Arrestato il killer del catamarano, viaggiava con il falso nome di Andrea Bertone. Era evaso dal carcere nel 2007 e nel 2014
Filippo Antonio De Cristofaro venne condannato, in via definitiva, alla pena dell'ergastolo per l'omicidio di Annarita Curina
Baffi, pizzetto, capelli corti, con indosso una maglietta a fiori, pantaloncini corti e scarpe da tennis marroni uguali (o forse erano le stesse) a quelle calzate due anni fa al momento dell'evasione durante un permesso premio a Portoferraio. Aveva un aspetto "anonimo" al momento dell' arresto a Sintra in Portogallo, Filippo Antonio De Cristofaro che usava un'identità falsa, quella del fantomatico Andrea Bertone.
Il 'killer del catamarano' è apparso sorpreso
Dopo un tentativo di negare la propria vera identità, si è 'sciolto' in una risata "liberatoria o più probabilmente nervosa - secondo il capo della Squadra Mobile di Ancona Virgilio Russo - e si è anche complimentato con i poliziotti". Quando è stato fermato, De Cristofaro viaggiava in treno verso Lisbona. Aveva con sé, oltre a 5.900 euro in contanti, un passaporto, una carta d'identità e una patente nautica, tutti falsi e intestati al nome appunto di Andrea Bertone
Due indagati per la fuga
Lo ha detto il capo della Squadra Mobile di Ancona Virgilio Russo, rispondendo alle domande dei giornalisti su eventuali complicità e sostegni nella latitanza. "Una donna? Ci può stare" il commento del questore Oreste Capocasa. De Cristofaro, che stava scontando l'ergastolo nel carcere di Porto Azzurro, per l'omicidio della skipper pesarese Annarita Curina avvenuto nel 1988, era in permesso premio a Portoferraio per tre giorni, dal 19 al 21 aprile, ma si era dileguato già dal 19.
L'ex complice: "Sono felice"
''Nooo, davvero? Sono così felice!!! grazie...''. Così Diana Beyer in un sms inviato al difensore, l'avv. Marina Magistrelli, che stamani l'ha informata dell'arresto di Filippo De Cristofaro, il suo ex compagno e complice nel delitto del catamarano. Diana, 44 anni, tre figli, il più piccolo dei quali ha 11 anni, vive in Olanda, non ha più rivisto De Cristofaro, ma, ricorda il legale, ''ha ancora molta paura di lui''. ''Oggi ci siamo parlate più volte al telefono, e lei quasi non credeva alla notizia dell'arresto''.
Diana si è rifatta una vita
Per il fatto di sangue, commesso quando era una ragazzina, Diana venne condannata in via definitiva a sei anni e mezzo di reclusione: scontò 15 mesi in carcere e un periodo di affidamento in comunità, prima di essere rimpatriata, sotto la tutela dei servizi sociali del suo Paese. Aveva conosciuto De Cristofaro in una scuola di danza in Olanda, dove lui faceva l'insegnante. Si era perdutamente innamorata di lui e l'aveva seguito in Italia, credendo al progetto assurdo di andare a vivere insieme in Polinesia, senza lavorare: un amore ingenuo e ''totalizzante'' commentò all'epoca il pm Luisanna Del Conte, che aveva spinto la minorenne a collaborare all'aggressione alla Curina, ritenuta un 'ostacolo' all'avverarsi di quel sogno.
Era evaso già due volte
Dopo la condanna all'ergastolo riesce a fuggire ma viene arrestato nel 2007: a luglio durante un permesso premio "Pippo" evade dal carcere di Opera (Milano), ma viene catturato il mese successivo ad Utrecht in Olanda dalla Polizia olandese, a seguito di indagini della Polizia di Stato di Ancona. A novembre viene estradato da Amsterdam e rinchiuso nel carcere romano di Rebibbia, poi trasferito a Porto Azzurro, sull'Isola d'Elba, dal quale è evaso il 21 aprile 2014, sempre durante un permesso premio, il quarto nel giro di pochi mesi, da trascorrere a Portoferraio.
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