'No Expo', guerriglia a Milano: bombe carta, molotov e barricate. Auto e negozi in fiamme VIDEO
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Il corteo è partito in tranquillità, poi qualche vetrina
spaccata ed imbrattata. In corso Magenta è scoppiato il caos, quando
hanno peso il sopravvento i black bloc. La polizia ha fermato e portato
in Questura alcuni manifestanti. Undici feriti tra le forze dell'ordine
FOTO - Il corteo No Expo / Le prime tensioni / Vetrine imbrattate / Tensioni con la polizia / Auto e negozi in fiamme / Devastazioni in città VIDEO - La guerriglia / I danni
FOTO - Il corteo No Expo / Le prime tensioni / Vetrine imbrattate / Tensioni con la polizia / Auto e negozi in fiamme / Devastazioni in città VIDEO - La guerriglia / I danni
No Expo, guerriglia a Milano fra black bloc e polizia: devastazione e scontri
Milano, 1 maggio 2015 - E' partito alle 15 da piazza XXIV Maggio a Milano il corteo della tradizionale 'May Day', che quest'anno protesta contro l'Expo. Dopo un inizio tranquillo, è iniziata una vera guerriglia urbana tra manifestanti e forze dell'ordine: negozi, banche, auto in fiamme, vetrine infrante, gente e turisti in fuga terrorizzati, scontri con la polizia, alcuni agenti feriti. È così sfociata in terrore e devastazione nel cuore della città la giornata inaugurale di Expo, l'evento universale che ha aperto a Milano. Al corteo del No Expo Mayday Parade organizzato nel pomeriggio, hanno preso il sopravvento i Black bloc e le fasce più violente e la manifestazione è ben presto degenerata. La situazione è diventata ben presto tesa e in vista del concerto inaugurale di Expo si sono prese misure straordinarie di sicurezza in piazza Scala. Da un primo bilancio del 118, sette carabinieri e quattro poliziotti sono riamasti feriti da oggetti lanciati contro le forze dell'ordine. Sono stati curati sul posto. Non risultano, invece, feriti tra i manifestanti. Cinque sono stati arrestati in flagranza. Una decina i manifestanti accompagnati in Questura: di sei di questi si sta vagliando la "posizione giuridica". Sono tutti italiani. In seguito agli scontri è stata decisa la convocazione di una riunione del comitato ordine e sicurezza per fare il punto dopo gli scontri avvenuti nel pomeriggio a Milano. L'incontro si terra' alle 10 nella sede della prefettura milanese, in corso Monforte
SCALA BLINDATA - Piazza della Scala e le vie limitrofe sono rimaste blindate tutta la sera, già da due ore dall'inizio della 'Turandot'. Nel cuore di Milano, chiuse al traffico via Verdi, parte di via Manzoni e corso Matteotti, decine di camionette di polizia e carabinieri presidiano il teatro, dove, alle 20, hanno preso posto i rappresentanti di istituzioni e mondo economico per assistere all'inaugurazione della stagione 'speciale' per Expo, ovvero la 'Turandot' diretta da Riccardo Chailly. Dopo gli scontri del pomeriggio, il timore e' che la protesta si possa riversare davanti al Piermarini, dove e' atteso anche il premier Matteo Renzi. Un simile schieramento non si era mai visto neppure in occasione delle tradizionalmente 'movimentate' prime del 7 dicembre. Decine di agenti in tenuta anti-sommossa controllano l'accesso alla piazza, bloccando anche chi e' in possesso del biglietto, e la polizia locale ha deviato il traffico a diverse centinaia di metri dalla piazza.
