L'eremita di Budelli non molla. "E' il mio mondo, non lo lascio"
Mauro Morandi, modenese, da 27 anni è l'unico abitante dell'isola
di
GIUSEPPE CATAPANO
Bologna, 31 maggio 2016 - Di quell'isola è suo ogni singolo
scorcio. Ne riconosce i profumi e i colori, al mutare del vento e delle
stagioni. Ne carpisce gli ‘umori’, come un uomo può fare con la sua
donna. E in effetti l’isola di Budelli – arcipelago di La Maddalena, in Sardegna – è una compagna di vita per Mauro Morandi.
Il 77enne di Modena ne è custode e unico abitante dal 1989. Ora rischia
lo sfratto. Dopo una lunga contesa giudiziaria, seguita al fallimento
della società immobiliare proprietaria dell’isola, il tribunale di
Tempio Pausania ha sancito il passaggio di Budelli all’ente parco
nazionale di La Maddalena. Il paradiso terrestre diventa pubblico. E
Giuseppe Bonanno, presidente dell’ente, pur precisando che "nessuno
vuole cacciare via Morandi", ha chiarito che "ci sono leggi da
rispettare in materia di sicurezza". In sostegno del 77enne si è mosso
il popolo del web: una petizione su change.org ha raccolto 10mila firme
in nove giorni. ‘Facciamo in modo che Mauro continui a vivere a Budelli’
il messaggio indirizzato al ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti.
Dov'è adesso?
"A Budelli. Per ora". Mauro Morandi risponde al telefono con garbo. "Anche se – ammette – non mi piace essere al centro dell’attenzione. Da qualche giorno lo sono...». Vive sull’isola sarda da moderno eremita, con tanto di tablet e profilo Facebook da consultare. La sua casa a venti metri dal mare è dotata di pannelli solari che in estate gli consentono di avere la corrente elettrica. D’inverno s’arrangia con delle batterie. «Alcuni amici mi aiutano a fare scorte di cibo, i collegamenti con la Maddalena sono spesso problematici a causa del mare mosso".
Morandi, c’è il rischio che lei debba lasciare Budelli dopo 27 anni.
"Non voglio andare via. Quest’isola è la mia vita. E qui io voglio morire. Tra trenta o quarant’anni, sia chiaro...".
Diecimila persone sostengono la sua battaglia con una petizione. Di chi tratta?
"Non solo di miei amici, non ne ho così tanti... So che hanno firmato anche dall’Australia, la mia storia sta facendo il giro del mondo. Spero solo che questa vicenda non entri in beghe politiche e che il ministro dell’Ambiente sia sensibile".
Cosa vorrebbe chiedere a Galletti?
"Mi appello a lui e a chi dovrà decidere le mie sorti. Per Budelli ho preso uno schiaffo da una ragazza che avevo ripreso perché non stava rispettando l’ambiente. Dal 1989 tutelo quest’isola, la tengo pulita, accompagno i visitatori. Amo questo posto. E ora mi vogliono mandare via?".
Ma lei ha cominciato a pensare alla prospettiva di andare altrove?
"In città non torno, nemmeno a Modena. Troppo caos, troppa superficialità. Se proprio dovrò abbandonare Budelli, resterò in Sardegna. Cercherò di vivere isolato. Certo, un’altra Budelli non c’è".
Il suo legame con l’isola è fortissimo.
"È di una bellezza estrema, soprattutto quando ci sono le burrasche".
Come ci è arrivato?
"Stavo andando in Polinesia su un catamarano, sono sbarcato qui due giorni prima che il custode andasse via. Dopo molti anni ho saputo che la composizione della sabbia è quasi uguale a quella dell’isola corallina che volevo raggiungere nel 1989".
Il destino, si dice.
"Castaneda scriveva che ognuno ha il suo posto. Budelli è il mio".
Come passa le sue giornate?
"Non mi annoio mai. Leggo molto, ascolto musica, guardo conferenze di psicologia".
La solitudine non la spaventa?
"Nemmeno un po’. So chi sono e sto bene con me stesso. E poi Budelli ricambia il mio amore. Una volta desideravo un boomerang, non riuscivo a realizzarlo. Dopo qualche giorno l’ho trovato in riva alla spiaggia. In 27 anni non mi sono mai ammalato".
