LEISHMANIOSI
CANINA, COS’È E COME SI CURA
di
Brunella Paciello
Quando
le temperature cominciano a salire, per i nostri cani scatta il pericolo
flebotomo, un piccolo insetto volante la cui puntura veicola un protozoo – la
leishmania infantum – che causa una malattia parassitaria: la leishmaniosi.
La
dottoressa
Cristiana Maghenzani, medico veterinario di Milano, spiega che
“l’infestazione colpisce in prevalenza i canidi e può essere, in certe
condizioni, trasmessa anche all’uomo (zoonosi). La trasmissione avviene tramite
un ospite intermedio che è il flebotomo o pappatacio, un insetto volante molto
piccolo e diverso dalla zanzara che punge notoriamente dal crepuscolo all’alba
quindi nelle ore notturne. La puntura del flebotomo è necessaria perché avvenga
il contagio. Esistono anche altre vie di trasmissione della patologia più
remote, ma plausibili, come le trasfusioni di sangue e la via
transplacentare”.
Le
aree più a rischio
In
Italia ci sono regioni “a rischio flebotomo”, ma purtroppo ormai la malattia è
in via d’espansione. Fino a pochi anni fa, infatti, era localizzata
fondamentalmente lungo le coste marine. Ora invece sono stati riconosciuti
focolai endemici anche in Piemonte (Casale, Torino e Ivrea), Valle d’Aosta,
Veneto (intorno al Lago di Garda soprattutto), Lombardia (Pavia, Lodi, Cremona)
e Trentino.
In
generale tutto il bacino del Mediterraneo è interessato dalla Leishmania. “La
malattia si manifesta – continua Maghenzani – dopo una lunga incubazione che può
durare anche sette anni e si presenta con sintomatologia molto varia. Il motivo
risiede nella risposta immunitaria del cane che, se reagisce nel modo corretto
riesce a bloccare la propagazione del parassita, se reagisce producendo
anticorpi invece porta alla formazione di immunocomplessi che si depositano in
vari distretti dell’organismo dando origine ai sintomi della patologia”.
Ecco
i sintomi più frequenti: aumento di volume dei linfonodi; lesioni cutanee;
dimagramento; febbre; abbattimento; aumento di volume di fegato e milza;
insufficienza renale (aumento di sete e urinazione); lesioni oculari (uveite);
perdita di sangue dalle narici; lesioni articolari (zoppie); alopecia
soprattutto intorno agli occhi, dorso del naso, collo, orecchie, coda. A seguito
dell’alopecia si forma un Eczema furfuraceo che può ulcerare e permettere
l’attecchimento di batteri (piodermite).
Cosa
si può fare per evitare il contagio?
Innanzitutto
ricorrere a un insieme di strategie atte a ridurre il rischio di puntura da
parte del flebotomo. Si possono applicare repellenti specifici contro l’insetto,
ricordando che molti degli antiparassitari utilizzati non devono venire a
contatto con i gatti per via della loro tossicità. È importante inoltre
ricoverare il cane durante le ore notturne in un ambiente protetto dagli
insetti: al chiuso, utilizzando zanzariere a maglia stretta, repellenti
d’ambiente e ogni strategia capace di ridurre il contatto cane-insetto.
“Dalla
primavera 2012 è disponibile anche un vaccino in grado di modificare la risposta
immunitaria spostandola nella direzione dell’immunità efficace nei confronti di
Leishmania”, spiega Cristiana Maghenzani. “Prima di effettuare tale vaccino è
necessario sincerarsi che il cane non sia positivo alla infestazione con un
esame del sangue. In caso di positività la casa produttrice indica l’inutilità
della vaccinazione. La terapia è volta a bloccare l’azione del parassita, ma
ancora oggi non si è riusciti a trovare un farmaco in grado di eliminare con
certezza la sua presenza dal soggetto malato”.
Il
cane va tenuto sotto controllo, la profilassi
In
conclusione la terapia funziona eliminando i sintomi, ma non riesce a debellare
del tutto il parassita, motivo per cui il cane positivo andrà monitorato spesso
con esami specifici per capire l’andamento della malattia e provvedere al nuovo
ciclo terapeutico al momento opportuno.
Rispetto
al passato oggi esistono farmaci per la cura della leishmaniosi che permettono
anche la somministrazione per via orale e non solo iniettiva. Gli effetti
collaterali dei farmaci sono comunque presenti e tali da dover monitorare anche
durante la terapia lo stato generale del soggetto. Per quanto riguarda la
trasmissione all’uomo, avverte Maghenzani: “Non esiste una incidenza elevata di
leishmaniosi canina trasmessa all’uomo, ma – da medico veterinario – consiglio
sempre un’attenta profilassi repellente per i cani positivi proprio per evitare
che altri flebotomi si nutrano di sangue infettato e perpetuino la trasmissione
con la puntura”. È importante sapere, infine, che la leishmaniosi è una malattia
soggetta a denuncia da parte del veterinario.
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