Costi della politica, il governo usa la scure: meno poltrone e stipendi più bassi. Monti: "Cittadini indignati"
Era stato promesso l'uso della scure e la scure è arrivata puntuale: nel decreto sul taglio ai costi della politica di Regioni ed Enti locali varato in serata dal Consiglio dei ministri, il governo ha infatti introdotto una serie di tagli al numero dei Consiglieri regionali e ai fondi per i gruppi consiliari che mirano non solo e non tanto a fare risparmiare risorse pubbliche, ma soprattutto a evitare "la distruzione del rapporto fiduciario tra cittadini e istituzioni" come ha detto Mario Monti. Il premier ha usato termini forti per stigmatizzare gli "episodi inqualificabili" che oltretutto recano "un danno inimmaginabile all'Italia".
Monti ai politici: "Cittadini indignati" - Prima ancora di illustrare le misure, al termine del Consiglio dei ministri, Monti ha quasi lanciato un grido di dolore per gli scandali che stanno colpendo diversi Consigli Regionali: "Siamo impegnati, il ministro Grilli io e anche gli altri ministri - ha detto - a far crescere il rispetto dell'Italia. E' un lavoro che richiede il sacrificio dei cittadini italiani, che richiede una grande presenza nelle sedi internazionali per spiegare che l'Italia non corrisponde ai pregiudizi con cui spesso la si dipinge". Per questo gli "episodi di evasione fiscale o di corruzione" e certi "festini inqualificabili" recano all'Italia "un danno incalcolabile".
Regioni soddisfatte: "Governo ha seguito le nostre indicazioni" - E sembra che la musica l'abbiano capita anche i Governatori che in mattinata avevano incontrato il governo dando l'assenso alle misure. Quindi attuazione del taglio dei Consiglieri Regionali nella misura che prevedeva già la manovra di agosto 2011, e mai attuata dalle Regioni. Se non lo faranno, vedranno tagliati i trasferimenti statali dell'80%, e per perseverano vedranno i Consigli regionali sciolti "per grave inadempienza di legge". E ancora tagli ai fondi dei gruppi consiliari e soprattutto controllo da parte della Corte dei Conti, non più ex post, bensì anche preventivo. Stesso discorso per Comuni e Province, che non potranno più fare deficit di bilancio. E se un sindaco sporterà la propria amministrazione al dissesto non potrà ricandidarsi per dieci anni. Misura che ha provocato la reazione del presidente dell'Anti, Graziano Del Rio: "allora andrebbero sanzionati allo stesso modo quei ministri che hanno portato il debito pubblico italiano a 2 mila miliardi di euro".
Vitalizio per Governatori e Consiglieri soltanti a 66 anni - Il governo è entrato nella carne viva di quello che Monti ha chiamato "il mondo che ruota attorno alla politica". Ed ecco che il decreto ha pure eliminato la possibilità per Governatori e Consiglieri di avere il vitalizio a 50 anni (come Fiorito); lo riceveranno solo a 66 anni e se sono stati in carica per 10 anni. E ancora tagli a consulenze e convegni, auto blu, sponsorizzazioni, compensi degli amministratori delle società partecipate". Monti conclude l'illustrazione dei provvedimenti con accenti civici, appellandosi ai partiti affinché approvino presto anti corruzione: tema questo, ha detto il premier, che "dovrebbe essere nel Dna di tutte le forze politiche".
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