VOLEVA
NUOVE SUPERFICI PER IL PASCOLO, ARRESTATO L’AUTORE DEGLI INCENDI
BOSCHIVI
di
Rita Cammarone
Arrestato
il presunto responsabile degli incendi boschivi divampati l’estate scorsa a
Maenza, località Le Rose. Si tratta di Roberto Frattarelli, 32 anni del posto.
L'uomo si trova ora agli arresti domiciliari, disposti con ordinanza di misura
cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Latina in ordine al reato di incendio
boschivo doloso ed eseguita, questa mattina, questa mattina dal personale
forestale del Comando Provinciale di Latina, del NIPAF e del Comando Stazione
del Corpo Forestale di Priverno.
L'inchiesta
Il
provvedimento del Tribunale è scaturito dall'esito delle indagini dei forestali,
coordinate dal PM Valerio De Luca. Gli accertamenti, scattati a seguito degli
incendi boschivi sviluppatisi il 3 luglio e il 14 agosto 2013 a Maenza, si sono
protratti diversi mesi ben oltre la fine della campagna AIB 2013, ed ha
interessato diversi ambiti operativi: ad una prima fase di osservazione che ha
riguardato l'area oggetto d'incendio, hanno fatto seguito diverse attività
tecniche che hanno permesso di definire un chiaro quadro indiziario.
Gli
indizi
Decisivo
è stato però il rinvenimento, sul luogo degli incendi, di particolari ordigni
costituiti da un fascio di fiammiferi tenuti insieme mediante nastro adesivo. Su
tali ordigni, individuati attraverso il Metodo delle Evidenze Fisiche
(procedimento che permette di ricostruire l’evoluzione di un incendio attraverso
lo studio del suo comportamento e delle tracce lasciate, fino alla
determinazione del punto di origine) ed accuratamente repertati, sono state
effettuate ricerche di tracce organiche al fine di amplificarne il DNA e che
hanno dato esito positivo. La traccia così individuata, confrontata con quella
degli indagati tutti appartenenti alla famiglia dell'arrestato, prelevata da
personale del Corpo Forestale, con il fondamentale ausilio di mezzi e personale
della Polizia Scientifica della Questura di Latina, ha permesso di confermare
l'ipotesi secondo la quale l'arrestato ha rilasciato delle tracce biologiche sul
nastro adesivo dell'ordigno.
Il
movente
Secondo
gli inquirenti le motivazioni del gesto andrebbero ricercate nell'obiettivo di
ottenere nuove superfici di terreno da destinare all'esercizio del pascolo,
anche se in realtà le aree percorse dal fuoco sono interdette per legge dai 5 ai
10 anni a seconda del tipo di vegetazione andata distrutta.
Il
precedente arresto in famiglia
Nel
2007 il fratello di Roberto Frattarelli, Gianni, è stato colpito da analoga
misura cautelare per lo stesso tipo di reato. L’attività investigativa ha messo
in evidenza una "strategia", che denota una pianificazione accurata del nucleo
familiare in ordine a questo tipo di attività criminale. A distanza di sette
anni, gli inquirenti hanno accertato, lo stesso modus operandi nel provocare gli
incendi boschivi in quell'area e medesimo è stato l'esito dell'attività
investigativa, dato che anche il precedente arresto di Gianni Frattarelli,
avvenne grazie all’analisi del DNA. L’attività investigativa relativa agli
incendi dell'estate scorsa, quindi, avrebbe messo in evidenza una "strategia",
che secondo gli inquirenti denoterebbe una pianificazione accurata del nucleo
familiare in ordine a questo tipo di attività criminale.
I
dettagli dell'operazione
Nella
tarda mattinata di oggi, presso il Comando Provinciale del Corpo Forestale dello
Sato, si è tenuta una conferenza stampa sui dettagli dell'operazione che ha
portato all'arresto di Roberto Frattarelli. Presenti: il vicecomandante
regionale, primo dirigente Felice Di Lucente; il comandante provinciale, primo
dirigente Giuseppe Persi; il comandante del NIPAF (Nucleo Investigativo della
Forestale), commissario capo Vittorio Iansiti; il comandante della Stazione
Forestale di Priverno, ispettore superiore Claudio Maceroni; gli agenti che
hanno preso parte alle indagini. È stato messo in luce l'operato degli agenti
impegnati sul territorio in cui si sono verificati i due incendi in questione e
che hanno distrutto la vegetazione su una superficie complessiva di una
sessantina di ettari di terreno demaniale. Attraverso la loro costante presenza
in loco sono emersi i primi sospetti nei confronti di Frattarelli che, quindi, è
stato posto al centro di un'attività investigativa più stringente. Con una
Lancia Y, l'uomo era stato visto spesso spostarsi nella zona, in orari ben
precisi. Motivo per cui lo stesso è stato sottoposto ad intercettazioni. Quando
sulla scena del crimine sono state rinvenute le tracce organiche da cui è stato
estratto un profilo di DNA, gli investigatori sapevano già con quello di chi
avrebbero potuto confrontarlo. Autorizzati ad effettuare il tampone per il
prelievo su Frattarelli, l'esito del confronto è stato positivo. Dunque,
l'ordinanza cautelare degli arresti domiciliari eseguita questa mattina.
La
collaborazione con il NIAB
Per
le investigazioni scientifiche gli agenti del NIPAF di Latina si sono consultati
costantemente con il NIAB (Nucleo Investigativo Antincendi Boschivi), ma a
repertare sulla scena del crimine sono stati anche gli agenti "specialisti" del
comando provinciale e del NIPAF. Nel corso della conferenza stampa di oggi, il
commissario capo Iansiti, ha voluto ricordare l'assidua consulenza con il NIAB
di Roma e in particolare con il sovrintendente capo Amato Patrone, venuto
purtroppo a mancare a marzo scorso. Ed è proprio a lui che è stato dedicato
l'esito positivo di queste indagini.
Il
catasto delle aree percorse dal fuoco
I
forestali sperano che l'arresto di Frattarelli serva da monito a coloro che,
soprattutto in estate, non mostrano alcun scrupolo nell'incendiare la macchia e
i boschi con conseguenze gravissime per l'ambiente. Ambiente che nel tempo può
ricomporsi se lasciato per così dire in pace. A questo serve il catasto delle
aree percorse dal fuoco che tutti i Comuni dovrebbero avere per poter escludere
assegnazioni di queste aree anche al solo uso del pascolo. In mancanza i Comuni
potrebbero avvalersi alla mappatura che la Forestale si è fatta attraverso i
rilievi dall'alto e formalizzare gli atti attraverso apposite deliberazioni.
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