Il senatore e sottosegretario agli Esteri: "C'è un consenso
di fondo crescente, la questione non è se essere favorevoli o contrari
all'uso della marijuana, che è un consumo nocivo come alcol e tabacco,
ma se continuare a far finta di reprimere un consumo che in decenni di
repressione è rimasto di massa"
Roma, 4 aprile 2015 -
Per la legalizzazione della cannabis non siamo più nel campo del "se" ma del "quando".
Lo ha detto il senatore e sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della
Vedova, intervenendo ai microfoni di Radio Popolare. "In decenni e
decenni di 'war on drugs' - ha aggiunto - siamo stati abituati a pensare
che questo fosse un destino inevitabile. Bisogna invece prendere atto a
livello politico che la direzione è quella della legalizzazione della
cannabis:
i Paesi che si muoveranno per primi saranno quelli che
godranno prima, nell'analisi costi-benefici, dei vantaggi che la
legalizzazione consente, resi evidenti dalle esperienze che ci sono già nel mondo occidentale".
Secondo Della Vedova
"c'è un consenso di fondo crescente,
e nell'opinione pubblica c'è ormai condivisione sulla necessità di
cambiare approccio: la questione non è se essere favorevoli o contrari
all'uso della marijuana, che è un consumo nocivo come alcol e tabacco,
ma se
continuare a far finta di reprimere un consumo che in decenni di repressione è rimasto di massa,
continuare a dar soldi alle mafie, mettere in contatto i ragazzi con la
criminalità organizzata, impegnare gli uomini delle forze dell'ordine
in una guerra persa, oppure se garantire miliardi alle casse dello
Stato, in un quadro di regolamentazione e di controllo delle sostanze in
circolazione".
"Di fronte a tutto questo - ha detto Della Vedova - ,
abbiamo registrato un ampio favore sulla necessità, possibilità e
opportunità di fare una
iniziativa parlamentare corale, con
un numero di adesioni già in partenza significativo, che spinga
sull'opzione della legalizzazione. Purtroppo nel centrodestra ad oggi ci
sono solo le adesioni, pure importanti, di Antonio Martino e Vincenzo
D'Anna: mi auguro che, nel prosieguo dei lavori dell'intergruppo, ne
arrivino altri da quell'area". Quindi il sottosegretario ha concluso: "
È una iniziativa dai profili liberali che punta ad aumentare la sicurezza e a combattere la criminalità: pensare che tutti gli elettori del centrodestra siano contro la legalizzazione è un errore clamoroso".
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