martedì 9 aprile 2013

TERRACINA: DEGRADO E INCURIA, IL BORGO DIMENTICATO


TERRACINA: DEGRADO E INCURIA, IL BORGO DIMENTICATO
di Francesco Avena
Puoi sgolarti, scrivere, riempire fogli su fogli di denunce ed esposti. Ma se abiti a Borgo Hermada, o peggio ancora nel reticolo del degrado di via Sani, via Astolfi e via Teodorico, sei figlio di un dio minore. Nessuno ti ascolta, nessuno si preoccupa di te. Altro che cittadini di serie B, in queste zone i residenti si sentono retrocessi a vita. Eppure le tasse le pagano come tutti gli altri, ma non c’è nulla da fare. Non c’è protesta che tenga. Da queste parti i netturbini non passano mai, o quasi. O peggio, se passano fanno finta di non vedere che la situazione è di degrado assoluto. Cassonetti rotti, colmi di rifiuti. Tutt’intorno sacchi della spazzatura e, di tanto in tanto, pure rifiuti speciali. Come l’altro giorno quando qualcuno ha scaricato tra via Teodorico e via Astolfi calcinacci e resti di lavori edilizi. Insomma, l’hanno preso per una discarica quel triangolo di strade. Per non parlare degli operai del verde pubblico. Un addetto alla manutenzione di strade e illuminazione pubblica, poi, sarebbe un miraggio. Questa è una zona abbandonata da tutti: i residenti ormai ne sono convinti. Non sono bastati gli esposti ai vigili urbani, né le lettere continue spedite all’ufficio ambiente del Comune (una addirittura risale al 2008). Non c’è soluzione di vedere l’amministrazione impegnata per il recupero di questa zona. I marciapiedi sono invasi dalle erbacce; i terreni a bordo strada incolti e protetti da pericolose lamiere di eternit che sporgono sulla strada. Poi ci sono i rifiuti, montagne di spazzatura e ingombranti abbandonati e mai raccolti. Il caso limite, poi, è un albero abbattuto dal vento alcune settimane fa. È rimasto lì, a bordo strada. Chissà per quanto tempo ancora la situazione resterà questa. Stufi di sgolarsi, i residenti di Borgo Hermada lamentano l’assenza dell’amministrazione comunale, colpevole a loro modo di vedere di aver completamente «dimenticato» questa zona. Se a questo si aggiunge l’ormai consolidata permanenza di stranieri, il quadro si completa. Non danno alcun fastidio, sia ben chiaro, nessuno si lamenta della loro presenza in sé per sé. Certo, però, ci sarebbe da chiedersi come sia possibile vedere dei veri e propri accampamenti che sbucano da quelle abitazione abitate soprattutto da indiani in condizioni senz’altro precarie.
SUL PIEDE DI GUERRA
di Francesco Avena
Non è solo questione di decoro, di mezzo ci va anche la salute e la sicurezza dei cittadini. Con alberi e piante che invadono la carreggiata, marciapiedi sconnessi su cui è fin troppo semplice cadere e rompersi qualche osso, il pericolo in queste zone del Borgo è sempre dietro l’angolo. Ecco perché, facendo leva sul fattore sicurezza, i residenti stanno pensando di presentare esposti e denunce alle autorità competenti. Qualcuno, a quel punto, dovrà pur muoversi.

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