lunedì 17 giugno 2013

RIFIUTI, L’ISOLA «ELETTORALE» A BORGO HERMADA

RIFIUTI, L’ISOLA «ELETTORALE» A BORGO HERMADA
di Pierfederico Pernarella

Secondo il cronoprogramma dei lavori, la struttura doveva essere consegnata bella e pronta una settimana fa. Più precisamente il 4 giugno. Niente di più lontano dalla realtà, che invece racconta un cantiere in alto mare. È la storia dell’isola ecologica di Borgo Hermada. Il sito di conferimento dei rifiuti ingombranti sorgerà all’ingresso della frazione, dove un tempo c’era il vecchio depuratore. Peccato che dopo l’apertura del cantiere, avvenuta a febbraio, esattamente nei giorni del voto per elezioni politiche e regionali, i lavori siano andati avanti molto, ma molto lentamente. Da qualche settimana sembrano addirittura bloccati. Siamo alle solite? Eppure, a giudicare dalla durata dei lavori indicato sulla tabella del cantiere - 100 giorni - il progetto non doveva essere così complicato. A questo punto appare fin troppo chiaro che l’opera non possa essere ultimata e completata entro la fine dell’estate. E questo improvviso rallentamento, se non proprio sto ai lavori induce a guardare con sospetto la fretta con cui è stata istruita la pratica, in concomitanza, guarda caso, di una tornata elettorale. Ma deve essere una sorta di dannazione, una pena pagata chissà per quali colpe: quando ci sono di mezzo i rifiuti, tutto diventa complicato, quando non impossibile, persino portare a termine, come da accordi, un cantieruccio per un’isola ecologica. Servizio rispetto al quale il Comune di Terracina non è in ritardo, ma di più. È probabile che non vi sia alcun altro centro della provincia a non avere un’isola ecologica. E si vede e si sente. Sulle tasche. E già, proprio così. Stando infatti alle classifiche regionali, Terracina è il comune che produce più rifiuti pro capite della provincia. Questo perché la raccolta differenziata non funziona ma anche perché non esiste un un servizio di raccolta degli ingombranti degno di questo nome. Per cui anche buona parte degli ingombranti finisce con il tal quale in discarica. Il peso dei rifiuti aumenta e con esso anche le tariffe in bolletta. Senza dimenticare lo scempio degli ingombranti lasciati per strada, che al danno «economico» aggiungono quello estetico del mancato decoro. Una storia «antica» che prosegue ancora oggi, nel 2013, tutto perché non si riesce nemmeno a chiudere nei tempi annunciati un cantiere da 100 giorni di lavoro.

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