Lumen Fidei, la prima enciclica a quattro mani, esalta il matrimonio tra uomo e donna
'Lumen Fidei', la prima enciclica a quattro mani, frutto
delle ultime fatiche di papa Ratzinger cui Papa Francesco ha aggiunto ulteriori
contributi, è stata presentata oggi in Vaticano: quattro capitoli più
un'introduzione e una conclusione. Ottantadue pagine con la firma autografa di
Francesco. Nell'enciclica - presentata dai cardinali Mark Oullet e Gerhard
Muller e dall'arcivescovo Rino Fisichella - emerge il dubbio che questo
documento potesse non servire "per i nuovi tempi, per l'uomo diventato adulto,
fiero della sua ragione" ma poi ha vinto la convinzione, comune ai due papi, che
la luce della fede è "capace di illuminare tutta l'esistenza, di valorizzare la
ricchezza delle relazioni umane, la loro capacità di mantenersi, di essere
affidabili, di arricchire la vita comune". La fede che illumina la società degli
uomini, illumina anche la famiglia, quella che i due papi insistono a definire
l' "unione stabile dell'uomo e della donna nel matrimonio". Quella famiglia in
cui c'è "riconoscimento e accettazione della bontà della differenza sessuale,
per cui i coniugi possono unirsi in una sola carne e sono capaci di generare una
nuova vita". L'amore dei coniugi, scrive ancora il Papa, "coinvolge tutta la
vita e ricorda tanti tratti della fede". ed è possibile "quando si scopre un
disegno più grande dei propri progetti". Una fede dunque che deve e può
maturare nella famiglia. E' il richiamo esplicito al matrimonio: che trovi forza
di essere una promessa "per sempre", è scritto nell'enciclica, nell'ottica di un
amore e di un disegno più grande dei propri progetti, "che ci sostiene e ci
permette di donare l'intero futuro alla persona amata". Così "uomo e donna
possono promettersi l'amore mutuo con un gesto che coinvolge tutta la vita e che
ricorda tanti tratti della fede". Sempre oggi, come annunciato, papa Francesco
ha firmato i decreti di canonizzazione di Giovanni Paolo II e di Giovanni XXIII:
saranno proclamati santi probabilmente in autunno, in una data che verrà
stabilita dal prossimo Concistoro.
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