Arriva il nuovo riccometro
Stretta sui redditi fantasma
L'Isee serve a misurare la condizione economica delle famiglie e a godere di servizi sociali agevolati. CONSULTA LA GUIDA
di Matteo Palo
di Matteo Palo
Famiglia (foto Radaelli)
di Matteo Palo
Roma, 15 giugno 2013 - SI SCRIVE indicatore della situazione economica equivalente (Isee), ma si legge ‘riccometro’. La nuova versione dello strumento che serve a godere di servizi sociali agevolati, dopo una falsa partenza, è pronta a fare il suo esordio ufficiale. Con l’approvazione della Conferenza unificata tra Governo, Regioni e Comuni il nuovo strumento è, ormai, lanciato verso la piena funzionalità. Per i furbetti del welfare, che godono di prestazioni pubbliche a prezzi d’occasione, è iniziato il conto alla rovescia. L’Isee era, di fatto, stato già revisionato dal governo Monti. Qualche perplessità in capo alle Regioni, ora superata, lo aveva rallentato. Adesso, dopo il passaggio in Conferenza, sarà portato in Consiglio dei ministri, per poi essere approvato dal Parlamento e arrivare al traguardo: il tutto, si spera, entro la fine dell’anno.
LO STRUMENTO serve a misurare la condizione economica delle famiglie, dando ai cittadini meno ricchi la possibilità di godere di prestazioni sociali agevolate. Viene usato, ad esempio, per determinare il livello di tasse universitarie che gli studenti devono pagare. O per regolamentare l’accesso agli asili nido. O, ancora, per avere bonus sulle bollette telefoniche e su quelle elettriche.
L’Isee – questa è la sua caratteristica – non considera solo i dati relativi al reddito ma un ventaglio di elementi parecchio più ampio, che comprende le proprietà mobiliari e immobiliari. Andando a scandagliare la situazione del cittadino in modo molto più approfondito rispetto al passato. Auto di lusso, barche e moto di grossa cilindrata faranno perdere molti punti. Nel patrimonio immobiliare sarà calcolato il valore conteggiato ai fini Imu e saranno incluse le proprietà detenute all’estero. Nel patrimonio mobiliare, invece, sarà contata una grandissima varietà di elementi: titoli di Stato, obbligazioni, quote in fondi di investimento, certificati di deposito, azioni, conti correnti bancari.
LA STRETTA in arrivo, poi, consisterà anche in una revisione di alcuni parametri per smascherare più facilmente gli abusi. Come nel caso della determinazione dei nuclei familiari. I coniugi con diversa residenza saranno considerati nuclei distinti solo dopo aver ottenuto una pronuncia di separazione giudiziale. O, ancora, non basterà più dire di non avere un conto in banca per tirare fuori dal calcolo i risparmi. Verranno, poi, introdotte una serie di franchigie, generalmente più basse delle vecchie. I redditi dei dipendenti potranno godere di una franchigia massima di 3mila euro, mentre per le pensioni ci si fermerà a mille. Per i beni mobili si scende da 15mila a 6mila euro. Per chi vive in affitto ci sarà uno sconto di 7mila euro, mentre altri 5mila euro spetteranno a chi assiste un disabile grave.
Rispetto al passato, poi, l’Isee potrebbe avere una portata più ampia. Secondo fonti di governo, infatti, sarebbe allo studio l’ipotesi di usare il riccometro per determinare l’effettiva ricchezza delle famiglie ai fini del pagamento dell’Imu. Un modo per essere più precisi nell’aggredire solo i patrimoni di chi può davvero permetterselo.
Roma, 15 giugno 2013 - SI SCRIVE indicatore della situazione economica equivalente (Isee), ma si legge ‘riccometro’. La nuova versione dello strumento che serve a godere di servizi sociali agevolati, dopo una falsa partenza, è pronta a fare il suo esordio ufficiale. Con l’approvazione della Conferenza unificata tra Governo, Regioni e Comuni il nuovo strumento è, ormai, lanciato verso la piena funzionalità. Per i furbetti del welfare, che godono di prestazioni pubbliche a prezzi d’occasione, è iniziato il conto alla rovescia. L’Isee era, di fatto, stato già revisionato dal governo Monti. Qualche perplessità in capo alle Regioni, ora superata, lo aveva rallentato. Adesso, dopo il passaggio in Conferenza, sarà portato in Consiglio dei ministri, per poi essere approvato dal Parlamento e arrivare al traguardo: il tutto, si spera, entro la fine dell’anno.
LO STRUMENTO serve a misurare la condizione economica delle famiglie, dando ai cittadini meno ricchi la possibilità di godere di prestazioni sociali agevolate. Viene usato, ad esempio, per determinare il livello di tasse universitarie che gli studenti devono pagare. O per regolamentare l’accesso agli asili nido. O, ancora, per avere bonus sulle bollette telefoniche e su quelle elettriche.
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L’Isee – questa è la sua caratteristica – non considera solo i dati relativi al reddito ma un ventaglio di elementi parecchio più ampio, che comprende le proprietà mobiliari e immobiliari. Andando a scandagliare la situazione del cittadino in modo molto più approfondito rispetto al passato. Auto di lusso, barche e moto di grossa cilindrata faranno perdere molti punti. Nel patrimonio immobiliare sarà calcolato il valore conteggiato ai fini Imu e saranno incluse le proprietà detenute all’estero. Nel patrimonio mobiliare, invece, sarà contata una grandissima varietà di elementi: titoli di Stato, obbligazioni, quote in fondi di investimento, certificati di deposito, azioni, conti correnti bancari.
LA STRETTA in arrivo, poi, consisterà anche in una revisione di alcuni parametri per smascherare più facilmente gli abusi. Come nel caso della determinazione dei nuclei familiari. I coniugi con diversa residenza saranno considerati nuclei distinti solo dopo aver ottenuto una pronuncia di separazione giudiziale. O, ancora, non basterà più dire di non avere un conto in banca per tirare fuori dal calcolo i risparmi. Verranno, poi, introdotte una serie di franchigie, generalmente più basse delle vecchie. I redditi dei dipendenti potranno godere di una franchigia massima di 3mila euro, mentre per le pensioni ci si fermerà a mille. Per i beni mobili si scende da 15mila a 6mila euro. Per chi vive in affitto ci sarà uno sconto di 7mila euro, mentre altri 5mila euro spetteranno a chi assiste un disabile grave.
Rispetto al passato, poi, l’Isee potrebbe avere una portata più ampia. Secondo fonti di governo, infatti, sarebbe allo studio l’ipotesi di usare il riccometro per determinare l’effettiva ricchezza delle famiglie ai fini del pagamento dell’Imu. Un modo per essere più precisi nell’aggredire solo i patrimoni di chi può davvero permetterselo.
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