Nel 2013 a rischio una nuova tempesta inflattiva
«E' quindi ormai inderogabile un patto anti-inflazione concordato con il Governo per neutralizzare i rincari incombenti che comporteranno un aggravio pari a circa 400 euro a famiglia». A dirlo è Vincenzo Tassinari, presidente del consiglio di gestione di Coop Italia, nel corso della presentazione del rapporto Coop 2012 su consumi e distribuzione: Con la crisi cresce l'e-commerce del 20%
Diario del Web Economia | Pubblicato giovedì 6 settembre 2012 alle 22.21
MILANO - Per i consumi delle famiglie italiane è in arrivo il prossimo anno una nuova 'tempesta' che dovrebbe far ritornare l'inflazione ai livelli galoppanti del 2007-2008. E' quindi ormai inderogabile un patto anti-inflazione concordato con il Governo per neutralizzare i rincari incombenti che comporteranno un aggravio pari a circa 400 euro a famiglia. A dirlo è Vincenzo Tassinari, presidente del consiglio di gestione di Coop Italia, nel corso della presentazione del rapporto Coop 2012 su consumi e distribuzione, redatto dall'ufficio studi di Ancc Coop con la collaborazione scientifica di Ref.
«Già registriamo rincari dei listini che sfiorano il 5%, un dato che si aggiunge alla perdita di acquisto dei consumi degli italiani - ha affermato Tassinari - Si presenta una situazione insostenibile per la distribuzione moderna che fino ad ora ha assorbito gran parte dell'inflazione. Non si può più procrastinare un'assunzione di responsabilità pubblica con interventi che aiutino i 20 milioni di famiglie italiane a reddito medio basso e medio maggiormente colpite - ha proseguito il presidente di Coop Italia - E' inderogabile un patto anti inflazione concordato tra Governo e imprese dell'industria e della distribuzione che ha lo scopo di neutralizzare, in tutto o almeno in parte, i rincari incombenti».
«Già registriamo rincari dei listini che sfiorano il 5%, un dato che si aggiunge alla perdita di acquisto dei consumi degli italiani - ha affermato Tassinari - Si presenta una situazione insostenibile per la distribuzione moderna che fino ad ora ha assorbito gran parte dell'inflazione. Non si può più procrastinare un'assunzione di responsabilità pubblica con interventi che aiutino i 20 milioni di famiglie italiane a reddito medio basso e medio maggiormente colpite - ha proseguito il presidente di Coop Italia - E' inderogabile un patto anti inflazione concordato tra Governo e imprese dell'industria e della distribuzione che ha lo scopo di neutralizzare, in tutto o almeno in parte, i rincari incombenti».
Si sta già assistendo a una decisa richiesta di crescita dei prezzi alimentari, a causa degli aumenti in essere di materie prime di rilievo quali cereali («i rincari in questo settore sfiorano il 50%», ha spiegato Tassinari), latticini, petrolio che impatteranno pesantemente sui costi di produzione industriali e zootecnici («le richieste di aumento dei listini che stanno pervenendo raggiungono il 4,9%»).
«La situazione che si presenta nel 2013 dunque può diventare insostenibile - ha affermato Tassinari - Occorre tenere conto che negli ultimi anni la redditività del settore distributivo è peggiorata e i recenti provvedimenti normativi (art.62) relativi ai rapporti contrattuali tra industria e distribuzione aggraveranno la situazione. Si paventa così - ha concluso il presidente di Coop Italia - uno scenario di severa selezione delle imprese distributive non esenti da rischi di chiusura con conseguenti impatti negativi sugli investimenti, tenuto conto che gli investimenti della distribuzione moderna sono di circa 3,5 miliardi all'anno, e sull'occupazione».
Preoccupanti le previsioni per il prossimo anno dei consumi in generale. Le stime Coop parlano chiaro, coi consumi di beni alimentari e non continueranno a flettere: nel 2013 nel 'food' -0,9% rispetto al 2012 e -3% nel 'non food', su una base 2012 già in significativa contrazione (rispettivamente -1,5% e -5,9% la stima di chiusura fine anno).
