soldi che il commercialista formiano avrebbe dovuto dare al magistrato. La donna dice al marito che è meglio accontentarsi, che tanto con Ranucci avrebbe fatto altri affari. “Va bene così, fatti dà i 12mila euro e basta su. Non insiste, tanto poi te deve dà il 50% su Desca. Ai voglia a te”. E poi Lollo, al telefono proprio con Ranucci: “Il leader è il leader, la responsabilità è la mia”. E ancora: “Sarò stronzo, sarò un po’ scostante, però io non sono uno che abbandona gli altri...mai!”.
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