Civati lascia il gruppo Pd e attacca Renzi, dalla prima Leopolda al 'no' alla fiducia sull'Italicum
Dalla prima
Leopolda nel 2010 al 'no' alla fiducia dell'altro ieri fino all'uscita, oggi,
dal gruppo parlamentare dem. Pippo Civati, 39 anni, esponente tra i più
determinati della minoranza dem anti-Renzi ha infatti dato seguito a quanto già
in sostanza annunciato dopo l'approvazione dell'Italicum, cioè il suo 'addio' al
gruppo Pd della Camera. Si sistemerà nel gruppo misto ed è intenzionato a non
mollare nella sua battaglia politica contro il premier-segretario. Gli fa subito
eco, alla sua sinistra, Sel che si dice intenzionata, con Nicola Fratoianni, a
sciogliersi per dare vita "al più presto" ad una forza politica in grado di dare
voce "alle tante distanze dal Pd che sono vicinanze a Sel"."Siamo pronti a
mettere in discussione l'assetto dei nostri gruppi parlamentari e del partito
perché sappiamo che oggi è il tempo per costruire una risposta" ha aggiunto.
Prima al Post poi all'Ansa e infine sul suo blog Pippo Civati ha motivato cosi'
la sua decisione: "Non ho più fiducia, non sosterrò il governo e per questo
lascio il gruppo del Pd. Esco dal gruppo. Per coerenza con quello in cui credo e
con il mandato che mi hanno dato gli elettori, non mi sento più di votare la
fiducia al governo Renzi. La conseguenza è uscire dal gruppo". "Tanti di noi
amano far politica e ci hanno dedicato così tanto tempo, in questi anni. A un
certo punto, senza preavviso, è semplicemente capitato che un giorno alcune
persone con cui pensavamo di aver condiviso questa visione hanno cambiato idea.
Mi spiace per chi ha cambiato idea ma per quel che mi riguarda continuerò a
farlo con tutti quelli che lo vorranno. Secondo me sono tantissimi". E ancora:
Nel Pd hanno promosso e approvato, senza voler parlare di leggi elettorali,
riforme del lavoro e della Costituzione, cementificazioni e trivellazioni, e ce
li siamo trovati in tivù a deridere le ragioni di chi difende l’ambiente o crede
che il futuro passi attraverso soluzioni differenti. Peccato (soprattutto per
loro): perché invece il futuro sarebbe a portata di mano, basterebbe imparare a
sposare tradizione e cambiamento, coniugando cose antiche come i diritti e
nuovissime come l’innovazione". Un taglio netto con il passato recente: nel
2010, nemmeno un secolo fa, Civati apri' la prima Leopolda con quello che
allora era il suo compagno di viaggio e di idee nei tentativi di 'rottamazione'
della vecchia guardia del Pd, ma che sarebbe diventato di lì a poco il suo
avversario, sia pure militando ambedue nello stesso partito: prima gareggiando
contro Renzi alle primarie dem del 2013 (arrivò terzo, dopo Renzi e Cuperlo:
intanto aveva a già non votato la fiducia al governo Letta delle larghe intese),
poi incalzando l'ex-sindaco e quindi premier-segretario ad ogni sua iniziativa
non condividendola fino al 'no' alla fiducia sull'Italicum. Un crescendo di
contestazioni politiche sfociato oggi nel suo addio al gruppo Pd, anche se
proprio ieri Renzi, riferendosi anche a Civati, aveva detto di voler tenere
"tutti dentro" il partito.
Nessun commento:
Posta un commento