RIFIUTI,
L’ISOLA «ELETTORALE» A BORGO HERMADA
di
Pierfederico Pernarella
Secondo
il cronoprogramma dei lavori, la struttura doveva essere consegnata bella e
pronta una settimana fa. Più precisamente il 4 giugno. Niente di più lontano
dalla realtà, che invece racconta un cantiere in alto mare. È la storia
dell’isola ecologica di Borgo Hermada. Il sito di conferimento dei rifiuti
ingombranti sorgerà all’ingresso della frazione, dove un tempo c’era il vecchio
depuratore. Peccato che dopo l’apertura del cantiere, avvenuta a febbraio,
esattamente nei giorni del voto per elezioni politiche e regionali, i lavori
siano andati avanti molto, ma molto lentamente. Da qualche settimana sembrano
addirittura bloccati. Siamo alle solite? Eppure, a giudicare dalla durata dei
lavori indicato sulla tabella del cantiere - 100 giorni - il progetto non doveva
essere così complicato. A questo punto appare fin troppo chiaro che l’opera non
possa essere ultimata e completata entro la fine dell’estate. E questo
improvviso rallentamento, se non proprio sto ai lavori induce a guardare con
sospetto la fretta con cui è stata istruita la pratica, in concomitanza, guarda
caso, di una tornata elettorale. Ma deve essere una sorta di dannazione, una
pena pagata chissà per quali colpe: quando ci sono di mezzo i rifiuti, tutto
diventa complicato, quando non impossibile, persino portare a termine, come da
accordi, un cantieruccio per un’isola ecologica. Servizio rispetto al quale il
Comune di Terracina non è in ritardo, ma di più. È probabile che non vi sia
alcun altro centro della provincia a non avere un’isola ecologica. E si vede e
si sente. Sulle tasche. E già, proprio così. Stando infatti alle classifiche
regionali, Terracina è il comune che produce più rifiuti pro capite della
provincia. Questo perché la raccolta differenziata non funziona ma anche perché
non esiste un un servizio di raccolta degli ingombranti degno di questo nome.
Per cui anche buona parte degli ingombranti finisce con il tal quale in
discarica. Il peso dei rifiuti aumenta e con esso anche le tariffe in bolletta.
Senza dimenticare lo scempio degli ingombranti lasciati per strada, che al danno
«economico» aggiungono quello estetico del mancato decoro. Una storia «antica»
che prosegue ancora oggi, nel 2013, tutto perché non si riesce nemmeno a
chiudere nei tempi annunciati un cantiere da 100 giorni di lavoro.
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