Valanga in Valle Aurina, 6 morti. Cinque sono italiani
Incidente a oltre 3mila metri di quota. Soccorsi
difficili. Anche un 16enne e un 21enne tra le vittime altoatesine.
Quattro feriti
Roma, 12 marzo 2016 - E' di sei morti il bilancio della valanga che questa mattina, intorno alle 11.15, si è staccata dal Monte Nevoso, in Val Aurina
(Alto Adige). La massa di neve ha travolto una decina di
scialpinisti che si stavano dirigendo verso la vetta a oltre 3mila metri
di quota. Tra le vittime 5 italiani e un austriaco.
LE VITTIME - Si tratta di Margit Gasser, 32 anni di Campo Tures, Matthias Gruber, 16 anni di Valle Aurina, Christian Kopfsguter, 21 anni di Villabassa, Alexander Patrick Rieder, 42 anni di Chienes, Bernhard Stoll, 43 anni di Villabassa. L'austriaco è Horst Wallner, 49 anni.
Ci sarebbero anche 4 feriti: uno è ricoverato all'ospedale di Brunico, ma non è in gravi condizioni. Una donna austriaca invece è stata estratta viva e portata da uno degli elicotteri dei soccorsi al campo sportivo di Riva di Tures. La donna, sotto choc, è stata poi accompagnata in un hotel poco distante per ricevere assistenza psicologica. Altre due alpiniste sarebbero riuscite a liberarsi da sole.
LA SLAVINA - La slavina con un fronte di circa 150 metri e lunga 300 si è staccata attorno alle ore 11,15 di questa mattina mentre il gruppoera ormai prossimo alla vetta di Monte Nevoso (conosciuto nel mondo alpinistico con la dizione tedesca di Schneebiger Nock) posta a 3.358 metri. In quella zona oggi il pericolo valanghe era classificato di grado 2 "moderato" su una scala che va da 1 a 5.
I SOCCORSI - Massiccia la macchina dei soccorsi con base al campo da calcio di Riva di Tures. I tre elicotteri che hanno operato con difficoltà perché non potevano volare oltre 3.000 metri con i serbatoi pieni di carburante. I voli erano brevi e dopo ogni volo in quota, inizialmente per trasportare i soccorritori e successivamente per riportare a valle le salme ed i feriti, gli elicotteri venivano riforniti. In quella zona oggi il periodo valanghe era classificato di grado 2 "moderato" su una scala che va da 1 a 5.
RENZI - Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, impegnato a Parigi per il vertice dei leader socialdemocratici, segue la sciagura in stretto contatto con la protezione civile.
I PRECEDENTI - Quella che si è consumata oggi è una delle più gravi sciagure sulle montagne dell'Alto Adige non solo degli ultimi anni, ma di sempre. Il 2 maggio del 2015 quattro scialpinisti erano morti travolti da una valanga nei pressi del rifugio Casati in Val Martello nel gruppo Cevedale-Ortles. Il 23 giugno del 2013 giornata tragica sul Gran Zebrù a Solda con sei morti in due incidenti diversi. Nel primo erano morti tre alpinisti bergamaschi, nel secondo tre alpinisti altoatesini. Il primo aprile del 2013, il giorno di Pasquetta, due scialpinisti italiani ed uno tedesco erano morti, travolti da una slavina, durante un'escursione sulla Cima Beltovo di Fuori
Incidente a oltre 3mila metri di quota. Soccorsi
difficili. Anche un 16enne e un 21enne tra le vittime altoatesine.
Quattro feriti
Valanga in Alto Adige, 6 morti: i soccorsi
LE VITTIME - Si tratta di Margit Gasser, 32 anni di Campo Tures, Matthias Gruber, 16 anni di Valle Aurina, Christian Kopfsguter, 21 anni di Villabassa, Alexander Patrick Rieder, 42 anni di Chienes, Bernhard Stoll, 43 anni di Villabassa. L'austriaco è Horst Wallner, 49 anni.
Ci sarebbero anche 4 feriti: uno è ricoverato all'ospedale di Brunico, ma non è in gravi condizioni. Una donna austriaca invece è stata estratta viva e portata da uno degli elicotteri dei soccorsi al campo sportivo di Riva di Tures. La donna, sotto choc, è stata poi accompagnata in un hotel poco distante per ricevere assistenza psicologica. Altre due alpiniste sarebbero riuscite a liberarsi da sole.
LA SLAVINA - La slavina con un fronte di circa 150 metri e lunga 300 si è staccata attorno alle ore 11,15 di questa mattina mentre il gruppoera ormai prossimo alla vetta di Monte Nevoso (conosciuto nel mondo alpinistico con la dizione tedesca di Schneebiger Nock) posta a 3.358 metri. In quella zona oggi il pericolo valanghe era classificato di grado 2 "moderato" su una scala che va da 1 a 5.
I SOCCORSI - Massiccia la macchina dei soccorsi con base al campo da calcio di Riva di Tures. I tre elicotteri che hanno operato con difficoltà perché non potevano volare oltre 3.000 metri con i serbatoi pieni di carburante. I voli erano brevi e dopo ogni volo in quota, inizialmente per trasportare i soccorritori e successivamente per riportare a valle le salme ed i feriti, gli elicotteri venivano riforniti. In quella zona oggi il periodo valanghe era classificato di grado 2 "moderato" su una scala che va da 1 a 5.
RENZI - Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, impegnato a Parigi per il vertice dei leader socialdemocratici, segue la sciagura in stretto contatto con la protezione civile.
I PRECEDENTI - Quella che si è consumata oggi è una delle più gravi sciagure sulle montagne dell'Alto Adige non solo degli ultimi anni, ma di sempre. Il 2 maggio del 2015 quattro scialpinisti erano morti travolti da una valanga nei pressi del rifugio Casati in Val Martello nel gruppo Cevedale-Ortles. Il 23 giugno del 2013 giornata tragica sul Gran Zebrù a Solda con sei morti in due incidenti diversi. Nel primo erano morti tre alpinisti bergamaschi, nel secondo tre alpinisti altoatesini. Il primo aprile del 2013, il giorno di Pasquetta, due scialpinisti italiani ed uno tedesco erano morti, travolti da una slavina, durante un'escursione sulla Cima Beltovo di Fuori
Nessun commento:
Posta un commento