«La situazione che si presenta nel 2013 dunque può diventare insostenibile - ha affermato Tassinari - Occorre tenere conto che negli ultimi anni la redditività del settore distributivo è peggiorata e i recenti provvedimenti normativi (art.62) relativi ai rapporti contrattuali tra industria e distribuzione aggraveranno la situazione. Si paventa così - ha concluso il presidente di Coop Italia - uno scenario di severa selezione delle imprese distributive non esenti da rischi di chiusura con conseguenti impatti negativi sugli investimenti, tenuto conto che gli investimenti della distribuzione moderna sono di circa 3,5 miliardi all'anno, e sull'occupazione».
Preoccupanti le previsioni per il prossimo anno dei consumi in generale. Le stime Coop parlano chiaro, coi consumi di beni alimentari e non continueranno a flettere: nel 2013 nel 'food' -0,9% rispetto al 2012 e -3% nel 'non food', su una base 2012 già in significativa contrazione (rispettivamente -1,5% e -5,9% la stima di chiusura fine anno).
Con la crisi l'e-commerce cresce del 20% - Con la crisi e il ristagno dei consumi a segnare cifre «miracolose» è l'e-commerce, con le vendite salite del 20% nel 2011. Lo ha sottolineato Vincenzo Tassinari, presidente Consiglio di Gestione di Coop Italia, nel corso della presentazione del rapporto Coop 2012 su consumi e distribuzione.
«A segnare un +20%, che ha del miracoloso in tempi di crisi, è solo il carrello on-line - ha spiegato - gli italiani sono sempre più internauti (sono on line i tre quarti della popolazione) e il fatturato delle vendite ha raggiunto complessivamente i 19 miliardi di euro nel 2011». A questi tassi di crescita potrebbe avvicinarsi quest'anno alla soglia dei 25 miliardi (il 2,5% del totale dei consumi degli italiani).
La graduatoria dei prodotti che nel corso dell'ultimo anno hanno messo a segno le migliori e peggiori performance sintetizza gli aspetti salienti dei nuovi stili di consumo.
Si stringe la cinghia sui generi di conforto (una debacle il vino, le merendine) e a guardare fra i carrelli continuano a segnare andamenti positivi i prodotti salutistici (+3% nell'ultimo anno e +26% dal 2007), il bio (+10% nei primi sei mesi di quest'anno) il pronto (+2% nell'ultimo anno e +28% dal 2007), mentre cedono gli acquisti complessivi del largo consumo (la variazione in negativo è prossima all'1,4%). Fa meglio della media il carrello basic che raccoglie l'ingredientistica e i prodotti di base della cucina, a riprova del fatto che si torna alle preparazioni domestiche. La lotta agli sprechi e al superfluo si abbatte sulle vendite dei detersivi per lavatrici (-17,8%) e per superfici (-13,9%).
«A segnare un +20%, che ha del miracoloso in tempi di crisi, è solo il carrello on-line - ha spiegato - gli italiani sono sempre più internauti (sono on line i tre quarti della popolazione) e il fatturato delle vendite ha raggiunto complessivamente i 19 miliardi di euro nel 2011». A questi tassi di crescita potrebbe avvicinarsi quest'anno alla soglia dei 25 miliardi (il 2,5% del totale dei consumi degli italiani).
La graduatoria dei prodotti che nel corso dell'ultimo anno hanno messo a segno le migliori e peggiori performance sintetizza gli aspetti salienti dei nuovi stili di consumo.
Si stringe la cinghia sui generi di conforto (una debacle il vino, le merendine) e a guardare fra i carrelli continuano a segnare andamenti positivi i prodotti salutistici (+3% nell'ultimo anno e +26% dal 2007), il bio (+10% nei primi sei mesi di quest'anno) il pronto (+2% nell'ultimo anno e +28% dal 2007), mentre cedono gli acquisti complessivi del largo consumo (la variazione in negativo è prossima all'1,4%). Fa meglio della media il carrello basic che raccoglie l'ingredientistica e i prodotti di base della cucina, a riprova del fatto che si torna alle preparazioni domestiche. La lotta agli sprechi e al superfluo si abbatte sulle vendite dei detersivi per lavatrici (-17,8%) e per superfici (-13,9%).
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