BOCCIATO
L’APPALTO RIFIUTI, STANGATA AL COMUNE DI TERRACINA
di
Clemente Pistilli
Non
c’è pace sui rifiuti. A Terracina cambiano i sindaci ma non cambiano i problemi
quando si parla di igiene urbana. E mentre i terracinesi ancora sono alle prese
con le grane causate loro dalla Terracina Ambiente, fallita e finita con un
processo per frode e un’inchiesta per bancarotta, il TAR di Latina ha ora
annullato l’assegnazione dell’appalto per la raccolta della spazzatura e lo
spazzamento assegnato l’estate scorsa alla Servizi Industriali s.r.l., del
pontino gruppo Fatone. A gestire la monnezza, entro trenta giorni, sarà la De
Vizia Transfer, colosso campano del settore, e il Comune dovrà sborsare pure
oltre 150.000 euro di risarcimento danni.
Gara
contestata
Con
il nuovo appalto, a Terracina doveva iniziare un ciclo virtuoso nell’igiene
urbana. Così non è stato e le polemiche, nell’ultimo anno, non sono mancate.
L’opposizione spesso ha contestato le spese sostenute dall’amministrazione, alla
luce dei servizi ottenuti. A dare battaglia è stata però soprattutto la De
Vizia, giunta seconda in graduatoria. La spa campana dei rifiuti, che ha
partecipato alla gara per entrare a Terracina insieme alla spagnola Urbaser sa,
ha subito sostenuto che la Servizi Industriali doveva essere eliminata
dall’affare, in quanto non aveva precisato, pur avvalendosi dell’abruzzese Te.Ar
Teramo Ambiente S.p.A., con quali mezzi e quali risorse avrebbe svolto il
servizio, come previsto invece dalla normativa sugli appalti pubblici.
Comune
sconfitto
La
De Vizia ha fatto ricorso al Tar di Latina e inutile è stato il tentativo del
Comune di Terracina di sostenere che le specifiche contestate dalla S.p.A. non
erano necessarie in una gara come quella bandita per i rifiuti nella città di
Giove. Il Tribunale Amministrativo ha revocato l’aggiudicazione fatta alla
società del gruppo Fatone, ha stabilito che, dopo il controllo sui necessari
requisiti, il servizio entro 30 giorni dovrà essere affidato alla De Vizia e che
quest’ultima, per il danno subito sinora, dovrà essere risarcita con oltre
150.000 euro. Bocciatura dunque per il Comune ed ennesimo colpo per le tasche
dei cittadini.
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