Quest’anno tornerà a Modena?
"Ci vado due volte all’anno, in maggio e in novembre. Stavolta no, aspetto di conoscere il mio destino".
Dove si vede tra qualche mese?
"Spero a Budelli. Chi arriva qui guarda la bellezza in superficie, invece bisogna vederla in profondità. È quel che comunico ai turisti. Vorrei avere la possibilità di continuare a farlo. Se mi sfratterano, cercherò di rivolgermi a un legale. Speriamo nel ministro...".
E ora?
(sorride) "E ora fumo una sigaretta".
Mauro Morandi, modenese, da 27 anni è l'unico abitante dell'isola
di
GIUSEPPE CATAPANO
Mauro Morandi, l'eremita dell'isola di Budelli
Dov'è adesso?
"A Budelli. Per ora". Mauro Morandi risponde al telefono con garbo. "Anche se – ammette – non mi piace essere al centro dell’attenzione. Da qualche giorno lo sono...». Vive sull’isola sarda da moderno eremita, con tanto di tablet e profilo Facebook da consultare. La sua casa a venti metri dal mare è dotata di pannelli solari che in estate gli consentono di avere la corrente elettrica. D’inverno s’arrangia con delle batterie. «Alcuni amici mi aiutano a fare scorte di cibo, i collegamenti con la Maddalena sono spesso problematici a causa del mare mosso".
Morandi, c’è il rischio che lei debba lasciare Budelli dopo 27 anni.
"Non voglio andare via. Quest’isola è la mia vita. E qui io voglio morire. Tra trenta o quarant’anni, sia chiaro...".
Diecimila persone sostengono la sua battaglia con una petizione. Di chi tratta?
"Non solo di miei amici, non ne ho così tanti... So che hanno firmato anche dall’Australia, la mia storia sta facendo il giro del mondo. Spero solo che questa vicenda non entri in beghe politiche e che il ministro dell’Ambiente sia sensibile".
Cosa vorrebbe chiedere a Galletti?
"Mi appello a lui e a chi dovrà decidere le mie sorti. Per Budelli ho preso uno schiaffo da una ragazza che avevo ripreso perché non stava rispettando l’ambiente. Dal 1989 tutelo quest’isola, la tengo pulita, accompagno i visitatori. Amo questo posto. E ora mi vogliono mandare via?".
Ma lei ha cominciato a pensare alla prospettiva di andare altrove?
"In città non torno, nemmeno a Modena. Troppo caos, troppa superficialità. Se proprio dovrò abbandonare Budelli, resterò in Sardegna. Cercherò di vivere isolato. Certo, un’altra Budelli non c’è".
Il suo legame con l’isola è fortissimo.
"È di una bellezza estrema, soprattutto quando ci sono le burrasche".
Come ci è arrivato?
"Stavo andando in Polinesia su un catamarano, sono sbarcato qui due giorni prima che il custode andasse via. Dopo molti anni ho saputo che la composizione della sabbia è quasi uguale a quella dell’isola corallina che volevo raggiungere nel 1989".
Il destino, si dice.
"Castaneda scriveva che ognuno ha il suo posto. Budelli è il mio".
Come passa le sue giornate?
"Non mi annoio mai. Leggo molto, ascolto musica, guardo conferenze di psicologia".
La solitudine non la spaventa?
"Nemmeno un po’. So chi sono e sto bene con me stesso. E poi Budelli ricambia il mio amore. Una volta desideravo un boomerang, non riuscivo a realizzarlo. Dopo qualche giorno l’ho trovato in riva alla spiaggia. In 27 anni non mi sono mai ammalato".
Quest’anno tornerà a Modena?
"Ci vado due volte all’anno, in maggio e in novembre. Stavolta no, aspetto di conoscere il mio destino".
Dove si vede tra qualche mese?
"Spero a Budelli. Chi arriva qui guarda la bellezza in superficie, invece bisogna vederla in profondità. È quel che comunico ai turisti. Vorrei avere la possibilità di continuare a farlo. Se mi sfratterano, cercherò di rivolgermi a un legale. Speriamo nel ministro...".
E ora?
(sorride) "E ora fumo una sigaretta".
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