MARE
DI TERRACINA, L’ORDINANZA DEL COMUNE RESTRINGE I DIVIETI DI BALNEAZIONE AD UN
RAGGIO DI 200 METRI DALLE IMBOCCATURE DI PORTI E CANALI
di
Andrea Di Lello
Pochissimi
i tratti di costa interdetti alla balneazione dalla relativa ordinanza del
Comune di Terracina. Continua il momento buono delle acque marine locali, dopo
gli esiti dei prelievi effettuati da Goletta Verde, che un po' a sorpresa
avevano salvato la città e incrinato, invece, l'immagine di località con
bandiera blu.
Le
zone non balneabili
Secondo
il provvedimento del dirigente del Dipartimento Attività Produttive, infatti, le
zone di mare vietate alla balneazione, secondo i dati ARPA Lazio, sono limitate
ad un raggio di 200 metri dalle imboccature, dalle strutture portuali e dalle
foci dei canali navigabili.
Il
confronto con il passato
Per
fare un confronto, fino a tre anni fa erano mille i metri di divieto posti alla
sinistra del Fiume Portatore e 1.300 alla destra; si scese poi a 250 metri, per
arrivare ai 200 della presente ordinanza.
L'esultanza
del sindaco
Già
dopo la diffusione dei dati della Goletta Verde, coerenti con quelli dell'ARPA,
il sindaco Nicola Procaccini aveva voluto sottolineare che “su 24 campionamenti
effettuati lungo i 329 chilometri di litorale laziale, ben 18 presentano
un’altissima concentrazione di inquinamento microbiologico, con presenze di
valori di escherichia, coli e enterococchi intestinali, al di sopra della
normativa vigente, in particolare per i prelievi compiuti in prossimità delle
foci di fiumi, torrenti e canali. Rispetto a questi prelievi, Terracina è tra le
pochissime località balneari della provincia di Latina, che ha fatto registrare
parametri che rientrano tutti nell’attuale legge”.
Inquinamento
percepito
C'è
anche da dire, tuttavia, che la stessa esultanza ha preso il primo cittadino
anche in passato, quando, per esempio, annunciò che “ormai le acque di
balneazione di Terracina sono eccellenti sul 99% del nostro tratto di costa; nel
rimanente 1%, dove venivano classificate sufficienti, oggi sono diventate
buone”. Salvo, poi, dovere fare i conti, come l'anno scorso, con le tante
lamentele dei bagnanti per la schiuma che spesso rigava il mare, il suo colore
opaco ed un frequente cattivo odore. Come se l'inquinamento percepito dai
singoli fosse in contraddizione con l'oggettività delle analisi. Ma per ora le
lamentele sono sporadiche e le associazioni ambientaliste non hanno ancora
ricevuto segnalazioni in tal senso.
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