ACQUA,
LA TENTAZIONE PUBBLICA. IL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO DOVRÀ DISCUTERE LA
PROPOSTA DI LEGGE POPOLARE ENTRO UN ANNO
Dieci
anni di lotte senza quartiere tra i promotori della gestione privatistica
dell’acqua e i detrattori del «sistema» dei grandi gruppi; e poi un referendum,
processi in almeno dieci tribunali amministrativi, dibattiti, petizioni e
adesso... si sta facendo strada l’idea che forse, per davvero, è possibile
tornare indietro alla ripubblicizzazione delle risorse idriche. È quello che
vogliono i Comitati civici e molte associazioni e partiti politici, compreso
(buon ultimo) il Movimento Cinque Stelle. Ma, a sorpresa, ad un ritorno al
passato, stanno pensando anche alcuni gestori privati come Acqualatina, magari
apportando alcuni correttivi.
Intanto
si fanno più stretti i tempi entro i quali la Regione Lazio dovrà prendere una
sua decisione in merito alla gestione pubblica dell'acqua. Il conto alla
rovescia è praticamente cominciato. Il nuovo Consiglio regionale appena
insediato ha 365 giorni di tempo per discutere ed approvare la proposta di legge
regionale sulla «Tutela, governo e gestione pubblica delle acque», approvata da
39 Comuni del Lazio e sottoscritta da circa 40.000 cittadini. Le delibere
comunali approvate con la maggioranza dei due terzi obbligano infatti il
Consiglio regionale a discutere entro un anno il testo, legiferando secondo
quanto indicato nella proposta stessa, oppure ad andare a referendum propositivo
regionale. Va ricordato che con il referendum nazionale di giugno 2011 è passato
il no alla gestione privatistica nonché l’abolizione del profitto del 7% del
capitale a beneficio delle imprese private coinvolte nel servizio, percentuale
che, come si sa, è caricata sulle bollette. All’inizio del primo Consiglio
regionale i comitati per l’acqua pubblica hanno consegnato a tutti i neo
consiglieri il «kit dell'acqua», «uno strumento attraverso il quale affrontare
le questioni legate alla gestione del servizio idrico nella direzione indicata
dai cittadini, con il quale si richiede a tutti un incontro per la costituzione
di un inter-gruppo consiliare sull'acqua». Inoltre al presidente del Consiglio,
Daniele Leodori, sono state consegnate le firme a sostegno della proposta di
legge regionale e gli è stato chiesto di avviare «immediatamente i lavori per la
discussione della legge, affinché si giunga alla sua approvazione entro un anno,
attraverso un percorso scadenzato di discussione pubblica e partecipata che
permetta di affrontare insieme alle comunità locali le criticità della gestione
del servizio idrico nella nostra regione». I comitati e le associazioni si
aspettano in primis un maggiore controllo sul sistema di gestione dei servizi
idrici lì dove sono stati affidati ai privati, principalmente nelle province di
Latina e Frosinone.
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