Test coreano, Usa smentiscono: «Non è una bomba H». Condanna dell’Onu
6 gennaio 2016
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Argomenti: Asia | Elbio Rosselli | Josh Earnest | Han Min-koo | Motohide Yoshikawa | Federica Mogherini |G8 di Genova | Ash Carter | Isole Cook
Il leader Nord Coreano Kim Jong Un alla televisione di stato trasmette la notizia dell’esplosione della bomba a idrogeno. (Ap)
Le prime analisi del test nucleare annunciato dalla Corea del Nord non concordano con la rivendicazione da parte di Pyongyang di un test di successo di una bomba all'idrogeno: lo ha detto il portavoce della casa Bianca, Josh Earnest. Earnest ha spiegato che «nulla si è verificato nelle ultime 24 ore che ha cambiato la nostra valutazione delle capacità nucleari della Corea del Nord». «Stiamo lavorando per saperne di più», ha aggiunto.
Intanto, il Consiglio di Sicurezza dell'Onu «condanna» il nuovo test nucleare della Nord Corea, che rappresenta una “chiara violazione” delle sue risoluzioni. Inoltre, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite inizierà immediatamente a lavorare su una risoluzione per imporre ulteriori misure «significative» contro la Corea del Nord dopo il suo ultimo test nucleare. Lo dice Elbio Rosselli, attuale presidente del Consiglio di Sicurezza. Secondo il Consiglio dell'Onu, il test è avvenuto in violazione delle precedenti risoluzioni e rappresenta «una chiara minaccia per la pace e la sicurezza internazionale». Il Consiglio è unito nella decisione di elaborare una nuova risoluzione, afferma Motohide Yoshikawa, ambasciatore giapponese all'Onu, senza però specificare quali misure si stiano prendendo in considerazione. «Il nostro obiettivo è avere rapidamente una nuova risoluzione, che abbia un contenuto robusto - dice Yoshikawa - Abbiamo alcune ulteriori idee e discuteremo che con gli altri membri».
Intanto, il Consiglio di Sicurezza dell'Onu «condanna» il nuovo test nucleare della Nord Corea, che rappresenta una “chiara violazione” delle sue risoluzioni. Inoltre, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite inizierà immediatamente a lavorare su una risoluzione per imporre ulteriori misure «significative» contro la Corea del Nord dopo il suo ultimo test nucleare. Lo dice Elbio Rosselli, attuale presidente del Consiglio di Sicurezza. Secondo il Consiglio dell'Onu, il test è avvenuto in violazione delle precedenti risoluzioni e rappresenta «una chiara minaccia per la pace e la sicurezza internazionale». Il Consiglio è unito nella decisione di elaborare una nuova risoluzione, afferma Motohide Yoshikawa, ambasciatore giapponese all'Onu, senza però specificare quali misure si stiano prendendo in considerazione. «Il nostro obiettivo è avere rapidamente una nuova risoluzione, che abbia un contenuto robusto - dice Yoshikawa - Abbiamo alcune ulteriori idee e discuteremo che con gli altri membri».
Nel frattempo, il portavoce del Pentagono Cook ha definito «una provocazione inaccettabile e irresponsabile» l'ultimo test nucleare nordcoreano, dopo un colloquio tra il segretario alla difesa Usa Ash Carter e il suo collega sudcoreano Han Min-koo. I due «hanno concordato che le provocazioni della Corea del Nord avranno conseguenze», ha detto ancora Cook.
Ue, Giappone e Corea del Sud: serve reazione forte e coordinata
Serve «una reazione forte, coordinata e unita della comunità internazionale, che includa le Nazioni Unite e il G7 di cui il Giappone detiene la presidenza». E' uno dei punti su cui hanno concordato l'alto rappresentante per la politica estera europea, Federica Mogherini, ed i ministri degli esteri di Giappone e Corea del Sud. In colloqui telefonici Mogherini ed i colleghi asiatici si sono trovati d'accordo anche sulla necessità di «verificare i proclami fatti dal governo» di Pyongyang sulla natura dell'esperimento che ha provocato il sisma in Corea del Nord. Ma «se confermato» che esso è stato provocato da una esplosione nucleare, si tratta di una «grave violazione» degli obblighi a non produrre o testare armi atomiche ed «una minaccia alla pace e alla sicurezza dell'intera regione dell'Asia nord-orientale e oltre».
Serve «una reazione forte, coordinata e unita della comunità internazionale, che includa le Nazioni Unite e il G7 di cui il Giappone detiene la presidenza». E' uno dei punti su cui hanno concordato l'alto rappresentante per la politica estera europea, Federica Mogherini, ed i ministri degli esteri di Giappone e Corea del Sud. In colloqui telefonici Mogherini ed i colleghi asiatici si sono trovati d'accordo anche sulla necessità di «verificare i proclami fatti dal governo» di Pyongyang sulla natura dell'esperimento che ha provocato il sisma in Corea del Nord. Ma «se confermato» che esso è stato provocato da una esplosione nucleare, si tratta di una «grave violazione» degli obblighi a non produrre o testare armi atomiche ed «una minaccia alla pace e alla sicurezza dell'intera regione dell'Asia nord-orientale e oltre».
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