Polo dei Trasporti, o pollo chi si fida dei trasporti?by supermarco |
Continuiamo
l’analisi del sistema dei trasporti pubblici terracinesi, questa volta con
specifico riferimento al turismo.
Immaginiamo
di essere un turista straniero che arriva nella nostra ridente cittadina con i
mezzi pubblici.
Scende
da un autobus al Polo dei Trasporti e cerca informazioni, guardandosi
intorno.
Trova
un grande pannello con scritto, in italiano, “Città di Terracina – Polo dei
Trasporti”.
Vede
poi un altro grande pannello, questa volta luminoso, sul quale appaiono delle
scritte, spesso anche molto fitte. Prova a leggere, ma l’unica lingua utilizzata
è l’italiano.
Si
gira e vede alle proprie spalle l’edificio (piuttosto fatiscente) della stazione
ferroviaria. Si avvicina e trova dei manifesti affissi di un colore giallo
sbiadito. Non capisce che cosa c’è scritto, ma dai nomi e dalle cifre intuisce
che si tratta di affissione “politica”. Chissà se realizza anche che si tratta
di affissione abusiva. Quando provvederà il Comune a rimuoverli?
Si
sposta verso sinistra e trova le informazioni del Cotral. Anche in questo caso,
solo in italiano.
Idem
per le informazioni della Cotri, ancora più a sinistra.
Prova
allora ad entrare dentro la stazione ferroviaria.
Alle
pareti trova il nulla più assoluto, neanche uno straccio di cartina di Terracina
(magari vi venissero affisse quelle a strappo come avviene in alcuni esercizi
commerciali della città). Ad essere sinceri, proprio all’ingresso della
stazione, sopra le porte, in alto, un cartello affisso c’è: vi è scritto che
l’edificio viene pulito dal Comune (davvero? Ad un’attenta analisi non si
direbbe che viene pulito...), ma è di proprietà di Rete Ferroviaria
Italiana.
Alla
ricerca disperata di informazioni, il turista straniero attraversa l’atrio della
stazione, si affaccia sui binari e qui trova lo scempio: cartacce e rifiuti
buttati per terra, erbacce che crescono sui binari, luci al neon perennemente
accese – anche di giorno –, altri manifesti “politici” affissi abusivamente ai
muri, un locale chiuso che in epoca antidiluviana svolgeva il ruolo di sala
d’aspetto.
Non
male, per un luogo che, oltre a garantire l’intermodalità dei trasporti
pubblici, dovrebbe rappresentare il “biglietto da visita” di una cittadina che
vive di turismo.
Ma
continuiamo l’analisi.
Immaginiamo
che il turista abbia sete o fame. Cerca disperatamente una fontanella ma non
trova nulla (ovviamente non sa che la fontanella più vicina si trova ad oltre
500 metri dalla stazione, presso la Chiesa dei Santi Martiri Terracinesi).
Attraversa l’atrio della stazione e non trova una macchinetta automatica
distributrice di bevande e vivande.
Ma
immaginiamo che abbia anche bisogno di andare al gabinetto o di buttare il
biglietto ferroviario. Dove sono bagni pubblici e cestini? Dove sono dei
contenitori per effettuare la raccolta differenziata dei rifiuti?
Ma
chiudiamo con un sogno: il turista straniero si riaffaccia sul piazzale e
magicamente trova un chiosco per le informazioni turistiche, con personale
giovane, competente, preparato e... multilingue.
Grandiosa
comunque la pensata del Comune, in stretta collaborazione con la Pro Loco
cittadina, di trasferire il chiosco delle informazioni turistiche da piazzale
Lido a... piazza Mazzini.
Una
volta avuti a disposizione gratuitamente i mezzi di un’impresa locale per
effettuare il trasloco, non sarebbe stato più logico effettuare al posto di uno
spostamento di soli 500 metri il trasferimento del chiosco al Polo dei
Trasporti?
Polo
dei Trasporti, o pollo chi si fida dei trasporti?
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