Dl antiterrorismo ora è legge. Stretta su foreign fighters e web. Ecco tutte le nuove regole
Ok definitivo del Senato alla fiducia con 161 voti
favorevoli, 108 contrari e un astenuto. La legge mira a contrastare il
terrorismo internazionale e proroga rifinanziandole le missioni
internazionali
LE NOVITA' - Il provvedimento rafforza la normativa penale in materia di terrorismo internazionale e affida al Procuratore nazionale Antimafia il coordinamento delle inchieste sul terrorismo. Tra le misure approvate, la pena della reclusione da cinque a otto anni per il delitto di arruolamento con finalità di terrorismo anche internazionale e l'inserimento, nel codice penale, del nuovo delitto di 'organizzazione di trasferimenti per finalità di terrorismo' che mira a colpire i cosiddetti i 'foreign fighter' con la reclusione da cinque a otto anni. Reclusione dai cinque ai dieci anni, invece, per i 'lupi solitari' che progettano attentati in Italia.
L'articolo 2 del decreto mira a combattere il terrorismo sul web: l'uso della rete e di strumenti informatici per perpetrare reati di terrorismo (in caso di arruolamento o propaganda, ad esempio) diventa un'aggravante che comporta l'obbligo di arresto in flagranza ed è previsto l'obbligo per la polizia postale e delle comunicazioni di tenere aggiornata una black-list dei siti internet che vengano utilizzati per la commissione di reati di terrorismo, che dovranno essere oscurati.
Il testo proroga poi le missioni internazionali, confermando l'autorizzazione di spesa (per un importo complessivo di circa 871 milioni), sino al 30 settembre 2015, per la partecipazione italiana in Europa (Georgia, Kosovo, Bosnia-Erzegovina, Albania, Cipro e Mediterraneo), Asia (Afghanistan, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Bahrain, Libano e anche una proroga dell'impiego di personale militare in attività di addestramento delle forze di sicurezza palestinesi), Africa (Libia, Mali, Corno d'Africa, Repubblica Centrafricana).
Il personale militare impegnato all'estero diminuisce, passando da 4207 a 3650 unità. Viene infine prorogato fino al 30 giugno 2015 il Piano di impiego operativo sull'utilizzo di un contingente militare per il controllo del territorio, incrementandolo di milleottocento uomini a fini di prevenzione del terrorismo. Un ulteriore contingente militare di seicento unità garantirà i servizi di sicurezza del sito Expo 2015.
IL VOTO IN AULA - Sandro Bondi e Manuela Repetti, i due senatori che hanno di recente lasciato Forza Italia confluendo nel gruppo Misto, hanno votato sì. Ha votato no il Movimento 5 stelle: "Il M5S non voterà a favore della fiducia al Governo sul provvedimento al nostro esame ma voterà contro per motivi di metodo e di merito" ha detto il senatore M5S Bruno Marton, intervenendo in Aula al Senato. "Si tratta - ha detto Marton - dell'ennesimo decreto eterogeneo: contiene indicazioni su antiterrorismo, missioni e cooperazione internazionale. Abbiamo mischiato - ha aggiunto - cose non urgenti, come le missioni per cui c'è già un provvedimento incardinato alla Camera, e cose presuntamente urgenti". Durante la dichiarazione di voto Luigi Zanda, presidente senatori Pd, aveva fatto appello all'unità delle forze politiche: "L'Italia è una componente rilevante della lotta al terrorismo e, per di più, è esposta essa stessa al rischio di attacchi. Per noi la scelta di introdurre nell'ordinamento strumenti normativi essenziali per rendere efficaci le azioni di contrasto corrisponde sia al dovere di difendere i cittadini, sia agli impegni politici e operativi che ci legano ai paesi aggrediti della violenza". Lo afferma il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda nel corso della sua dichiarazione di voto a favore del dl antiterrorismo. Possiamo dividerci e scontrarci in Parlamento in molti modi e su molte questioni, ma non possiamo farlo nella lotta al terrorismo. Ricordo ai senatori di Forza Italia, della Lega Nord, del Movimento Cinque Stelle, di Sel, che anche oggi come negli anni '70 la parola d'ordine contro il terrorismo dev'essere 'unità'. Unità della comunità internazionale e unità delle forze politiche democratiche del nostro Paese".
"Da oggi siamo più forti nella lotta al terrorismo per la difesa della democrazia e della libertà". Lo ha scritto in un tweet il ministro dell'interno Angelino Alfano dopo l'ok del Senato al dl antiterrorismo che diventa legge.
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