lunedì 8 febbraio 2016

Quando Giorgia Meloni attaccava Gianna Nannini: "Mi inquieta la gravidanza mediatica"


Quando Giorgia Meloni attaccava Gianna Nannini: "Mi inquieta la gravidanza mediatica"

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"Non ho ancora avuto figli, spero di averne in futuro, ma immagino che a qualche ora dal parto penserei a tante cose, tranne che a far chiamare il mio ufficio stampa per raccogliere delle dichiarazioni utili ad avviare un po' di dibattito intorno alla nascita di mio figlio". A parlare è l'allora ministro per la Gioventù Giorgia Meloni che, in una lettera al direttore dell'Avvenire Marco Tarquinio, attaccava la cantante Gianna Nannini, in dolce attesa di Penelope. L'arrivo della piccola scatenò un dibattito per l'età della cantante, diventata mamma a 56 anni.

Ma il punto era un altro: la leader di Fratelli d'Italia esprimeva perplessità per una gravidanza resa volutamente mediatica dalla diretta interessata. Eppure è stata proprio Giorgia Meloni ad annunciare alle telecamere presenti al Circo Massimo nel giorno del Family Day di essere incinta. La notizia ha sollevato molte polemiche,attirandole anche insulti sui social network.
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"Non ho motivo di dubitare che Penelope sarà una bambina amatissima da una madre affettuosa e intelligente. Ciò che mi lascia perplessa è piuttosto la richiesta di una dichiarazione sulla vicenda che mi è pervenuta dallo staff della Nannini poche ore prima della nascita della piccola. Con una curiosa motivazione: 'stiamo raccogliendo alcune affermazioni da parte di politici, preti, personaggi dello spettacolo, per creare un po' dibattito intorno a questo evento", scriveva. "Ecco perché sono francamente altre le storie alle quali applicherei le entusiastiche parole con le quali, ad esempio, la mia amica Giulia Bongiorno salutava ieri, dalle colonne del Corriere della Sera, le donne libere come la Nannini, che non si arrendono mai".
Secondo Meloni, quindi, lo staff della cantante aveva richiesto espressamente il suo parere e non solo il suo (anche quello di "preti, personaggi dello spettacolo etc") per creare "un po’ di dibattito intorno a questo evento". Una rappresentazione rimandata al mittente da Gianna Nannini e dai suoi collaboratori, che parlarono di "ricostruzione falsa e gravemente irrispettosa" nei confronti della cantante.

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