Isis a Palmira: ora controlla metà Siria. Soldati decapitati, Damasco bombarda
Palmira in mano allo Stato Islamico, lo
ha riferito oggi l'Osservatorio siriano sui diritti umani. L'Isis
celebra con la decapitazione militari lealisti mentre Assad risponde con
le bombe. Intanto l'Unesco dà notizia di di crolli nella zona
archeologica. Usa: "Profondamenti preoccupati". Jihadisti controllano il
confine con l'Iraq
Palmira, i tesori dell'Unesco sotto attacco
Damasco, 21 maggio 2015 - I jihadisti dell'Isis controllano l'intera antica città di Palmira, in Siria: lo ha riferito oggi l'Osservatorio siriano sui diritti umani. Dopo la conquista di Palmira, l'Isis controlla più della metà del territorio siriano. I militanti dello Stato islamico hanno preso il controllo anche dell'ultimo valico di confine tra Siria e Iraq, dopo che le forze irachene si sono ritirate. Dunque i miliziani,
che già controllavano larghe parti della Siria a nord ed est, per la
prima volta hanno conquistato un' importante città nel centro del Paese,
sottraendola al controllo delle forze governative. In questo modo,
l'Isis domina su 95mila chilometri quadrati ed è presente in 9 province.
Le zone nelle mani degli jihadisti sono in larga parte disabitate,
mentre le principali città del Paese, compresa la capitale Damasco, si
trovano nella regione occidentale al confine con il Libano e sulla
costa.
Nelle ultime ore le milizie dello Stato islamico hanno consolidato le loro posizioni a Palmira, costringendo le truppe del regime di Bashar al Assad a ritirarsi nei villaggi circostanti. Lo Stato islamico ha assunto il pieno controllo di Palmira dopo una violenta battaglia andata avanti per ore e nella quale sono morte decine di civili. I jihadisti hanno anche preso il controllo del carcere, dell'ospedale, dell'aeroporto e il quartier generale dell'intelligence. Si contano decine di soldati di Assad morti (almeno 100 secondo alcune fonti) e feriti. Gli altri sono stati costretti a ritirarsi verso i villaggi di al Farqlas, Sawana e Khanifis. Lo Stato islamico ha inoltre liberato tutti i detenuti del carcere di Palmira ed è riuscito con la contraerea ad abbattere un caccia Mig del regime di Damasco.
SIRIA BOMBARDA PALMIRA - L'aviazione governativa siriana ha bombardato, prima, il centro moderno di Palmira, colpendo tra l'altro una moschea e una scuola. Lo riferiscono fonti locali a Palmira raggiunte via Skype che hanno fornito foto della moschea Uthman ben Affan seriamente danneggiata dai raid. La scuola colpita è la Hoda Shaarawi. Poche ore dopo bombe anche sulla città antica di Palmira. Lo rende noto l'Osservatorio siriano dei Diritti Umani.
OFFENSIVA USA - Nel corso delle ultime 24 ore, le forze della coalizione anti-Isis guidata dagli Usa hanno condotto otto raid aerei in Siria e dieci in Iraq. Lo rende noto il Comando Centrale americano (Centcom), precisando che in Siria sono stati in particolare colpiti obiettivi dei jihadisti nei pressi delle città di al Hasakah, Aleppo, Raqqa e Kobani. In Iraq sono state invece bombardate postazioni dell'Isis vicino a Bayji, Falluja, Makhmur, Mosul e Sinjar.
"CI SONO GIA' DISTRUZIONI" - Si teme per i tesori artistici di Palmira che è patrimonio del'Unesco.Centinaia di statue e reperti del sito siriano di Palmira sono stati trasferiti in altre località. Ma questo potrebbe non bastare. "Sappiamo già che ci sono state delle distruzioni, ci sono delle colonne che sono cadute. C'è stato un bombardamento - dice la direttrice generale, Irina Bokova - Non abbiamo tutte le informazioni, ma ciò che vediamo nei media e ciò che ci dicono gli esperti è molto preoccupante". "Purtroppo - prosegue la resposabile dell'organismo Onu - abbiamo già visto la distruzione di siti del patrimonio mondiale, siti di eccezionale valore universale a Nimrud, Adra...Abbiamo visto il saccheggio del museo di Mossul... Palmira è un gioiello, la 'Venezia di sabbià, come dicono gli esperti".
