mercoledì 16 marzo 2016

È morto Umberto Eco

È morto Umberto Eco, la cultura che si fece a best seller. Anticipata al prossimo week end l'uscita dell'ultimo libro

L'uscita è stata anticipata a sabato 27 febbraio dopo la scomparsa dello scrittore

di Cinzia Marongiu   -
Se ne va un grande. Un vero intellettuale capace di scrivere best seller da milioni di copie vendute in tutto il mondo (uno per tutti, “Il nome della rosa”) ma anche di restare fedele alla propria integrità e a quello che resta il grande compito di uno scrittore, e cioè il saper leggere l’attualità al di là della cronaca e il saper mischiare sapientemente alto e basso, elitario e popolare come ad esempio due sue opere : “Il pendolo di Foucault” e “Fenomenologia di Mike Bongiorno”. E il tutto, senza quello snobismo saccente che appartiene a tanti suoi colleghi meno importanti. Di lui e delle sue divertenti e acute "Bustine di Minerva" (dal nome della seguitissima rubrica sul settimanale Espresso) infatti ha sempre colpito l'umanità divertita. Umberto Eco è morto alle 22 e 30 di venerdì 19 febbraio. A darne conferma al quotidiano La Repubblica è stata la famiglia. 
Anticipata l'uscita del nuovo libro  - Pape Satàn Aleppe, l'ultimo libro scritto da Umberto Eco, uscirà il prossimo week end. L'uscita è stata anticipata a sabato 27 febbraio dopo la scomparsa dello scrittore.  Lo annuncia l'editore Eugenio Lio che con Elisabetta Sgarbi, Mario Andreose e Anna Maria Lorusso si sono dimessi da Bompiani per la nuova casa editrice La nave di Teseo. Il libro consegnato e corretto dallo scrittore, con la copertina disegnata da Cerri, aspettava solo di andare in stampa per La nave di Teseo. Parte così in anticipo anche la nuova avventura della casa editrice voluta fortemente da Eco della quale Elisabetta Sgarbi è direttore generale ed editoriale. "È un libro di saggistica d'attualita', importante di 470 pagine con molti materiali fra cui anche delle Bustine di Minerva,  dice Lio. 
La pioggia di notizie sui social - Qualche ora dopo l'annuncio della morte è iniziata una pioggia di notizie di agenzia a ricordarne le tante opere, così come spesso avviene in questi casi è iniziata la triste successione di post sui social. Proprio gli stessi contro i quali il grande scrittore di Alessandria scomparso a 84 anni si era scagliato nell’ultima polemica che lo ha visto protagonista, a commento della laurea honoris causa ricevuta a Torino un annio fa in “Comunicazione e cultura dei media”.
I social sono l'invasione degli imbecilli Ecco cosa aveva affermato: “I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli”.
Filosofo e saggista - Ma di Umberto Eco, nato ad Alessandria il 5 gennaio 1932, si ricordano soprattutto i grandi successi letterari “Il nome della rosa” del 1980 (da cui fu tratto un film di immenso successo) e “Il pendolo di Foucault” (1988). Oltre che di romanzi di successo internazionale, nella sua lunga carriera Eco è stato autore di numerosi saggi di semiotica, estetica medievale, linguistica e filosofia.
L'ultimo libro, atto d'accusa al giornalismo - Il suo ultimo libro, “Anno zero”, è stato pubblicato lo scorso anno da Bompiani ed è un preciso atto d’accusa nei confronti di ciò che è diventato il giornalismo, macchina del fango in cui le notizie non è necessario inseguirle e “zapparle” come si dice in gergo, ma semplicemente riciclarle.  Sempre nel 2015 Umberto Eco aveva annunciato l'intenzione di partecipare all'impresa editoriale di Elisabetta Sgarbi e della sua Nave di Teseo, nata in contrapposizione all’acquisizione della Rizzoli da parte della Mondadori Libri.

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