TERRACINA:
DEGRADO E INCURIA, IL BORGO DIMENTICATO
di
Francesco Avena
Puoi
sgolarti, scrivere, riempire fogli su fogli di denunce ed esposti. Ma se abiti a
Borgo Hermada, o peggio ancora nel reticolo del degrado di via Sani, via Astolfi
e via Teodorico, sei figlio di un dio minore. Nessuno ti ascolta, nessuno si
preoccupa di te. Altro che cittadini di serie B, in queste zone i residenti si
sentono retrocessi a vita. Eppure le tasse le pagano come tutti gli altri, ma
non c’è nulla da fare. Non c’è protesta che tenga. Da queste parti i netturbini
non passano mai, o quasi. O peggio, se passano fanno finta di non vedere che la
situazione è di degrado assoluto. Cassonetti rotti, colmi di rifiuti.
Tutt’intorno sacchi della spazzatura e, di tanto in tanto, pure rifiuti
speciali. Come l’altro giorno quando qualcuno ha scaricato tra via Teodorico e
via Astolfi calcinacci e resti di lavori edilizi. Insomma, l’hanno preso per una
discarica quel triangolo di strade. Per non parlare degli operai del verde
pubblico. Un addetto alla manutenzione di strade e illuminazione pubblica, poi,
sarebbe un miraggio. Questa è una zona abbandonata da tutti: i residenti ormai
ne sono convinti. Non sono bastati gli esposti ai vigili urbani, né le lettere
continue spedite all’ufficio ambiente del Comune (una addirittura risale al
2008). Non c’è soluzione di vedere l’amministrazione impegnata per il recupero
di questa zona. I marciapiedi sono invasi dalle erbacce; i terreni a bordo
strada incolti e protetti da pericolose lamiere di eternit che sporgono sulla
strada. Poi ci sono i rifiuti, montagne di spazzatura e ingombranti abbandonati
e mai raccolti. Il caso limite, poi, è un albero abbattuto dal vento alcune
settimane fa. È rimasto lì, a bordo strada. Chissà per quanto tempo ancora la
situazione resterà questa. Stufi di sgolarsi, i residenti di Borgo Hermada
lamentano l’assenza dell’amministrazione comunale, colpevole a loro modo di
vedere di aver completamente «dimenticato» questa zona. Se a questo si aggiunge
l’ormai consolidata permanenza di stranieri, il quadro si completa. Non danno
alcun fastidio, sia ben chiaro, nessuno si lamenta della loro presenza in sé per
sé. Certo, però, ci sarebbe da chiedersi come sia possibile vedere dei veri e
propri accampamenti che sbucano da quelle abitazione abitate soprattutto da
indiani in condizioni senz’altro precarie.
SUL
PIEDE DI GUERRA
di
Francesco Avena
Non
è solo questione di decoro, di mezzo ci va anche la salute e la sicurezza dei
cittadini. Con alberi e piante che invadono la carreggiata, marciapiedi
sconnessi su cui è fin troppo semplice cadere e rompersi qualche osso, il
pericolo in queste zone del Borgo è sempre dietro l’angolo. Ecco perché, facendo
leva sul fattore sicurezza, i residenti stanno pensando di presentare esposti e
denunce alle autorità competenti. Qualcuno, a quel punto, dovrà pur
muoversi.
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