Egitto, l'esercito spara sui turisti in fuga: tragico errore, 12 morti
L'esercito ha probabilmente confuso il convoglio di turisti,
che viaggiava in una "zona proibita" con i mezzi dei terroristi
dell'Isis
TRAGICO EQUIVOCO - Nella stessa area ieri otto jihadisti dell'Isis hanno decapitato un egiziano e l'hanno crocifisso a un albero, accusandolo di collaborazione con la polizia. Testimoni hanno aggiunto che gli abitanti del posto hanno chiesto l'intervento della polizia per ricercare gli assassini poi fuggiti a bordo di vetture 4x4, auto simili a quelle usate dai turisti poi uccisi nella stessa zona. Tra le vittime di oggi, vi erano almeno due turisti messicani e le loro guide. Secondo una fonte del tour operator, la maggior parte delle vittime sarebbe di origine cilena. A quanto si apprende, aerei da combattimento avrebbero sparato all'improvviso sui veicoli che accompagnavano i turisti. Qualcuno avrebbe provato a scappare, ma sarebbe stato inseguito e ucciso dai soldati egiziani.
LA DINAMICA - I turisti stavano viaggiando su quattro veicoli entrati nella "zona proibita" del Wahat, nel deserto occidentale. Una nota del ministero egiziano parla di "operazione congiunta di polizia ed esercito". Le forze di sicurezza sarebbero state sulle tracce di elementi terroristici nel deserto occidentale quando si sono imbattuti "per errore" con quattro fuoristrada appartenenti a dei turisti messicani in viaggio in una zona proibita. Oltre alle 12 vittime, ci sarebbero 10 feriti tra messicani ed egiziani, tutti trasferiti in ospedale. Il Wahat è il vasto deserto a Ovest dell'Egitto, una porta d' ingresso sulla Libia occupata da militanti affiliati all'Isis in guerra contro le forze di sicurezza nel Sinai, sui confini orientali del Paese. Centinaia di poliziotti e soldati sono morti in operazioni di contrasto. Sull'incidente è stata aperta un'inchiesta.
IL MUSICISTA SCIAMANO - Una delle 12 vittime dell'attacco è Rafael Bejarano, musicista e sciamano messicano di 40 anni, ha reso noto il governo di Città del Messico. "Mio fratello era un musicista, uno sciamano, un uomo di pace - ha detto la sorella Gabriela - Voleva aiutare la gente di diverse parti del mondo". Gabriela Bejarano precisa che la madre è tra i sei connazionali rimasti feriti nell'attacco e che sono stati ricoverati al Cairo. La donna, ha precisato Gabriela Bejarano, organizzava da anni tour turistici in Egitto.
Il gruppo di turisti, una quindicina, era partito dal Messico verso l'Egitto l'11 settembre e aveva in programma di rientrare a casa il 24, dopo aver visitato Luxor e Il Cairo, hanno precisato altre fonti della famiglia Bejarano, ricordando che l'egiziano Mabi Altamawi, una delle guide egiziane del gruppo, è fra le persone morte nell'attacco. "Non sappiamo cosa sia successo, tutto questo è stato un errore. Altamawi era un professionista, sapeva avere cura dei turisti e portarli in posti sicuri", hanno precisato.
LA CONDANNA DEL MESSICO - "Il Messico condanna questi atti contro i nostri cittadini ed esige dal governo egiziano un'indagine esaustiva di quanto accaduto". Lo scrive il presidente messicano Enrique Pena Nieto su Twitter. Il capo dello Stato ha inoltre riferito di aver aumentato il personale diplomatico al Cairo per assistere i feriti e i familiari delle vittime.
LA TESTIMONIANZA - "Mentre stavano cenando, tre aerei da combattimento dell'esercito hanno cominciato a sparare e lanciare missili sui veicoli. Erano completamente carbonizzati. Alcuni hanno cercato di scappare ma i militari li hanno inseguiti aprendo il fuoco su chiunque fuggisse". Lo dice al El Mundo una fonte del tour operator dei turisti uccisi in Egitto.
L'ISIS ERA NEL WAHAT - jihadisti dell'Isis hanno rivendicato sul web una "operazione militare di resistenza" contro le forze egiziane nel deserto occidentale, annunciando in questo modo la loro presenza nelle aree desertiche a ridosso del confine libico. "In un'operazione benedetta da Dio i soldati del Califfato hanno affrontato una campagna condotta dall'esercito degli apostati nel deserto occidentale. Questa operazione li ha obbligati a ritirarsi dal luoghi dopo essere stati sconfitti dai mujaheddin", è quanto si legge nella loro dichiarazione.
ALLARME TURISMO - La strage di oggi è un altro duro colpo per il turismo in Egitto, già messo in difficoltà dai numerosi attentati di questi mesi.
Nessun commento:
Posta un commento