NEGLIGENZA O INCAPACITA?
Come è
noto dal 1999 era in vigore nel nostro Comune un regolamento che, nel caso in
cui vi fosse stata la necessità di stipulare degli atti di compra vendita con
l’ENTE,
questi atti venivano stipulati dal Segretario Comunale con l’ausilio
dell’ufficio contratti del Comune.
Tale
servizio evitava al cittadino di rivolgersi a liberi professionisti per
l’istruttoria delle pratiche necessarie, ed il costo, rogito compreso era di
LIRE 500.000 ieri e 258 Euro oggi, che andavano suddivisi tra tutti i soggetti
che operavano alla istruttoria a tali pratiche e delle relative
procedure.
Al
Comune il tutto veniva GRATIS.
Una
recente delibera di Giunta, dopo il parere dell’ ANCITEL del 22-03-2013 che
affermava che tale introito erogato ai dipendenti doveva essere regolato dalla
contrattazione integrativa, annullava l’onere per il comune di istruire le
pratiche che lo riguardavano,
ABOLENDO TUTTE LE DELIBERE EMESSE IN
PRECEDENZA.
Con il risultato che si aggravano le
condizioni procedurali ed economiche per i cittadini.
Infatti
il Segretario Generale , interpellato in quanto nessuna procedura alternativa
nel frattempo si era emanata, con nota prot. n. 31890/U del 1-07-2013 rispondeva
:
L’utenza dovrà essere invitata a rivolgersi a
professionisti esterni per la stipula e per i conseguenti adempimenti fiscali ed
amministrativi.
Il
risultato di tale sciagurato modo di amministrare, seguendo anche gli sbalzi di
umore della responsabile finanziaria, che due anni fa ha dato parere positivo,
dopo due anni ci ripensa ed esprime parere negativo, oltre a mettere in crisi
gli utenti ha messo in crisi anche l’ENTE, in quanto ai liberi professionisti è
costretto a rivolgersi anche il Comune, con notevole aggravio dei costi, sia per
l’istruzione delle pratiche che per i rogiti.
Abbiamo
infatti appreso, da una lettera formale scritta dal capo settore dell’ufficio
gare e contratti, che nei giorni che
vanno tra il 15 ed il 19 di questo mese, un Dirigente del Comune di Terracina
dovrà recarsi a Bologna per andare a sottoscrivere un atto notarile, in quanto
in base alla nuova procedura è in capo al cittadino chiedere a quale studio
notarile rivolgersi e per sua comodità, nel caso specifico, il cittadino ha
scelto uno studio con sede a Bologna.
Ora c’è
da domandarsi quanto costa una giornata di un dirigente che guadagna oltre
centomila Euro l’anno? E quanto costa di trasferta? E quanti altri sono i costi
indiretti e diretti che il Comune dovrà
affrontare per questo rogito, quando fino a tre mesi fa non pagava
nulla?
Perché
prima di annullare tali delibere che sono state in vigore per ben quattordici
anni, non si è pensato di aprire una contrattazione sindacale che prevedesse una
nuova regolamentazione della materia ed evitasse disagi e costi incalcolabili
sulla pelle del Comune e dei cittadini?
Perché
prima di abrogare le vecchie norme non si è provveduto a farne di
nuove?
Forse
perché pensare è fatica, ma chi vuole amministrare senza pensare e senza
faticare è meglio che si dimetta e se ne
vada.
Il
Consigliere Comunale
Vittorio
Marzullo
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