RIFIUTI
Il circolo di Sinistra Ecologia e Libertà intende
dare un ulteriore contributo informativo all'attuale interessante e legittimo
dibattito pubblico sul bando dei rifiuti a Terracina. In merito alla nota del
Sindaco rilasciata alla stampa alcuni giorni fa, riteniamo utile l'analisi delle
cifre che ci ha offerto così da arricchire la riflessione. Perché è nostro
convincimento che ogni tipo di contributo sia utile per una maggiore conoscenza
delle questioni e l'invito del sindaco a silenziare le opinioni altrui su questo
tema è del tutto inopportuno.
Partiamo dai costi per la discarica. Quando il
sindaco critica il metodo di confronto col comune di Nettuno proposto
dall'associazione il Sestante, fa rilevare tra l'altro:
per Nettuno
costo discarica € 1.208.400,00
costi compostaggio € 453.150,80
per Terracina,
costo maggiore per smaltimento
(discarica + compostaggio) € 300.000,
in quanto i rifiuti prodotti rispetto a
Nettuno sono il 18% in più.
Quindi noi dovremmo pagare
approssimativamente
1.208.400,00 + 453.150,80 + 300.000=
1.961.550
Questo dato, ci fa riflettere su quanto
siano stratosferiche le somme che stiamo pagando per il servizio di igiene
urbana in quanto per la discarica noi versiamo ben € 3.400.000 a cui dobbiamo
aggiungere ancora tutto il costo della differenziata.
A fronte della nostra richiesta di dati
più aggiornati su tutto il servizio, abbiamo ricevuto dal responsabile del
settore, la nota del 4 aprile 2013, prot. N. 16839/U, che al punto b)
recita:
“attualmente non sono ancora
disponibili i dati definitivi della raccolta differenziata”.
Pertanto, i calcoli e i controlli,
secondo noi inadeguati e tardivi, relativi all'ultimo anno suscitano ancora più
forti perplessità per quanto riguarda il futuro.
Ritornando ai numeri del bando, si
stimano abitanti equivalenti pari a 64.000 unità.
A noi risultano troppi.
Tutti i comuni di località turistiche,
nel calcolo del costo del serivizio, fanno riferimento ai cosiddetti “abitanti
equivalenti”. Terracina ha circa 44.000 abitanti, ma in estate soprtattutto,
diventano molti di più. Noi dobbiamo pagare anche lo smaltimento dei rifiuti che
producono i turisti. Nel bando si ipotizza che col flusso turistico, attraverso
il calcolo degli “abitanti equivalenti”, la nostra città produca rifiuti come
una di 64.000 abitanti. Il calcolo è leggermente complesso, noi lo abbiamo fatto
considerando i riferimenti statistici adottati in altre regioni e, con una media
di 2,4 persone per unità abitativa e attribuendo 3 persone per ogni utenza non
domestica, il risultato è inferiore ai 60.000 abitanti. Quindi il costo
complessivo dovrebbe essere più basso.
Nella nota il sindaco sottolinea come
Terracina con i 136,40 kmq di territorio, sia un comune vasto e quindi sono
giustificati maggiori costi;
eppure, il comune di Capannori (LU),
con 46.000 abitanti con territorio di 165,5 kmq, con un'area rurale tra le più
vaste della penisola, ha le tariffe sui rifiuti più basse d'Italia (es.:
appartamento 100 mq con tre persone, €146 annui), con raccolta differenziata
oltre il 90%. A Terracina le tariffe sono molto più elevate.
A Montesilvano, città turistica sulla
costa abruzzese, 55.000 abitanti, il costo del solo servizio, con sistema “porta
a porta”, escluso smaltimento, è di € 4.000.000; a Terracina, circa € 5.200.000
come riusulta dall'ultimo PEF.
Novara, abitanti 105.000, adotta un
sistema “porta a porta domiciliare” tra i più efficienti d'Italia, proposto
addirittura come sistema standard europeo, al costo complessivo di € 14.000.000;
in proporzione, per Terracina, considerando gli abitanti equivalenti inferiore a
60.000, il costo dovrebbe essere inferiore a € 8.000.000 (IVA inclusa).
Potremmo andare avanti ancora, e
dimostrare che nei calcoli del bando si poteva fare molto meglio.
È importante far notare che,
oggettivamente, l'immediato confronto dei dati tra diverse realtà è doveroso,
utile, ma naturalmente non esaustivo, perché ogni territorio ha delle
peculiarità irripetibili. È praticamente impossibile trovare situazioni
identiche. È per questo che negli esempi sopra citati, oltre ai numeri, è
interessante andare a vedere nello specifico le diverse strategie adottate per
contenere i costi e alzare il livello di efficienza.
Alcuni esempi:
a Capannori, il sistema delle
compostiere domestiche diffuso su tutto il territorio comunale ha permesso di
abbattere drasticamente i costi per lo smaltimento dell'umido, e si sta attuando
la strategia “RIFIUTI ZERO”;
a Montesilvano, il Sindaco ha ottenuto
che i rifiuti della raccolta differenziata rimanessero di proprietà del comune
in modo da incassare direttamente le somme e i contributi ottenuti dalla vendita
del materiale differenziato;
a Novara, il servizio è gestito da una
società interamente pubblica che riesce a gestire finanche la manutenzione degli
automezzi, con notevole risparmio di costi; inoltre la città si è dotata di un
sistema che permette agli operatori ecologici l'accesso automatizzato alle aree
condominiali per una raccolta differenziata ancora più efficiente.
A Terracina, invece, ancora non
sappiamo come il comune intende valorizzare il sito di Morelle, una delle
risorse più importanti di tutti i terracinesi. L'ultimo accordo con la provincia
prevede che quest'ultima predisponga un progetto che il comune dovrà recepire
senza avere la possibilità di modificarlo. A conferma che sul territorio di
Terracina tutti decidono tranne che i terracinesi.
Concludendo, è assolutamente importante
calcolare e valutare meticolosamente tutte le variabili in gioco, valorizzare al
meglio le risorse disponibili, per riuscire ad ottenere anche il più piccolo
risparmio per i cittadini, mantenendo il livello più elevato possibile di
efficienza.
Nello studio delle diverse realtà
abbiamo riscontrato molte soluzioni innovative che meritano attenzione e le
stiamo portando a tempo a conoscenza della cittadinanza non per fare pura
propaganda, ma semplicemente per dare modo a tutti di avere una maggiore
consapevolezza su un problema la cui soluzione dipende dal comportamento di ogni
singola persona.
Il Circolo di
Sinistra Ecologia e Libertà
di Terracina
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