lunedì 17 giugno 2013

SIGARETTE ELETTRONICHE, RINVENUTI METALLI PESANTI: SCATTA L’INCHIESTA

SIGARETTE ELETTRONICHE, RINVENUTI METALLI PESANTI: SCATTA L’INCHIESTA
di Marco Grigis
Le sigarette elettroniche sono il tema scottante dell’estate italiana: delle vere e proprie fazioni contrapposte si scontrano quotidianamente sul Web, tanto da far impallidire anche il tifoso calcistico più sfegatato. La questione è sempre quella: le cosiddette ecig sono sicure? Potrebbero esserci dei rischi per la salute dallo “svapare”, l’arte di respirare il vapore prodotto da questi dispositivi?
Se ne discute da diverso tempo e, ogni qualvolta si sollevi il dubbio le sigarette elettroniche non siano propriamente aria fresca, giornalisti ed esperti vengono accusati di essere legati ai “poteri forti”, di aver ricevuto mazzette, di voler foraggiare il monopolio dei tabacchi di Stato. Emergono oggi, però, dei risultati di una ricerca condotta dalla testata Il Salvagente, con l’evidenza di dati non esattamente rassicuranti: nei liquidi delle ecig sarebbe stata rilevata la presenza di metalli pesanti cancerogeni.
Non si tratta di stabilire se la sigaretta elettronica sia meglio o peggio delle normali bionde – appare evidente che, non essendo il soggetto esposto agli oltre 4.000 elementi chimici tossici derivanti dalla combustione, l’ecig presenti un rischio teoretico decisamente minore – quanto di fornire al consumatore tutte le informazioni disponibili affinché possa effettuare una scelta più che consapevole.
Il Salvagente ha consegnato sei dei liquidi più diffusi per le sigarette elettroniche al Dipartimento di Farmacia dell’Università Federico II di Napoli, per una ricerca indipendente. Dalle analisi, è emersa la presenza di metalli pesanti come arsenico e piombo – a volte in quantità minime, a volte in dosi superiori rispetto al minimo consentito disciolto in acqua – noti per le loro proprietà cancerogene. La questione non è allora se le sigarette elettroniche siano dannose o meno, ma l’assenza di un’adeguata valutazione del rischio e di una corretta informazione per i consumatori, considerato come la tendenza odierna sia quella di pubblicizzare questi prodotti come totalmente innocui. Per i metalli pesanti, infatti, esistono dei limiti normativi di sicurezza per la loro presenza in prodotti d’assunzione, quali cibo, farmaci, acqua, prodotti aromatici e aria. Per le ecig questo limite non è stato imposto e così, in assenza di studi o verifiche, non è dato sapere cosa davvero si assorba per inalazione e gli eventuali – se esistenti – effetti tossici da esposizione. Così spiega Alberto Ritieni, docente di Chimica degli alimenti alla Federico II di Napoli: “I metalli pesanti sono da sempre al centro dell’attenzione perché rappresentano un serio pericolo e sono legati a un rischio per una serie di patologie anche piuttosto gravi. Sono considerati degli indicatori dell’inquinamento ambientale e la normativa prevede limiti alla loro concentrazione nelle acque, nei cibi e nell’aria. La tendenza è procedere verso le riduzione della presenza di metalli come il piombo, l’arsenico, il cadmio e via elencando”.
Raffaele Guariniello, procuratore di Torino che da tempo si sta interessando al caso delle sigarette elettroniche, promette di indagare ulteriormente la sicurezza di questi dispositivi con l’apertura di un nuovo fascicolo d’inchiesta: “I valori sembrerebbero molto elevati, in special modo per il campione Louisville, nel quale la concentrazione di arsenico sarebbe più elevata di quella ammessa per l’acqua potabile. Valuteremo attentamente”.

Nel frattempo, produttori e fornitori hanno deciso di non sottovalutare il problema e hanno già messo in atto delle misure di protezione per il consumatore. Alcuni portali per la vendita online di liquidi di ricarica per le ecig, ad esempio, hanno deciso di sospendere la distribuzione del campione Louisville – quello apparentemente dalle più alte concentrazioni di metalli pesanti – in attesa che vengano pubblicate informazioni più dettagliate sulla sua sicurezza.

Nessun commento:

Posta un commento