Ma in Friuli vince il Pd...e Grillo cala
Dal
Friuli una boccata d'ossigeno per un Pd in gravissima crisi e quasi sull'orlo di
una scissione. Mentre a Roma il partito democratico è nel caos e attende in
piena bagarre interna la direzione di domani (almeno per stabilire chi deve
rappresentarlo alle consultazioni di Napolitano visto che dopo Bersani l'intera
segreteria è dimissionaria), nelle regionali in Friuli Venezia Giulia il Pd ha
vinto con Debora Serracchiani, che non era neanche favorita ("Solo un miracolo
mi può far vincere" aveva detto ieri). Un'inversione di tendenza che è stata
salutata con enorme soddisfazione dal Pd nazionale "in un momento così critico".
Soddisfatto anche Vendola, l'alleato nella coalizione del centrosinistra che a
Roma minaccia di far nascere un nuovo partito. In un tweet il leader di Sel ha
parlato di "aria nuova". La Serracchiani, 42 anni, avvocato, ha battuto di un
soffio, per appena duemila voti, con il 39,37%, il candidato del centrodestra
Tondo, governatore uscente (39,03%), che si è complimentato con la vincitrice.
12.000 le schede nulle, 6.000 le bianche. In fortissimo calo l'affluenza: solo
il 50% contro il 72% delle recenti politiche. Ma l'altro dato nuovo e inatteso
uscito dalle urne friulane è il calo dei consensi al Movimento 5 Stelle che pure
si aspettava una vittoria (Grillo ipotizzava il Friuli come prima Regione a
guida M5S): il candidato grillino, Saverio Galluccio, si è piazzato solo al
terzo posto con il 19,2% (in buona parte voti personali, M5S ha ottenuto il
13,8% mentre alle politiche di febbraio aveva ottenuto il 27,2%).
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