BOMBE CARTE E MOLOTOV - In corso Magenta è scoppiato il caos. Manifestanti incappucciati hanno cominciato a divellere cassonetti, fioriere, pali stradali. Poi hanno lanciato bombe carta, prima contro vetture parcheggiate alcune delle quali hanno preso fuoco, poi nei negozi e nei box dai quali si sono alzate alte colonne di fumo. Proprio qui il corteo si è così spezzato a metà, la prima parte ha proseguito verso zona Pagano, un'altra è rimasta bloccata in via Carducci. Il fumo dei lacrimogeni, lanciati copiosamente dalle forze dell'ordine, ha invaso tutta la zona rendendo l'aria irrespirabile. A fuoco automobili e negozi e la filiale della Bnl in piazza Virgilio (FOTO). I black bloc hanno preso di mira le auto di lusso: Bmw Mercedes e Audi sono gli obiettivi preferiti dei contestatori mentre i vigili sono in azione per spegnere le fiamme. Petardi e bombe carta sono esplose tra via Boccaccio e piazza Virgilio. La polizia in tenuta antisommossa ha cercato di isolare la coda del corteo senza riuscirci. Gli antagonisti sono arretrati in via Vincenzo Monti e dopo aver lanciato fumogeni e razzetti anche all'altezza degli appartamenti delle case ai primi piani, si sono dispersi nelle vie circostanti. Alcune centinaia di anarchici e antagonisti ormai identificabili come black bloc hanno proseguito il loro corteo in zona Pagano e sulla loro strada hanno distrutto quasi tutto ciò che incontravano inseguiti da polizia e carabinieri che li allontanavano dal centro a colpi di lacrimogeni. Via Pallavicino e via Guido d'Arezzo sono state ridotte un campo di battaglia, con macerie, vestiti e caschi lasciati, bastoni, maschere anti gas e fumogeni abbandonati dai manifestanti che si sono cambiati i vestiti evidentemente per evitare di essere identificati. Una zona totalmente sconvolta. (VIDEO)
I PRIMI SCONTRI 'NO EXPO'-POLIZIA - In piazza Resistenza partigiana si sono registrati i primi momenti di tensione: i manifestanti, vestiti di nero con il volto coperto, hanno lanciato alcuni petardi oltre le reti di protezione che bloccavano la via, dietro le quali era schierata la polizia. Gli agenti in tenuta anti sommossa hanno risposto azionando gli idranti. Alcuni antagonisti hanno rotto un marciapiede in via De Amicis, muniti di martelli, per armarsi di sanpietrini che hanno poi lanciato contro alcune vetrine danneggiandole (FOTO). Poi è stato il turno di via Carducci, presa d'assalto dai black bloc che, con maschere antigas e incappucciati, hanno lanciando fumogeni e pietre contro polizia, edifici e auto. Colpita anche la sede dell'Enel. Lancio di pietre e bottiglie in corso Magenta contro gli agenti disposti in un cordone. Le forze dell'ordine hanno risposto con un lancio di lacrimogeni disperdendo il blocco che intanto sta spaccando vetrine con mazze simili a quelle sequestrate nei giorni scorsi.
FERMI ED IDENTIFICAZIONI - La polizia ha bloccato e identificato una decina di persone persone in via Giotto, in prossimità con piazza Buonarroti e in zona Pagano, e le ha portate in Questura. Un giovane è stato caricato su una volante. Insulti e sputi contro gli agenti della polizia che hanno fermato in strada una ragazza che ha partecipato al corteo No Expo. La giovane è stata fermata per il reato di "resistenza e lancio di oggetti", come ha spiegato uno degli agenti dialogando con altri manifestanti che hanno assistito alla scena. I manifestanti hanno chiesto a piu' riprese ai poliziotti di togliere le manette alla giovane perche' non aveva fatto niente. Accanto a lei ci sono anche gli avvocati Eugenio Losco e Mauro Traini, che fanno parte del 'legal team'. Gli agenti hanno provato a spiegare ai partecipanti al corteo che la ragazza era stata giustamente fermata, suscitando cosi' l'ira di alcuni giovani. Sono tutti italiani e si sta valutando la loro 'posizione giuridica'.
GLI ARRESTI - I cinque fermati a Milano dalla Polizia per gli scontri al corteo No Expo sono tutti italiani: per loro, due donne e tre uomini, l'accusa e' di resistenza aggravata, ha fatto sapere la Questura. Alcuni di loro sono stati anche indagati per lesioni, getto pericoloso di cose e oltraggio. Una persona e' stata anche trovata in possesso di una modesta quantita' di hashish. I fermati sono due donne di 33 e 42 anni e 3 uomini di 32, 33 e 27 anni. Una sesta persona, una italiana di 23 anni, e' stata soltanto accompagnata per identificazione. Dopo gli scontri, la polizia ha anche perquisito due locali di ritrovo anarchici, La Mandragola e RadioCane: all'interno di un appartamento gli agenti hanno trovato tre cittadine spagnole di 35, 24 e 22 anni, che hanno tentato di allontanarsi. In loro aiuto e' intervenuta un'italiana 20enne che ha aggredito gli agenti ed e' stata arrestata per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Le tre cittadine spagnole sono indagate per resistenza. Nell'appartamento accanto gli agenti hanno trovato un italiano 21enne indagato per resistenza e occupazione abusiva e hanno rinvenuto tre caschi, 5 spranghe, un tubo in ferro due estintori, due coltelli serramanico, 1 fionda, un martello che sono stati posti sotto sequestro. Al piano terra le perquisizioni sono state estese con l'aiuto della Digos e della Squadra Mobile: qui quattro uomini tra i 44 e i 25 anni hanno lanciato contro la polizia oggetti contundenti e sono stati indagati per resistenza. In locali adiacenti sono stati trovati numerosi bastoni in bambu' con piccoli drappi neri e caschi da motociclista, e presso La Mandragola sono stati sequestrati altri bastoni. Nel corso dello stesso blitz sono state indagate in stato di liberta' per resistenza a pubblico ufficiale due donne di 43 e 27 anni che tentavano di raggiungere i locali occupati per impedire la perquisizione. Tutti gli indagati, ha reso noto la Questura, sono noti per la militanza in gruppi anarchici radicali.
