domenica 7 ottobre 2012

Primarie Pd, ok alla deroga: Renzi potrà candidarsi


Primarie Pd, ok alla deroga:
Renzi potrà candidarsi

Bersani: "Non ci ammazza nessuno"

Il sindaco di Firenze: "Io sarò in prima fila, se perdo, ad appoggiare il segretario". Bersani: "Oggi un capolavoro di democrazia". Ecco tutte le regole approvate. Scontro sulla registrazione degli elettori
Pippo Civati fra le sagome di Renzi e Bersani (Ansa)
Pippo Civati fra le sagome di Renzi e Bersani (Ansa)
Roma, 6 ottobre 2012 - L’assemblea nazionale del Pd ha approvato la deroga allo statuto per constire per questa volta non solo al segretario ma ad altri iscritti, fra cui Matteo Renzi, di candidarsi alle primarie del centrosinistra. La riforma aveva bisogno della maggioranza dei 949 delegati, 475, per passare. I sì sono stati 575, 8 i no e un delegato si è astenuto. Il testo prevede che le eventuali candidature del Pd vanno presentate all’Assemblea e devono essere sottoscritte da almeno il 10% dei componenti dell’assemblea o da almeno il 3% del numero degli iscritti. Ciascun candidato del Pd con una dichiarazione allegata alle firme, riconosce i contenuti deliberati dall’assemblea. Le candidature vanno depositate alla presidenza dell’assemblea entro il 15 ottobre.
BATTAGLIA SULLA REGISTRAZIONE DEGLI ELETTORI - L’assemblea è finita, il voto è stato unanime, ma la polemica non finisce. Il braccio di ferro sui tempi per la registrazione degli elettori che intendono votare alle primarie del centrosinistra prosegue e si trasferisce sull’interpretazione del documento approvato, facendo capire che ancora non tutto è definito e che molto verrà deciso in ulteriori contatti e al tavolo della coalizione che dovrà stabilire le regole precise. L’emendamento Magistrelli, che ha provocato le ire dei renziani è stato ritirato, e questo spinge Roberto Reggi, coordinatore della campagna per Renzi, a cantare vittoria. "Il fatto che sia stato ritirato l’emendamento che impediva di registrarsi dopo il primo turno vuol dire che si può votare anche se ci si registra solo dopo la prima tornata" spiega Reggi ai giornalisti. "Abbiamo fatto bene a fidarci di Bersani". Ma l’interpretazione viene confutata da Rosy Bindi, che raggiunge la sala stampa per precisare: "l’emendamento è stato ritirato perché implicito nel testo del documento votato. Quindi ci si può registrare solo entro il primo turno, è chiaro". Dopo pochi minuti Ivan Scalfarotto, vicepresidente dell’assemblea e schierato a sostegno di Renzi, raggiunge i cronisti e ribadisce la lettura di Reggi: "L’emendamento è stato ritirato e nel documento è scritto che ci si registra prima del voto, il voto è compiosto di primo e secondo turno e dunque ci si può iscrivere fino all’ultimo giorno della seconda tornata".
BERSANI - "Non amo l’enfasi, ma oggi è un momento cruciale e solenne. Noi siamo oggi sotto gli occhi non solo dell’Italia, ma di osservatori politici e economici dell’Europa e quindi la consapevolezza, la compostezza della discussione, la serietà e il rigore sono segni non irrilevanti delle possibili prospettive non del Pd, ma dell’Italia". Così Pier Luigi Bersani, aprendo l’assemblea del Pd, richiama tutti alla responsabilità. Bersani ha esultato per il risultato dell’assemblea del Pd. "E’ stato un capolavoro di democrazia", ha dichiarato. "Il Pd si conferma l’unico grande partito in Italia capace di discutere poi di decidere sul serio", ha aggiunto il segretario. "Se usciamo bene dalla vicenda delle primarie, non ci ammazza più nessuno". (VIDEO)
RENZI - "Le regole servono per parlare delle idee, altrimenti le primarie non sono più un gioco democratico e non voglio lo scontro". Così Matteo Renzi ha commentato da Brindisi gli sviluppi dell’Assemblea del Pd. "Parlo bene di Bersani - ha aggiunto - mi fido di Bersani, lo sfido perché lui propende per la tesi dell’usato sicuro, io per la rottamazione. Io sarò in prima fila, se perdo, ad appoggiare Bersani. Non farò un partitino".
SCHEDA / TUTTE LE REGOLE APPROVATE 
Doppio turno e albo degli elettori consultabile; campagna all’insegna della sobrieta’; sottoscrizione di un manifesto dell’Alleanza. Sono alcuni dei punti del documento sulle regole approvati oggi all’assemblea del Pd.
- MANIFESTO - Ciascun candidato alle primarie sottoscrive un impegno a rispettarne l’esito e a collaborare con il candidato premier e dichiara di riconoscersi nel Manifesto dell’Alleanza, definito al tavolo della coalizione.
- MECCANISMO DI VOTO: Al fine di individuare il candidato premier "più rappresentativo e unificante e di garantirgli la più forte legittimazione democratica, qualora nessun candidato raggiunga al primo turno il 50% più uno dei voti, è previsto un turno di ballottaggio tra i primi due candidati, da svolgersi a una settimana di distanza dal primo turno".
- ELETTORI: Possono partecipare le elettrici e gli elettori che dichiarano di riconoscersi nel manifesto politico dell’Alleanza. L’iscrizione all’Albo potrà avvenire da tre settimane prima delle primarie fino alla data del voto. Il responsabile organizzazione del Pd, Nico Stumpo, specifica che le iscrizioni si fermano al primo turno, cioè un elettore non può votare solo al secondo turno se non si è iscritto al primo. I renziani contestano questa interpretazione e chiedono che al tavolo della coalizione Bersani proponga che ci si possa iscrivere anche direttamente per il secondo turno.
- ALBO: L’albo di chi ha votato alle primarie sarà uno "strumento effettivo di consultazione" per le elezioni.
- SOBRIETA’: La campagna delle primarie dovrà "ispirarsi a criteri di sobrietà, trasparenza e rispetto reciproco tra i candidati".
- FIRME PER CANDIDATI PD: I candidati alle primarie iscritti al Pd a parte il segretario (come Matteo Renzi o Laura Puppato) dovranno avere una sottoscrizione di almeno il 10% dei componenti dell’assemblea o almeno il 3% degli iscritti. Le candidature vanno presentate alla presidenza entro il 15 ottobre.

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