COMUNICATO STAMPA
Dopo la sentenza di condanna in primo grado dell’ex dipendente comunale, il Dott. Nicola Procaccini ha elaborato una lettera aperta indirizzata ai cittadini, questo è quanto si legge sulla stampa.
Il testo di tale lettera, che ho stampato, il primo paragrafo recita come segue: LA SENTENZA DI CONDANNA EMESSA IERI, RELATIVAMENTE ALLA MANOMISSIONE DEL BILANCIO COMUNALE PRATICATA PER MOLTI ANNI FINO AL MIO INSEDIAMENTO NEL 2011, MI PORTA A FARE DELLE RIFLESSIONI.
Quindi Il Dott. Procaccini parla di manomissioni quando ancora le motivazioni della sentenza devono ancora uscire, infatti la sentenza recita che i Giudici si sono riservati 90 giorni per fornire alle parti le motivazioni della stessa. Mi sono domandato allora, come fa Il Dott. Procaccini a conoscere in anticipo le motivazioni se queste devono ancora uscire?
Questo dubbio mi è stato fugato dal comunicato stampa emesso dai legali della famiglia Maragoni, Avvocati Massimiliano Fornari e Tiziano Ottavi, i quali smentiscono clamorosamente le affermazioni poste dal Dott. Procaccini a base della sua lettera aperta ai cittadini.
Infatti si legge in tale comunicato: Peraltro, riguardo alle cosiddette manipolazioni v’è stato un incidente probatorio ove il perito nominato dal G.I.P. dell’epoca Dott. C. De Robbio, Ing. Rocchi ha escluso la sussistenza di manipolazioni di sorta.
Si legge ancora che in tale udienza, tenutasi il 05.03.2012 era presente anche il Comune, rappresentato dall’Avv. Martina Iannetti (questo l’ho appurato io), che vi ha assistito ed ha constatato la assoluta insussistenza delle manipolazioni. Accusa peraltro del tutto caduta ecc……. ecc……
Quindi stando alla lettura della lettera del Sindaco ed al comunicato stampa dei legali della famiglia Maragoni l’ex Sindaco ha aperto la sua lettera con un fatto non vero e comunque del tutto diverso da quello oggetto di giudizio, anche qui, grande come il palazzo comunale. Fatto che gli è stato utile e funzionale per farne discendere delle considerazioni politiche a fini elettorali.
Ma come ex Consigliere Comunale non posso non pormi alcune domande, se il Dott. Procaccini era a conoscenza, poiché è inverosimile che l’avvocato del Comune non gli abbia riferito dell’esito della perizia giurata dell’Ing. Rocchi, che escludeva manipolazioni di sorta, perché non lo ha comunicato al Consiglio Comunale? Cosa che invece aveva fatto in precedenza quando si accusavano le manipolazioni.
Perché pur essendo passati oltre tre anni dall’udienza allo scioglimento del Consiglio Comunale nulla si è detto sul perché non si è proceduto ad approvare il bilancio consuntivo 2010 che ancora ad oggi è da approvare, visto che il problema delle manipolazioni era stato chiarito?
Eppure il giorno precedente lo scioglimento del Consiglio si era tenuta la riunione del Consiglio Comunale per l’approvazione del bilancio consuntivo 2014.
Il Prof. Paolo Cerilli, Assessore alle finanze e relatore di quel Consiglio Comunale, perché anch’esso ha taciuto? Già da allora si stavano creando le condizioni per preparare la campagna elettorale? Si tentava in questo modo di far assumere ad altri responsabilità che non gli competevano solo per beceri calcoli elettorali?
In tutto questo contesto non va mai dimenticato che si sta giocando sulla pelle di una famiglia, alla fine della vicenda vi potrà anche essere una sentenza di condanna per altri reati, come non vi potrà essere, ma mi domando ancora, è giusto giocare così cinicamente sulla loro pelle?
Se posso permettermi di dare un consiglio al Dott. Procaccini, poiché contrariamente a quello che lui pensa, io mi ritengo solo un suo avversario politico, ma non uno che lo vuole abbattere fisicamente, visto che mi ha tolto il saluto, è quello che prima che scadono i 90 giorni che la famiglia Maragoni ha a disposizione per denunciarlo per diffamazione o calunnia o tutti e due i reati, sarebbe bene che abbassasse un attimino il suo ego a livelli più sopportabili per il comune cittadino e chiedesse pubblicamente scusa di quanto ha affermato nella precedente lettera rivolta ai cittadini, dove, a partire dal primo paragrafo, di verità c’è n’è ben poca.
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