STRISCIONI DI PROTESTA E IMBRATTAMENTI - Sfilano così, verso via Mario Pagano, alcune migliaia di persone (FOTO), tra
le quali una ventina di bande e formazioni musicali di tutta Europa che
protestano contro l'Expo e festeggiano i 30 anni della formazione
milanese della Banda degli Ottoni. Presenti anche diversi gruppi
di antagonisti e anarchici provenienti da tutta Europa. Ma
anche una pettorina con la scritta "Legal Team Europa" e un numero di
telefono che i manifestanti "potranno chiamare in caso di bisogno". Tra
gli avvocati in piazza, di cui alcuni difendono già degli antagonisti,
spiegano che la squadra europea di legali serve a garantire "il libero
diritto di esercizio di manifestare". Dopo un inizio tranquillo, gli
animi si sono scaldati e la tensione è salita, fino a scontri veri
e proprio tra manifestanti e polizia. La testa del corteo è guidata da una banda che suona 'Bella ciao' e da un gruppo di clown che ironizzano sul tema dell'esposizione e sulle polemiche che l'hanno interessata. Molte famiglie con bambini stanno sfilando nella parte iniziale accompagnati dalla musica della 'Banda degli ottoni a scoppio', che si è posizionata subito dietro lo striscione di apertura. Il gruppo NoTav e gli antagonisti si trovano invece al centro del corteo e un gruppo di loro ha già iniziato a lasciare la propria firma sulle facciate dei palazzi e sulle vetrine delle banche incontrate sul percorso. Accesi alcuni fumogeni all'ingresso di via De Amicis. Molti gli striscioni e le bandiere contro Expo e contro il governo Renzi.
"Expo 2015: l'Italia da bere", recita un cartello sul quale è
raffigurato Renzi che beve da un fiaschetto di vino. Pronto a sfilare
anche un carro allegorico con raffigurata una fabbrica, allestito dagli
operai della Rimaflow, azienda che ha ripreso a produrre dopo che gli
operai che lavoravano l'hanno rilevata.
CHIUSE FERMATE METROPOLITANA - Sono tre le fermate della metropolitana milanese chiuse a causa degli incidenti in seguito alla manifestazione dei No Expo. Il presidente dell'Atm, l'Azienda Trasporti, Bruno Rota, ha sottolineato che sono chiuse le fermate di Wagner, Pagano e Conciliazione. Ci sarebbe anche l'ipotesi di una chiusura della fermata di Cadorna. Sono diverse anche le linee di superficie, di bus e tram, che sono state fermate o deviate, in alcuni casi anche disalimentate.
SICUREZZA, STRADE CHIUSE - Il corteo non sfila come ogni anno per le vie del centro. Per ragioni di sicurezza, infatti, è stato deviato in via De Amicis, via Carducci e passando per piazzale Cadorna terminerà in via Pagano, dove si ricongiungerà con la manifestazione indetta dai sindacati di base Cub contro Expo. Il timore è che centinaia di manifestanti stranieri che sono giunti a Milano tra ieri e la scorsa notte diano vita a violenze e danneggiamenti nel centro della città. Per questo motivo lungo tutto il percorso ma anche in alcune zone strategiche il dispiegamento di forze dell'ordine è imponente. Tutte le vie che intersecano il percorso del corteo e conducono verso le zone centrali sono state transennate dalle forze dell'ordine e, in quelle più larghe, sono state anche anche posizionate cancellate mobili. In attesa del passaggio del corteo alcuni bar che erano aperti stanno abbassando le serrande. Dietro le grate d'acciaio i nuovi grossi blindati in dotazione alla polizia compresi quelli che montano gli idranti. Dietro i blindati decine di poliziotti in assetto antisommossa sono pronti ad intervenire con già indosso le maschere antigas e i dispositivi per sparare i lacrimogeni. È probabilmente la prima volta che una struttura del genere viene montata a Milano in caso di manifestazioni. Passando davanti alle grate alcuni manifestanti hanno tirato degli oggetti e altri hanno lasciato delle scritte sulle vetrine della vicina filiale di Intesa San Paolo.
IN RETE RABBIA CONTRO I BLACK BLOC - C'è tanta rabbia contro i black bloc e tanta delusione per la piega presa dal corteo tra la gente comune, che si sfoga su Twitter commentando gli scontri alla May Day di Milano. "Rispetto chi protesta e manifesta. Non chi prende a martellate le città incappucciato. Delinquenti" commenta un utente. E ancora: "Manifestare per il lavoro distruggendo il lavoro di altri, bruciando le auto di chi non c'entra nulla #MayDay", "I giovani democratici #noexpo2015 stanno democraticamente sfasciando tutto", "Quello che sta succedendo a Milano non è protesta è pura inciviltà! Fate schifo", "Mi sfugge il nesso con il diritto di manifestare".
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