Erasmus, 10 motivi per cui chi lo fa trova lavoro prima.
Erasmus, 10 motivi per cui chi lo fa trova lavoro prima. Soprattutto se è italiano
di FRANCESCO GERARDI
Li hanno chiamati, con una definizione involontariamente ridicola,
"cervelli in fuga", come le galline del film di animazione di qualche
anno fa. Li hanno chiamati «choosy», pretenziosetti. Sarà anche vero, ma
intanto i numeri ci dicono che gli studenti universitari e i laureati
italiani che vanno all’estero fanno piuttosto bene, e che conviene fare
l’esperienza dell’Erasmus. Uno studio della Commissione
europea sull’Erasmus+ ci racconta, infatti, una realtà ― ammettiamolo ―
un poco sorprendente, considerati i ripetuti allarmi che da varie parti
sono stati lanciati in questi ultimi anni sulle condizioni della scuola
e del sistema universitario italiano. L’Erasmus Impact Study Regional
Analysis fa emergere le tendenze in quattro macro regioni europee,
aggregate dalla Commissione: Nord, Sud (a cui è aggregata l’Italia), Est
e Ovest, create anche considerando alcuni comuni comportamenti nei
campioni analizzati. Dal quadro emerge un’immagine degli studenti e dei
laureati italiani decisamente positiva.
1 - I tempi
Un dato
che colpisce è che i giovani del Sud dell’Europa si vedono ridurre i
tempi di disoccupazione e che gli italiani sono quelli con i risultati
migliori: dopo il tirocinio, il 51% riceve un’offerta di lavoro
dall’impresa che l’ha ospitato. La media europea è solo del 30%.
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