IN UN VIDEO DECAPITATI
I SOLDATI DI ASSAD - Lo Stato islamico celebra la conquista di
Palmira, nella Siria centrale, pubblicando su Internet foto e video in
cui mostra la decapitazione di soldati e
miliziani lealisti siriani dentro e fuori la città posta tra Damasco e
la regione dell'Eufrate. Non è possibile verificare l'autenticità delle
immagini, che mostrano corpi a terra, senza testa, immersi in un bagno
di sangue. In alcuni filmati si vedono teste appoggiate a terra e vicino i documenti della vittima:
"apostati uccisi a Palmira", recita la scritta in arabo in
sovrimpressione. Numerosi account di seguaci dell'Isis danno risalto
alle immagini e ai video, inneggiando alla "liberazione della Wilaya di
Homs", usando il termine islamico per indicare la regione (wilaya) del
'califfato'. Sui social network in queste ore è sempre più popolare lo
hashtag in arabo: "Palmira sotto l'autorità del califfato".
CITTA' STRATEGICA - Oltre a
ospitare reperti archeologici dal valore inestimabile, la città ha una
notevole valenza strategica perché situata lungo gli assi stradali che
portano ad ovest verso Damasco e Homs. Palmira era considerata una delle città più fortificate della Siria. Importante centro carovaniero nel deserto siriano fin dall'antichità, è stata poi parte dell'impero romano,
a cui risalgono gran parte delle rovine esistenti, del I e II secolo
dopo Cristo. L'Isis ha devastato nei mesi scorsi in Iraq i siti
archeologici di Ninive, Hatra e Nimrud, arrivando ad usare i bulldozer per radere al suolo le rovine.
USA: "PROFONDAMENTE PREOCCUPATI" - Intanto gli Stati Uniti si dicono "profondamente preoccupati" per la conquista di Palmira da parte delle forze Isis. Lo ha detto il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, sottolineando come "ci saranno sfide difficili fino a che le forze locali non saranno più forti".
USA INVIANO A IRAQ RAZZI ANTI CARRO - Scottati dalla nuova debacle delle truppe irachene a Ramadi, conquistata da Isis, gli Usa hanno deciso di rafforzare ulteriormente le forze di Baghdad. Il Pentagono si apresta ad inviare ai primi di giugno 1.000 razzi anti-carro AT4 per riuscire a fermare le missioni suicide dei kamikaze di Isis che usano veicoli corazzati, talvolta buldozer, imbottiti di esplosivo per aprirsi la strada, come hanno fatto appunto a Ramadi. Lo riferisce una fonte del dipartimento di Stato che rivela come Isis abbia usato fino a 30 veicoli-bomba blindati per neutralizzare le difese della citta. Di questi almeno una decina avevano le stesse dimensione del pulmino che uccise 168 persone nella strage di Oklahoma City nel 1995. L'accordo per la fornitura di sistemi AT-4, lanciarazzi da spalla in grado di sparare una granata ad alto potere esplosivo da 84 mm fino a 300 metri di distanza, era già stata decisa ad aprile, quando il premier Haider al Abadi era stato in visita a Washington. Ma il precipitare degli eventi ha indotto Washington ad accelerare i tempi della fornitura.
Nelle ultime ore le milizie dello Stato islamico hanno consolidato le loro posizioni a Palmira, costringendo le truppe del regime di Bashar al Assad a ritirarsi nei villaggi circostanti. Lo Stato islamico ha assunto il pieno controllo di Palmira dopo una violenta battaglia andata avanti per ore e nella quale sono morte decine di civili. I jihadisti hanno anche preso il controllo del carcere, dell'ospedale, dell'aeroporto e il quartier generale dell'intelligence. Si contano decine di soldati di Assad morti (almeno 100 secondo alcune fonti) e feriti. Gli altri sono stati costretti a ritirarsi verso i villaggi di al Farqlas, Sawana e Khanifis. Lo Stato islamico ha inoltre liberato tutti i detenuti del carcere di Palmira ed è riuscito con la contraerea ad abbattere un caccia Mig del regime di Damasco.
SIRIA BOMBARDA PALMIRA - L'aviazione governativa siriana ha bombardato, prima, il centro moderno di Palmira, colpendo tra l'altro una moschea e una scuola. Lo riferiscono fonti locali a Palmira raggiunte via Skype che hanno fornito foto della moschea Uthman ben Affan seriamente danneggiata dai raid. La scuola colpita è la Hoda Shaarawi. Poche ore dopo bombe anche sulla città antica di Palmira. Lo rende noto l'Osservatorio siriano dei Diritti Umani.
OFFENSIVA USA - Nel corso delle ultime 24 ore, le forze della coalizione anti-Isis guidata dagli Usa hanno condotto otto raid aerei in Siria e dieci in Iraq. Lo rende noto il Comando Centrale americano (Centcom), precisando che in Siria sono stati in particolare colpiti obiettivi dei jihadisti nei pressi delle città di al Hasakah, Aleppo, Raqqa e Kobani. In Iraq sono state invece bombardate postazioni dell'Isis vicino a Bayji, Falluja, Makhmur, Mosul e Sinjar.
