INCHIESTA
TERRACINA AMBIENTE: GIUDIZIO IMMEDIATO PER I NOVE INDAGATI
di
Diego Roma
Terracina
Ambiente, tutti a processo. È stata fissata la data della prima udienza del
processo che vede imputate 9 persone nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione
del servizio di nettezza urbana nel Comune di Terracina negli anni della società
mista. Gli indagati, nove tra dipendenti comunali, vertici (ed ex) della società
mista e della «sorella» Latina Ambiente e titolari di altre società che hanno
gravitato intorno all’appalto terracinese, dovranno comparire davanti al
tribunale il prossimo 13 dicembre. Per loro il sostituto titolare dell’inchiesta
Giuseppe Miliano aveva chiesto il giudizio immediato e il GIP lo scorso 29
maggio ha disposto il rinvio a giudizio per tutti: si tratta di Valerio
Bertuccelli, allora amministratore delegato della S.p.A. ormai fallita, il suo
predecessore Cesare Borghi, il membro del consiglio di amministrazione di parte
privata Luigi De Stefano, la dirigente di Latina Ambiente Paola Del Mastro, i
dipendenti comunali Luigi Di Mauro e Vincenzo Fusco, il titolare della Poseidon
Pietro Delle Cave e quello della Green Line, società con sede nel casertano,
Pietro Natale. Il reato ipotizzato dalla procura è quello di truffa e frode in
pubbliche forniture. Un’indagine partita ormai diversi anni fa e che nel 2010 ha
portato al sequestro della società. Ci hanno lavorato i carabinieri del NORM di
Terracina e il NIPAF, che hanno passato al setaccio tutte le carte dell’appalto,
durato circa 4 anni, dal il 2007 e il 2011. Diverse le anomalie riscontrate
dalla magistratura: dal mancato rispetto del capitolato nell’applicazione delle
penali da parte del Comune alla società, al cosiddetto «management consulting»
con cui la S.p.A. terracinese si «affidava» a Latina Ambiente per la gestione
delle proprie attività, compresa quella finanziaria con la gestione diretta dei
libri contabili. Un «sistema», quello scoperchiato dalla magistratura fatto di
affidamenti diretti, senza gara. Di qui il coinvolgimento della Poseidon, ditta
che per un periodo ha avuto in affidamento da Terracina Ambiente la pulizia
delle spiagge, la stessa società peraltro che, nel dicembre del 2011, con un
decreto ingiuntivo l’ha fatta fallire. E non è tutto. L’attenzione della procura
si è anche concentrata sul ricorso anomalo ai noli, ovvero all’affitto di
automezzi da ditte esterne per far fronte alle emergenze, secondo i magistrati
create ad hoc proprio per giustificare costosi e ripetuti affidamenti a terzi.
Come la Green Line di Pietro Natale, ditta del casertano che compare in alcune
inchieste campane sul ciclo dei rifiuti in odore di camorra. Il processo partirà
il 13 dicembre prossimo. Il Comune di Terracina si costituirà parte civile.
Nessun commento:
Posta un commento