Felix Baumgartner da record: si è lanciato da 39mila metri e ha superato il muro del suono
Il momento dell'atterraggio di Felix Baumgartner in un fermo immagine tratto dal video
Incredibile ma vero, Felix Baumgartner ce l'ha fatta, ha superato il muro del suono, 1173 chilometri ora, a "corpo libero", buttandosi da una capsula a 39 chilometri dal suolo, nella stratosfera. Due ore e passa l'ascesa appeso a un pallone sonda riempito di elio. Ha battuto il record precedente, che resisteva da ben 52 anni, 31 chilometri, e quando è arrivato al suolo in Nuovo Messico, prontamente recuperato dal suo team, sembrava fosse andato a fare una passeggiata.
La discesa, pochi minuti, ha tenuto gli spettatori di mezzo mondo col fiato sospeso finché alle 20.17 ora italiana tutto è finito. Oltretutto, coincidenza anch'essa incredibile, nella stessa data, il 14 ottobre ma nel 1947, Chuck Yeager , dell'aviazione americana superò la barriera del suono con un aereo sperimentale, un Bell XS 1. Gli ingegneri della Red Bull, sponsor dell'impresa, hanno fatto il possibile per tutelare Baumgartner ed evitargli la fine di parecchi altri che avevano tentato l'impresa e ci avevano lasciato la pelle. La tuta pressurizzata, un' evoluzione di quelle degli astronauti Shuttle, ha funzionato al meglio, e non era affatto scontato.
Quando ci si avvicina alla velocità del suono infatti l'aria fa resistenza in modo crescente, impedisce al corpo che cerca di andare più veloce di aumentare la velocità creando anche onde d'urto micidiali che spaccarono praticamente le ali a parecchi dei primi aerei di profilo convenzionale che tentavano di superare la barriera del suono.
Qualche dato sulla caduta. Si è lanciato da 39 chilometri, grosso modo 2 volte e mezza la massima altezza che viene raggiunta da un Boeing 747 in un volo intercontinentale, e a 1500 metri si è aperto il paracadute.
Mille cose potevano andare per il verso storto, le onde d'urto potevano letteralmente far esplodere il corpo, anche se a 39 chilometri di altezza l'atmosfera è tremendamente rarefatta, ma potevano anche farlo roteare fino a distruggergli la circolazione del sangue e ucciderlo. Poteva anche essere che il sangue e i gas corporei, se la depressurizzazione non fosse stata fatta a regola d'arte, bollissero letteralmente o esplodessero. Da ultimo, ma la lista sarebbe lunga, ricordiamo che si è esposto a una quantità notevolissima di radiazione ultravioletta che a 39 chilometri dal suolo è 100.000 volte più forte che al suolo.
Un momento di panico quando ha superato la barriera del suono, ha visibilmente perso il controllo e iniziato a roteare vorticosamente per qualche secondo, si è temuto il peggio, , ma è riuscito a riprendere il controllo.
A parte questo tutto è andato talmente liscio come l'olio da far credere che fosse una questione di poco conto. Su twitter tifo sfegatato per Felix, con tanto di appassionati e astronauti, fra cui la seguitissima astronauta italiana Samantha Cristoforetti, fra poco tocca a lei salire nello spazio, alla Stazione Spaziale internazionale. Felix Baumgartner è il nuovo eroe , ci ha messo non la faccia, ma la vita e ci ha fatto vivere 3 ore di avventura, coraggio e un po' del sogno di Icaro. Grazie.
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