Attentato Ankara, una donna del Pkk fra i kamikaze
Sale a 37 morti il bilancio delle vittime dell'autobomba esplosa ieri ad Ankara. Reazione turca: raid nel nord dell'Iraq
Ankara, 14 marzo 2016 - Era donna una dei due kamikaze di Ankara. Il giorno dopo l'attentato in Turchia, dove sono morte almeno 37 persone stando
agli ultimi bilanci, filtrano le prime indiscrezioni sulle indagini.
Una fonte, citata dal quotidiano Sozcu, rivela che a farsi esplodere
sarebbe stata è una 24enne ex studentessa universitaria turca, Seher Cagla Demir, che si sarebbe unita al Pkk curdo nel 2013. E mentre le indagini proseguono, la Turchia passa al contrattacco. L'aviazione di Ankara ha bombardato le postazioni dei ribelli curdi del Pkk in Iraq. Lo ha reso noto l'esercito turco.
10 FERMATI - Nel frattempo, la polizia turca ha fermato almeno 10 persone a Sanliurfa, nel sud-est del Paese al confine con la Siria, accusate di legami con i 2 presunti kamikaze. Tra i fermati ci sono anche familiari di almeno uno dei sospetti attentatori. Gli altri finiti in manette sono impiegati della concessionaria dove i kamikaze si sarebbero procurati la Bmw bianca usata per l'attacco.
IL PAPA - Papa Francesco ha inviato un messaggio di cordoglio, a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, al presidente turco Recep Tayyip Erdogan per le vittime dell'attentato. Francesco si dice "profondamente addolorato" per la "tragica perdita di vita umane" e prega per le vittime e per i loro familiari come pure per il recupero di chi è rimasto ferito "in questo atroce atto di violenza".
SOCIAL MEDIA - Nel frattempo, in Turchia hanno ripreso a funzionare regolarmente i social media. Ieri avevano subito forti rallentamenti dopo l'attacco. Sia Facebook che Twitter hanno funzionato a singhiozzo per molte ore nel Paese, nel tentativo delle autorità - ricorrente in episodi simili - di frenare la diffusione di immagini e notizie sulla strage. Come in occasione degli altri attentati dei mesi scorsi, una censura sulle immagini dal luogo dell'attacco è stata inoltre imposta sui media turchi.
DOMENICA DI TERRORE - Ieri è stata una vera e propria domenica di terrore in due continenti. L'autobomba ad Ankara è esplasa mentre era ancora in corso l'attentato in Costa d'Avorio, con resort attaccati via mare e 16 vittime, tra cui 4 europei.
Sale a 37 morti il bilancio delle vittime dell'autobomba esplosa ieri ad Ankara. Reazione turca: raid nel nord dell'Iraq
COSTA D'AVORIO, ATTACCO A RESORT: 12 MORTI, 4 OCCIDENTALI
Attentato ad Ankara, inferno in centro
10 FERMATI - Nel frattempo, la polizia turca ha fermato almeno 10 persone a Sanliurfa, nel sud-est del Paese al confine con la Siria, accusate di legami con i 2 presunti kamikaze. Tra i fermati ci sono anche familiari di almeno uno dei sospetti attentatori. Gli altri finiti in manette sono impiegati della concessionaria dove i kamikaze si sarebbero procurati la Bmw bianca usata per l'attacco.
IL PAPA - Papa Francesco ha inviato un messaggio di cordoglio, a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, al presidente turco Recep Tayyip Erdogan per le vittime dell'attentato. Francesco si dice "profondamente addolorato" per la "tragica perdita di vita umane" e prega per le vittime e per i loro familiari come pure per il recupero di chi è rimasto ferito "in questo atroce atto di violenza".
SOCIAL MEDIA - Nel frattempo, in Turchia hanno ripreso a funzionare regolarmente i social media. Ieri avevano subito forti rallentamenti dopo l'attacco. Sia Facebook che Twitter hanno funzionato a singhiozzo per molte ore nel Paese, nel tentativo delle autorità - ricorrente in episodi simili - di frenare la diffusione di immagini e notizie sulla strage. Come in occasione degli altri attentati dei mesi scorsi, una censura sulle immagini dal luogo dell'attacco è stata inoltre imposta sui media turchi.
DOMENICA DI TERRORE - Ieri è stata una vera e propria domenica di terrore in due continenti. L'autobomba ad Ankara è esplasa mentre era ancora in corso l'attentato in Costa d'Avorio, con resort attaccati via mare e 16 vittime, tra cui 4 europei.
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