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Primarie Pd, a Roma vince Ignazio Marino "Ora batteremo Alemanno"
"Daje Ignazio". E' festa a San Lorenzo per Ignazio Marino tra sorrisi, strette di mano e applausi. Sono decine e decine le persone che domenica sera si sono recate in via dei Latini davanti al comitato elettorale del senatore del Pd per festeggiare la sua vittoria alle primarie del centrosinistra per candidato sindaco di Roma. Tanti i politici che si sono affacciati per brindare con il nuovo aspirante primo cittadino: dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti al segretario del Pd Lazio Enrico Gasbarra, dal responsabile economico del Pd Stefano Fassina al vicepresidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio, da Nando Bonessio dei Verdi a Luigi Nieri di Sel. Poi si finisce la serata mangiando tiramisù e crostate: "Ancora domande? No per favore - ha detto sorridendo ai giornalisti Marino - domani risponderò a tutto".
Ignazio Marino è il candidato del centrosinistra a sindaco di Roma - Il chirurgo ha avuto la meglio sugli altri 5 sfidanti: Gemma Azuni, Mattia Di Tommaso, Paolo Gentiloni, Patrizia Prestipino e David Sassoli. Quest'ultimo candidato, scelto dalla segreteria del partito, è stato il primo a congratularsi con Marino per la sua vittoria: "Adesso dobbiamo vincere la battaglia per il Campidoglio". Tocca a lui ora sfidare l'attuale primo cittadino Gianni Alemanno, l'avvocato del Movimento 5 Stelle Marcello De Vito e l'imprenditore Alfio Marchini. L'affluenza nei 223 seggi, come fa sapere il comitato 'Roma bene Comune', è stata tra i 100.000 e i 102.000.
Scorrettezze - E a turbare l'andamento della 'domenica elettorale' sono stati i sospetti di 'scorrettezze' e di 'voti comprati'. Un componente della direzione del Pd Lazio, Cristiana Alicata, denuncia su Fb le "solite incredibili file di Rom che quando ci sono le primarie si scoprono appassionatissimi di politica". Si tratta di "voti comprati" afferma con certezza. A Tor Bella Monaca, la polizia interviene dopo una violenta lite tra esponenti del Pd, nata perché alcuni testimoni sostenevano di aver visto fuori dal seggio immigrati 'ricevere dei soldi'. Ma dal partito romano frenano: "Se le primarie sono aperte agli immigrati, loro votano. Al momento non ci è pervenuta nessuna denuncia". Il vicepresidente del consiglio del VI Municipio, Fabrizio Cremonesi denuncia però che "la presenza massiccia di comunità straniere al voto induce a pensare che ci sia un semi-falsamento nell'esito delle primarie".
Intimidazioni - "Ci sono stati anche fatti pesanti di intimidazione e addirittura aggressione verbale se non fisica nel seggio di Tor Bella Monaca - aggiunge - dove la segretaria del circolo aveva impedito il voto ad alcuni immigrati non in possesso dei requisiti". L"affairé oggi prende piede sui social network e attraverso dichiarazioni stampa ma nei prossimi giorni rischia di finire in una battaglia di carte bollate. Soprattutto perché non è l'unica nube nel cielo delle primarie: una dei sei candidati, Gemma Azuni (Sel), annuncia: "Ci hanno segnalato numerosissime irregolarità come la presenza di materiale elettorale di altri candidati all'interno di alcuni seggi. Le verificheremo e vedremo se ci sono i presupposti per fare ricorso".
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