"CI SONO GIA' DISTRUZIONI" - Si teme per i tesori artistici di Palmira che è patrimonio del'Unesco.Centinaia di statue e reperti del sito siriano di Palmira sono stati trasferiti in altre località. Ma questo potrebbe non bastare. "Sappiamo già che ci sono state delle distruzioni, ci sono delle colonne che sono cadute. C'è stato un bombardamento - dice la direttrice generale, Irina Bokova - Non abbiamo tutte le informazioni, ma ciò che vediamo nei media e ciò che ci dicono gli esperti è molto preoccupante". "Purtroppo - prosegue la resposabile dell'organismo Onu - abbiamo già visto la distruzione di siti del patrimonio mondiale, siti di eccezionale valore universale a Nimrud, Adra...Abbiamo visto il saccheggio del museo di Mossul... Palmira è un gioiello, la 'Venezia di sabbià, come dicono gli esperti".
USA: "PROFONDAMENTE PREOCCUPATI" - Intanto gli Stati Uniti si dicono "profondamente preoccupati" per la conquista di Palmira da parte delle forze Isis. Lo ha detto il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, sottolineando come "ci saranno sfide difficili fino a che le forze locali non saranno più forti".
USA INVIANO A IRAQ RAZZI ANTI CARRO - Scottati dalla nuova debacle delle truppe irachene a Ramadi, conquistata da Isis, gli Usa hanno deciso di rafforzare ulteriormente le forze di Baghdad. Il Pentagono si apresta ad inviare ai primi di giugno 1.000 razzi anti-carro AT4 per riuscire a fermare le missioni suicide dei kamikaze di Isis che usano veicoli corazzati, talvolta buldozer, imbottiti di esplosivo per aprirsi la strada, come hanno fatto appunto a Ramadi. Lo riferisce una fonte del dipartimento di Stato che rivela come Isis abbia usato fino a 30 veicoli-bomba blindati per neutralizzare le difese della citta. Di questi almeno una decina avevano le stesse dimensione del pulmino che uccise 168 persone nella strage di Oklahoma City nel 1995. L'accordo per la fornitura di sistemi AT-4, lanciarazzi da spalla in grado di sparare una granata ad alto potere esplosivo da 84 mm fino a 300 metri di distanza, era già stata decisa ad aprile, quando il premier Haider al Abadi era stato in visita a Washington. Ma il precipitare degli eventi ha indotto Washington ad accelerare i tempi della fornitura.
ISIS LIBIA: 23 JIHADISTI UCCISI A SIRTE - Negli scontri fra la Brigata 166 di Misurata e l'Isis nei pressi di Sirte, 23 jihadisti sono rimasti uccisi e 29 feriti. Lo
riferiscono fonti di Tripoli. Le fonti precisano che fra i jihadisti
dell'Isis morti ci sono sette algerini e tre tunisini e fra le vittime
c'è anche un non meglio precisato 'leader'. I miliziani di Misurata
hanno perso un uomo, precisano le fonti confermando informazioni
circolate ieri. Un media libico, citando fonti della Brigata, parla di
"decine" di jihadisti uccisi e conferma (parlando però di sei per quanto
riguarda gli algerini) la presenza di combattenti Isis non-libici tra
le vittime. I miliziani di Misurata avrebbero perso non uno ma due
uomini e accusano anche 12 feriti. La Brigata inoltre ha lasciato
Nawfaliya, la città desertica a circa 130 km a est di Sirte contro cui
ieri mattina era stata lanciata un'operazione, ed è tornata nella sua
base a ovest della città sull'omonimo golfo della Libia centrale.
Accreditando il senso di foto postate su internet, il sito riferisce che
l'Isis ha vantato la conquista di due campi: uno della brigata e uno di
Fajr Libya, la coalizione di milizie di cui la Khatiba 166 fa parte.
ISIS EGITTO: PRIORITA' UCCIDERE GIUDICI - La
branca egiziana di Isis, la Provincia del Sinai, cambia obiettivo
primario: dai soldati schierati nella penisola, ora la priorità è
uccidere i giudici, già colpiti la settimana scorsa dopo la condanna a morte dell'ex presidente Mohammed Morsi, espressione
dei Fratelli Musulmani, e l'esecuzione di sei membri di Isis. In un
audio il leader del gruppo, Abu Osama al-Masry, ha denunciato come "sia
sbagliato per i tiranni imprigionare i nostri fratelli. Avvelenate il
loro cibo, distruggete le loro case con l'esplosivo se potete".
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