lunedì 28 luglio 2014

Pensione

1 DICEMBRE 2010


Cari colleghi, sono veramente emozionato e quest’emozione sta crescendo da qualche giorno. Anzitutto vi ringrazio di cuore per essere qui presenti: mi sembra un’attestazione di stima, direi d’affetto.
Come vedete ho qualche foglio in mano. Ho preso degli appunti perché sono un gran chiacchierone, non sono un grande oratore e dimentico le cose.
Gira e rigira cosa si dice in un’occasione del genere? La solita manfrina. Cioè che questo è in sostanza un addio. Si rammenda che siamo a “una delle tappe fondamentali della vita”. Si ripercorre qualche momento della propria carriera, se carriera c’è stata. Poi magari viene il groppo in gola, sfugge qualche lacrimuccia…..e tutto diventa un po’ triste.
Tanti fra voi da un po’ mi dicono: “Ugo, beato te”, “Capo Repà, vorrei stare al tuo posto”, oppure “maresià, tu ci sei arrivato alla pensione…chissà noi”. A costoro, che comprendo benissimo, voglio ricordare un dettaglio: cioè che c’è una contropartita da pagare, ed è l’età.

Vado in pensione il 30 di questo mese, fui assunto il 1 luglio 1976 nel comando di Novara, sono trascorsi 35anni mi pare che siano abbastanza. Entrai che avevo 23 anni, a quei tempi le pulizie in caserma e la cucina venivano svolte da noi vigili; nel giugno del 1982 sono stato trasferito a Latina dove sono rimasto quattro anni, insieme a me nel turno c’era anche il collega Rocco. Nel luglio del 1986 l’apertura del distaccamento di Terracina, mia città natale, dove vi ho prestato servizio per 19 anni, prima come vigile e dal 1 gennaio 1992 come capo squadra. Dal 1 gennaio 2004 il passaggio a capo reparto e  dopo un breve periodo nel comando di Parma sono tornato qui a Latina in sede centrale nella sezione C dove ho ritrovato l’amico Rocco.
Con il turno ho trascorso quasi 5 anni molto belli, dove non mi ha mai pesato alzarmi dal letto ed arrivare al lavoro. Sapevo di trascorrere una giornata dove avrei avuto scambi di opinioni, discussioni, qualche volta incazzature, momenti di ilarità, il tutto senza perdere di vista l’obiettivo finale del lavoro che stavamo svolgendo. La sera quando tornavo a casa, mentre percorrevo i 40 km che separano Latina da Terracina, mi sentivo più ricco sia dal punto di vista umano che professionale. Dalla mia ci ho messo onestà, disponibilità, impegno e professionalità, e sono sicuro che il mio lavoro sia stato apprezzato. Oggi quindi lascio la frenetica vita del vigile del fuoco ma porterò con me i molti ricordi di una carriera stimolante e intensa. Porterò con me i ricordi di tanti colleghi con cui sono venuto a contatto e che mi hanno insegnato tanto.

Cosa farò da grande, bella domanda, sicuramente mi dedicherò maggiormente al mio sport preferito la bicicletta, dedicherò più tempo alla famiglia e a me stesso.
E poi una cosa è certa: non impiegherò il mio tempo a rimpiangere la caserma dei vigili del fuoco. Al più il calore di tutti voi che ora siete qui, a dimostrarmi – come dicevo in esordio – della vostra amicizia. Perché qualche vero autentico amico, in 35 anni, l’ho trovato proprio tra i colleghi vigili del fuoco.
Voglio ringraziarvi tutti per quello che in questi anni avete fatto per me.
Grazie


Ugo Iacoucci

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