Scuola, ok della Camera. Renzi: “Unico modo per combattere la povertà”. Camusso: “La battaglia continua”
Primo via libera al testo a Montecitorio. La minoranza del partito ha scritto un documento firmato da 50 deputati con i punti da migliorare al Senato e non ha partecipato al voto. Il ministro Giannini: "Tre miliardi in più". Il bersaniano Zoggia: "Voteremo a favore o ci asterremo"
C’è il primo sì alla riforma della Scuola. Il governo ottiene il via libera a Montecitorio con ampia maggioranza (316 sì e 137 contrari) e si prepara allo scontro in Senato, mentre davanti al Parlamentoprotestano insegnanti e docenti. “Non si chiude la battaglia, ma la battaglia continua”, ha commentato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. La minoranza del Partito democratico aveva promesso le barricate, ma nel corso della discussione alcune mediazioni sono state fatte e il clima si è temperato: 50 deputati critici (tra loro Gianni Cuperlo e Roberto Speranza) hanno scritto un documento con alcune osservazioni da mandare ai senatori e non hanno partecipato al voto.
E’ solo il primo passaggio per il provvedimento del governo, ma per il presidente del Consiglio è il risultato da portare in giro negli ultimi giorni di campagna elettorale per le Regionali. “L’unico modo per combattere la povertà”, ha detto Matteo Renzi, “e tornare alla crescita è valorizzare la scuola, perché il figlio di una persona che in questo momento è in difficoltà abbia le stesse possibilità, in modo che, se è bravo, se la possa giocare”. Festeggia su Twitter anche il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini: “La buona scuola è risorse fresche per l’istruzione, 3 miliardi a regime in più su questo capitolo con art. 26 a Montecitorio”. Anche se ora il ministro per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi sembra aprire a un possibile ulteriore tagliando al testo di legge: “Al Senato abbiamo un altro passaggio altrettanto significativo e quindi ovviamente riaffronteremo alcuni punti che sappiamo sono ancora discussi nell’esame al Senato”.