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CIBI CHE SAREBBE MEGLIO NON COMPRARE
di
Marta Albè
Le
nostre scelte alimentari sono in grado di influenzare la nostra salute e di
avere ricadute positive o negative sull'ambiente in cui viviamo. Tra scandali
alimentari, contaminazioni dovute ad agenti inquinanti ed abuso di pesticidi,
come orientarsi nel momento in cui ci si accinge ad acquistare il cibo che verrà
servito sulla propria tavola? Tra gli scaffali dei comuni supermercati si
nascondono alimenti ben poco raccomandabili. Eccone dieci.
1)
Popcorn per microonde
Sì
ai popcorn preparati in casa, direttamente in padella, a partire dai chicchi di
mais, ma no ai popcorn confezionati che prevedano una cottura al microonde.
Sotto accusa sono le sostanze utilizzate per la realizzazione dei loro
involucri, con particolare riferimento all'inalazione da parte degli operai
addetti alla loro produzione di fumi tossici (causa di una rara forma di tumore ai polmoni tra gli addetti ai lavori),
tra i quali è stata rilevata la presenza di PFOA, componente sintetico correlato
a tumori e infertilità.
2)
Salumi e carne lavorata
Le
carni sottoposte a lavorazioni industriali, come dimostrato dai recenti scandali, sono sempre più oggetto di contaminazioni
alimentari che possono riguardare la presenza all'interno dei prodotti in
vendita di tracce di alimenti non riportati in etichetta, come carne equina di
provenienza sconosciuta inspiegabilmente inclusa in prodotti a base di carne di
manzo, oltre che di residui di farmaci utilizzati a livello veterinario. Da non
dimenticare infine, le ormai ben note ragioni etiche ed ecologiche per evitare
in generale il consumo di carne.
Leggi
anche: Salumi e carne lavorata accorciano la vita
3)
Pesce spada
Il
pesce spada viene annoverato tra gli alimenti ittici più facilmente oggetto di
contaminazione da parte di metalli pesanti e di sostanze inquinanti. È recente
il caso del pesce spada al mercurio scoperto al mercato ittico di Torino.
I livelli della sostanza si trovavano al di sopra dei limiti di legge. La
popolazione dei pesci spada è inoltre ormai praticamente al collasso ed il pesce
spada può essere considerato come una vera e propria specie in via
d'estinzione.
Leggi
anche: Pesce spada, 6 buoni motivi per non mangiarlo
4)
Mele non biologiche
Una
mela al giorno toglie il medico di torno. A patto che sia biologica, dovremmo
aggiungere. I meleti convenzionali rappresentano una delle porzioni della
coltivazione agroalimentare italiana e mondiale maggiormente soggetta
all'impiego di pesticidi al fine di ottenere una maggiore resa produttiva.
Emblematico in Italia è il caso delle mele della Val di Non e dell'abuso di
pesticidi per la loro coltivazione (nella speranza che nel frattempo la
situazione sia migliorata, anche a seguito delle proteste della popolazione).
Preferite dunque mele biologiche, non trattate con pesticidi ed altre sostanze
nocive. In questo modo potrete consumarne tranquillamente anche la buccia, ricca
di nutrienti benefici.
Leggi
anche: Una scomoda verità sulle mele della Val di Non
5)
Margarina
La
margarina è un non-alimento, una creazione completamente
industriale che prevede solitamente l'impiego di ingredienti non considerati
esattamente ecologici e salutari, come l'olio di palma. Le margarine industriali possono contenere
grassi idrogenati e grassi trans, in grado di renderla un alimento di scarso
valore alimentare. Fortunatamente, la margarina può essere facilmente evitata in
cucina, preferendo come condimento del semplice olio extravergine d'oliva. In
alcune preparazioni, potrebbe essere utile sostituire la margarina con del burro
vegetale biologico che non contenga grassi di scarsa qualità.
6)
Bibite gassate
Un
concentrato di zuccheri artificiali, coloranti e conservanti, completamente
privo di elementi nutritivi benefici. Le bibite gassate dolcificate
artificialmente alterano la percezione del gusto e contribuiscono alla
diffusione di patologie come il diabete di tipo 2, l'obesità e la carie. Per non
acquistare bibite gassate vi sono inoltre ragioni ecologiche ed etiche, legate
allo spreco di materie prime per la produzione delle loro confezioni ed alla
sottrazione illegale di acqua potabile alle popolazione dei Paesi in via di
sviluppo.
Leggi
anche: Bibite gassate: 10 motivi per smettere di berle
7)
Patatine fritte confezionate
Le
patatine fritte confezionate sono ancora troppo spesso le protagoniste
principali delle merende dei bambini e degli snack fuoripasto degli adulti. Il
loro contenuto di sale aggiunto e di grassi di scarsa qualità, per via degli oli
vegetali di dubbia provenienza utilizzati per la loro cottura, le rendono le
regine del cibo spazzatura. Le patatine fritte confezionate e precotte sono
state poste sotto accusa per via del loro elevato contenuto di acrilamide, una sostanza correlata a cancro e infertilità.
8)
Alimenti in lattina
Per
quanto riguarda gli alimenti in lattina – pensiamo ad esempio alla polpa di
pomodoro, al mais o ai legumi – a rappresentare un deterrente all'acquisto è il
bisfenolo-A, componente che viene comunemente utilizzato da parte dell'industria
produttrice delle confezioni in latta destinate a contenere ed a conservare a
lungo i cibi. Il bisfenolo-A è un ormone artificiale, un interferente endocrino
ritenuto in grado di ostacolare il corretto funzionamento del nostro sistema
ormonale ed è stato correlato al fenomeno crescente dell'obesità infantile.
9)
Latte
Il
latte può essere realmente considerato un alimento tanto salutare quanto decenni
di pubblicità promozionali ci hanno portato a credere? Pare non sia proprio
così, in particolar modo per via degli ormoni artificiali che esso può contenere
a causa dei farmaci somministrati agli animali da allevamento. Nel latte vaccino
è inoltre stata individuata la presenza di un ormone della crescita
insulino-simile, correlato al rischio di cancro, che prende il nome di fattore
IGF-1. Il consumo di latte è inoltre stato correlato al rischio di osteoporosi.
10)
Sedano non biologico
Un
alimento insospettabile come il sedano è stato giudicato da parte
dell'Environmental Working Group come l'ortaggio maggiormente caratterizzato
dalla presenza di residui di pesticidi, quando non proveniente da coltivazioni
biologiche. Residui di pesticidi, anche in quantità minime, risultano spesso
presenti nei prodotti agroalimentari non biologici. Il loro consumo viene
regolarmente annunciato come "non nocivo", eppure i residui di pesticidi negli
alimenti sono stati posti in stretta correlazione con il rischio di cancro, con
particolare riferimento ai bambini. Nel dubbio, meglio scegliere il più
possibile ortaggi certificati come biologici o coltivati da sé senza l'impiego
di sostanze nocive.
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