Una Ferrari tutta nuova: a partire dal concept progettuale della monoposto fino alla livrea, dove spicca quel bianco che da settimane fa discutere gli appassionati. La Scuderia di Maranello ha tolto i veli alla nuova SF16-H, questo è il nome del progetto 667, sviluppata con il chiaro obiettivo di riportare il Cavallino Rampante alla lotta per il titolo, contro una Mercedes che domina incontrastata da due stagioni.
Come cambia la Rossa. Nessuna celebrazione per pochi intimi: a Maranello hanno scelto di presentare la nuova monoposto 2015 utilizzando il web, quasi a voler dare un messaggio globale ai tifosi che hanno potuto ammirarla in tutto il mondo alla stessa ora. Rispetto alla vettura dello scorso anno, i progettisti del Cavallino hanno voluto invertire la rotta su alcuni aspetti tecnici: dal nuovo schema delle sospensioni, passando per la power unit V6 con un turbocompressore più grande, fino ad arrivare al nuovo look. L'utilizzo del bianco, infatti, oltre all’aspetto puramente visivo, permette anche di avere dei riscontri tecnici, poiché si possono risparmiare alcune centinaia di grammi sulla vettura.
Le livree della storia Ferrari. Quel bianco sulla SF16-H riporta alla mente la mitica 312T, con la quale Niki Lauda vinse il campionato 1975 dopo aver dominato la stagione, con cinque vittorie e nove pole position. Quel colore sulla livrea, però, non è sempre stato così fortunato: basti pensare al 1993, quando la Rossa non riuscì a vincere neanche una gara. Ma in pista, si sa, tutto ciò conta meno di zero.
Rivoluzione tecnica in cinque punti. Se a prima vista ci si concentra solamente sulla livrea, basta guardare bene la monoposto per capire che, in realtà, si tratta di una macchina totalmente nuova. Le aree di intervento principali sono state cinque: avantreno, sospensione anteriore, radiatore, power unit e retrotreno.
Pull-rod addio. Il muso ha un concetto nuovo rispetto all'anno scorso: è ora più alto e consente di gestire meglio i flussi sotto il corpo della vettura. Inoltre, cambia anche lo schema sospensivo: dopo quattro anni, la Ferrari abbandona il pull-rod per passare a un push-rod. Gran lavoro di restyling anche per fiancate e imbocco radiatori, per massimizzare i vantaggi di un ottimale raffreddamento della power unit.
Power unit (e dintorni). Proprio il propulsore è una delle armi nascoste della nuova Ferrari: Matteo Binotto l'ha definito il primo vero step evolutivo, per concezione, rispetto al passato. Il lavoro sulla power unit ha consentito anche una riduzione degli ingombri, che ha permesso al retrotreno di avere una linea filante, ottimizzando anche layout e peso. D.R.
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