martedì 2 luglio 2013

LE SPIAGGE DEL DEGRADO. DURO INTERVENTO DI LEGAMBIENTE SABAUDIA SULLO STATO DEGLI ARENILI DEL PARCO

LE SPIAGGE DEL DEGRADO. DURO INTERVENTO DI LEGAMBIENTE SABAUDIA SULLO STATO DEGLI ARENILI DEL PARCO
di Federico Domenichelli

Le spiagge del Parco Nazionale del Circeo versano in uno stato indecoroso, sebbene oramai la località balneare di Sabaudia sia entrata nel cuore della stagione turistica. La denuncia proviene dal Circolo Larus Legambiente, che riporta l’attenzione su problemi quali passerelle divelte, immondizia sugli arenili ed erosione. Adesso che le elezioni comunali sono giunte al termine e Sabaudia ha una nuova amministrazione, è necessario intervenire con urgenza. Nonostante i luoghi del Parco Nazionale del Circeo siano noti in tutto il mondo, raccontati anche da Pasolini e Moravia, nonché nelle opere di Emilio Greco, oggi quegli stessi luoghi sono continuamente e quotidianamente deturpati dall’indifferenza e dalla maleducazione. «Il patrimonio costiero e dunale – scrive in una nota il Circolo Larus Legambiente – sta degradando. Le condizioni della spiaggia sono pessime e non degne di un parco nazionale. Immondizia e passerelle divelte, consumate dalle mareggiate e non adeguatamente mantenute, fanno mostra di sé, rivelando gli effetti di una colpevole incuria e generando pericoli per chi ne usufruisce, incentivando peraltro i turisti a trovare nuovi varchi tra le delicate dune, con il rischio di produrre gravi danni ambientali». Un quadro che di certo non appare dei migliori, anche perché oramai la stagione balneare è iniziata da un pezzo e migliaia di turisti ogni giorno si riversano sulle spiagge di Sabaudia. «Ad elezioni amministrative concluse, passato il bailamme di promesse, annunci e polemiche – proseguono dal Larus – è urgente intervenire con competenza, determinazione e capacità organizzativa, affinché termini questo indecoroso spettacolo». Uno spettacolo che, a voler essere precisi, va avanti da mesi nell’indifferenza più totale. Basti pensare che proprio il Larus nel mese di marzo aveva prodotto un dossier documentato, ma all’indignazione generale non hanno fatto seguito interventi concreti volti a risolvere il problema. «L’area protetta – concludono da Legambiente – deve tornare ad essere accogliente, adeguatamente curata e capace di promuovere il territorio».

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