domenica 2 giugno 2013

2 Giugno, una celebrazione nel segno dell'austerità

2 Giugno, una celebrazione nel segno dell'austerità

Con l'omaggio del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, alla tomba del Milite Ignoto al Vittoriano, sono cominciate le celebrazioni per la Festa nazionale della Repubblica, che avranno il loro momento centrale a partire dalle 10, con la parata militare in via dei Fori Imperiali. "Le Forze armate al servizio del Paese" è il tema della rassegna di quest'anno. Napolitano è giunto all'Altare della Patria accompagnato dal ministro della Difesa Mario Mauro e dal capo di Stato maggiore della Difesa Luigi Binelli Mantelli.
Sulle scale del Vittoriano, a ricevere il capo dello Stato, erano presenti tra gli altri, il presidente del Senato, Piero Grasso, quello della Camera, Laura Boldrini, il presidente del Consiglio, Enrico Letta, il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il presidente della Regione Nicola Zingaretti. La banda dell'Esercito ha quindi intonato l'Inno nazionale. Dopo l'alzabandiera solenne e la deposizione di una corona d'alloro sul sacello del Milite Ignoto, Napolitano ha lasciato Piazza Venezia per passare in rassegna le truppe. Alla parata hanno partecipato in circa 3.300, tra militari e civili, mentre non ci saranno cavalli, aerei e neppure le Frecce Tricolori. Anche i mezzi saranno ridotti all'osso, in un'ottica di sobrietà e di austerity. Un'edizione che ricalca grosso modo quella dell'anno scorso, quando motivi economici imposero di dimezzare i numeri della parata 2011.
Come già successo il 25 aprile il presidente della Repubblica è rimasto alla base della scalea del Vittoriano, insieme alle altre autorità: solo i corazzieri sono saliti al sacello del milite ignoto per deporre la corona. E' quella che viene definita deposizione della corona "in forma staticà e che, secondo quanto si è appreso, verrà adottata d'ora in avanti.
Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, tra gli applausi della gente, ha raggiunto via del Fori Imperiali a bordo della Flaminia presidenziale scoperta, scortato dai corazzieri in motocicletta posto sul palco presidenziale dove sono presenti le massime autorità dello Stato. A rendergli gli onori un reparto di corazzieri che, anche per questa edizione della parata segnata dall'austerity, sono a piedi e non a cavallo. I costi sono stati stimati in un milione e mezzo di euro, contro i 2 milioni del 2012 e i 4 milioni e 400 mila del 2011.
Nel pomeriggio, dalle 15 alle 19, in concomitanza con l'apertura al pubblico dei Giardini del Quirinale, ci sarà un concerto dei complessi bandistici della Guardia di Finanza, dell'Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Aeronautica Militare, della Marina Militare e dell'Esercito. Passando all'altro fronte, quello antimilitarista, l'appuntamento è dalle 11.00 in Piazza Mignanelli, vicino a Piazza di Spagna, con un presidio-evento in cui le reti promotrici della "Festa della Repubblica che ripudia la guerra" (Rete Italiana per il Disarmo, Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile, Forum Nazionale per il Servizio Civile, Tavolo Interventi Civili di Pace e Campagna Sbilanciamoci) premieranno alcuni cittadini come "Testimoni di Pace": donne e uomini del Servizio Civile, della Cooperazione allo sviluppo, della sanità e istruzione, del mondo del lavoro, della lotta alla criminalità organizzata, dell'informazione e un rappresentante degli stranieri senza cittadinanza.
Uno speciale attestato verrà rilasciato alla memoria di Daniele Ghillani, giovane volontario in Servizio Civile all'estero morto in Brasile. Il contro-programma prevede anche, nel pomeriggio, una visita del presidente della Camera Laura Boldrini a un centro di Servizio Civile a Roma, "Salesiani per il Sociale", dove la terza carica dello Stato incontrerà alle 14.30 i referenti delle reti promotrici della "Festa della Repubblica che ripudia la guerra" oltre che giovani che hanno scelto la strada del Servizio civile. Mobilitazioni antimilitariste sono previste anche in altre città, come Bologna e Firenze: nel capoluogo toscano la Festa della Repubblica sarà l'occasione per consegnare il riconoscimento della cittadinanza ai tre senegalesi feriti nell'agguato a sfondo razzista del 13 dicembre 2011 nel capoluogo toscano, costato la vita a due loro connazionali.

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