Volkswagen: "11 milioni di auto truccate". Indagine dell'Italia. Ue: chiarezza. Bruciato un terzo del valore in Borsa
Dopo la rivelazione che la casa automobilistica tedesca
installava su determinati modelli diesel un programma per ingannare i
controlli anti-inquinamento negli Stati Uniti, anche Italie e Francia
insorgono, chiedendo un'inchiesta "a livello europeo". Nuovo tonfo in
Borsa. La casa automobilistica è corsa ai ripari accantonando 6,5
miliardi. Vacilla l'ad Martin Winterkorn.
TUTTO COMINCIO' DAI TEST DI UN'AGENZIA NO-PROFIT
A.D. IN BILICO - Vacilla la poltrona dell'amministratore delegato della Casa autombolistica, Martin Winterkorn. Una prima riunione del consiglio di sorveglianza di Volkswagen, convocato a sorpresa prima dell'appuntamento già previsto per domani, è terminata. Lo riferisce l'agenzia di stampa tedesca Dpa. Al termine della riunione, convocata molto probabilmente per esaminare le ripercussioni dello scandalo sui motori diesel non è filtrato nulla. Il consiglio di sorveglianza tornerà a riunirsi domani pomeriggio come era già previsto dagli organi del costruttore tedesco, per discutere del futuro dell'amministratore delegato, dopo lo scandalo. Winterkorn avrebbe perso il sostegno dei principali azionisti. Il manager 68enne - secondo il quotidiano Tagesspiegel - verrà scaricato e ci sarebbe già il nome del suo sostituto: Matthias Mueller, attuale numero uno della controllata Porsche.
L'ANALISI Volkswagen resterà Volkswagen - di Giuseppe Turani
IN ITALIA - Il ministero dei Trasporti italiano ha avviato una indagine con Volkswagen e il principale omologatore sul caso della manipolazione dei motori diesel. Il ministero, spiega una nota, vuole sapere se il medesimo illecito avvenuto negli Usa, dove vigono però regole differenti per la omologazione, sia praticato su omologazioni della stessa autorità tedesca per l'Europa e se i veicoli siano stati commercializzati in Italia. Si esprime "preoccupazione in merito all'accaduto".
IN FRANCIA - Anche la Francia è insorta, chiedendo un'inchiesta "a livello europeo" per "tranquillizzare" i cittadini e anche controllare le altre case automobilistiche europee, ha dichiarato il ministro delle Finanze, Michel Sapin, parlando all'emittente Europe 1. Il colosso di Wolfsburg ha bloccato vendite delle vetture diesel quattro cilindri dei brand Audi e Vw negli Usa, mentre il titolo continua a crollare in borsa. Dopo la chiusura di ieri a -18,60%, oggi la casa automobilistica perde il 3,3% nei primi scambi a Francoforte dopo che anche la Corea del Sud ha annunciato di aver avviato un'indagine su tre modelli diesel, convocando i dirigenti della casa automobilistica tedesca. Un incontro è in programma oggi al ministero dell'Ambiente di Seoul.
MERKEL - Angela Merkel auspica un rapido chiarimento dei fatti: in questa "situazione difficile" ha detto la cancelliera a Berlino serve "piena trasparenza". E ribadisce: "Spero che i fatti siano messi sul tavolo il più velocemente possibile".
IN EUROPA - Anche l'Europa alza la voce. "Stiamo prendendo la questione molto seriamente - dice la portavoce della Commissione Ue, Lucia Caudet -. I servizi della Commissione sono in contatto con Volkswagen, l'Agenzia Usa di protezione dell'ambiente e il California Air Resources Board per conoscere i dettagli del recente ritiro delle auto del produttore negli Usa - ha spiegato - l'indagine su Volkswagen va avanti in Usa e Germania, ma è prematuro commentare su quali specifiche misure di controllo siano necessarie anche in Europa e se le auto vendute da Volkswagen in Europa siano coinvolte". "Occorre fare chiarezza sul caso" ha detto anche la cancelliera tedesca, Angela Merkel, in riferimento al caso Volkswagen, augurandosi "piena trasparenza". A questo proposito Volkswagen ha diffuso una nota in cui conferma che "i nuovi veicoli Euro6 diesel attualmente distribuiti in Europa sono conformi alle leggi e agli standard di inquinamento".
INCHIESTA PENALE IN USA - L'inchiesta aperta dall'Epa (agenzia per la protezione ambientale statunitense) potrebbe portare a una maxi-multa da 18 miliardi di dollari con possibili implicazioni penali per la casa di Wolfsburg. In effetti, secondo Bloomberg che cita funzionari statunitensi, il dipartimento americano di Giustizia starebbe conducendo un'inchiesta penale su Volkswagen. La casa automobilistica tedesca ha chiesto personalmente scusa per "avere violato la fiducia dei nostri consumatori e del pubblico". Ma non basterà, malgrado il ceo del gruppo Volkswagen negli Stati Uniti, Michael Horn, si dica fiducioso sul fatto che la casa automobilistica saprà fare quanto necessario per riconquistare la fiducia dei consumatori dopo aver "mandato tutto a rotoli" truccando i test.
FCA METTE LE MANI AVANTI - L'unità statunitense di Fiat Chrysler Automobiles mette le mani avanti e fa sapere che le sue auto non sono dotate degli stessi dispositivi adottati da Volkswagen. "Fca Usa - si legge in un comunicato e-mail della compagnia - non usa dispositivi simili". Inoltre Fca Usa informa che sta lavorando con l'Epa e la California Air Resources Board per "assicurare che le sue vetture siano in regola con tutti i requisiti riguardanti le emissioni inquinanti".
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