Il mondo della scuola in piazza contro le politiche del governo: lancio di carote contro Profumo
Non è andata giù agli studenti, e nemmeno ai sindacati, la frase del ministro Profumo su bastone e carota e l'hanno dimostrato oggi sfilando col colorato ortaggio in pugno nella Capitale ma anche in altre città. La protesta del mondo della scuola contro i tagli al settore e per il diritto allo studio ha avuto un mattiniero avvio con un blitz degli studenti di fronte alla sede romana del Parlamento Europeo ed è andata avanti pacificamente per gran parte della mattinata da Nord a Sud, in concomitanza con lo sciopero dell'intero comparto della conoscenza indetto dalla Flc-Cgil
Roma, finita protesta studenti davanti al Miur - In quasi tutte le piazze italiane si è conclusa la protesta degli studenti. A Roma il corteo è terminato davanti al Miur, dove, autorizzato dai funzionari della polizia, era arrivato un gruppo di circa 300, staccatosi dal corteo, che nel frattempo si è disperso. Davanti alla sede del Miur di viale Trastevere, hanno intonato un coro all'indirizzo del dicastero: "Vergogna" e "se non cambierà lotta dura sarà". Fermi ai piedi delle scale mentre un cordone di polizia, bloccava sulla sommità l'accesso all'ingresso del ministero. Agli slogan si è poi unito il lancio delle carote, simbolo della manifestazione, sempre all'indirizzo del ministero. Gli studenti al megafono hanno poi ribadito le ragioni della loro protesta "per una scuola di qualità che non si svende " e poi si sono dispersi. La manifestazione si è svolta pacificamente e senza problemi, tranne che per il traffico.
Blitz davanti alla sede del Parlamento europeo - All'alba gli studenti hanno fatto un blitz di fronte alla sede romana del Parlamento europeo: appartenenti alla Rete degli studenti srotolano uno striscione "una scuola di qualità ce la chiede l'Europa". "Stamattina abbiamo dato la sveglia a questo governo ed eravamo sotto alla sede romana del Parlamento Europeo per chiedere che la nostra scuola entri veramente in Europa", spiega Daniele Lanni, portavoce nazionale della Rete degli Studenti Medi.
A Roma e Torino gli studenti lanciano carote - Gli studenti in corteo a Torino hanno lanciato carote contro la sede del Miur per protestare contro la frase del ministro Francesco Profumo che, dopo la manifestazione studentesca dell’otto ottobre, aveva detto: “Dobbiamo utilizzare un po’ di più il bastone e meno la carota”. "La settimana scorsa - hanno detto gli studenti ricordando gli scontri con la polizia dell'ultima manifestazione - con noi hanno usato il bastone. Oggi noi usiamo le carote". Hanno poi acceso anche alcuni fumogeni. Stesso tipo di protesta a Roma: "Le portiamo e in piazza per far capire simbolicamente al ministro Profumo, che in questi anni la scuola ha ricevuto solo il bastone. Ora basta. E' tempo della carota", spiegano.
A Bologna flash mob e volantinaggio - A Bologna, studenti in piazza con iniziative, flash mob e volantinaggio. A Piacenza, presidio alle 10:30 all'Ufficio scolastico territoriale poi studenti in corteo. Parma, presidio davanti alla Prefettura con distribuzione di materiale informativo e mele sul tema 'La scuola è alla frutta'. Reggio Emilia, presidio in Piazza della Vittoria, poi studenti in corteo dal Teatro Ariosto. Modena, presidio davanti alla Prefettura. Ferrara, presidio in piazza Municipale alle 10:30 poi studenti in corteo. Ravenna, presidio in piazza dell`Aquila e iniative di musica con gli sbandieratori. Forlì, presidio davanti alla Prefettura e flash mob.
Studenti in piazza a Cagliari e Oristano - L'autunno caldo della scuola è iniziato anche in Sardegna. In centinaia sono scesi in piazza a Cagliari e a Oristano. Studenti a fianco di insegnanti di ruolo e precari, personale amministrativo e tecnico. Ma anche gli operai dell'Alcoa di Portovesme si sono uniti con uno striscione. Per i lavoratori della scuola è stata una adesione allo sciopero nazionale indetto dalla Flc-Cgil contro la spending review che sottrae risorse al settore della istruzione pubblica sarda già in ginocchio, e per chiedere il rinnovo del contratto scaduto nel 2009 e l'ingresso di giovani e precari. Tanti ruoli diversi e un solo grido: "L'istruzione pubblica sta finendo in pezzi, difendiamola". I manifestanti hanno raggiunto piazza Repubblica, sede del concentramento e da qui un serpentone umano ha percorso le vie del centro città verso viale Trieste sede dell'Assessorato Regionale della Pubblica istruzione.
Un urlo: non è questa la politica per uscire dalla crisi - Con la Flc Cgil in piazza anche delegazioni di universitari e la Rete degli Studenti Medi "per gridare che non è questa politica economica la soluzione per uscire dalla crisi. La soluzione siamo noi. L'istruzione deve tornare ad essere la priorità politica e di spesa del paese. In un momento come quello che il nostro paese attraversa, è ingiusto e inefficace cercare di vedere una via di uscita che non parta dall'investimento in Scuola, l'Università e la Ricerca".
I sindacati - Il segretario generale della Flc, Mimmo Pantaleo, ha chiuso la giornata di mobilitazione e sciopero con un comizio a Roma durante il quale ha avuto la mano pesante con il Governo ("é autoritario. Sono tecnici che pensano non di governare, ma di comandare") e con il ministro Profumo ("eviti termini come bastone e carota perché in questi mesi abbiamo assistito solo a bastonate"). Gli studenti sono tornati a casa con l'intenzione di fare anche più di un bis, se necessario.
Nessun commento:
Posta un commento