Giornata storica per Cuba: torna a sventolare la bandiera Usa. Kerry inaugura ambasciata
Un segretario di Stato Usa per la prima volta all'Avana dopo 70 anni. "Non
più nemici ma Cuba onori gli obblighi sui diritti". La replica del
ministro degli esteri cubano Rodriguez: "In materia di democrazia
profonde differenze con gli Stati Uniti"
KERRY A CUBA DIRETTA TV
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Cuba, Kerry alza la bandiera Usa all'ambasciata dell'Avana
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'METTERE DA PARTE BARRIERE' - "Non abbiamo nulla da temere" dalla ripresa dei rapporti diplomatici, ha affermato il segretario di Stato Usa che ha alternato lo spagnolo all'inglese: "Bisogna mettere da parte le barriere ed esplorare le possibilità". Kerry è il primo capo del dipartimento di Stato a visitare l'Avana in 70 anni e nel suo viaggio è accompagnato da alcuni membri del Congresso e da tre dei marine che nel 1961 calarono per l'ultima volta il vessillo degli Stati Uniti. "Oggi - ha detto Kerry nel suo discorso ufficiale - mi sento a casa".
IL RUOLO DEL PAPA - John Kerry, elencando gli artefici del riavvicinamento tra i due Stati, ha citato per primi Papa Francesco ed il Vaticano, ringraziando il Pontefice "che ha reso possibile tutto questo".
PRESSING PER LA DEMOCRAZIA - Poi è tornato sulla questione dei diritti umani, premendo perché l'Avana onori gli obblighi presi: "Il futuro di Cuba deve essere fatto dai cubani, non può venire da una entità esterna. Ma i leader cubani sappiano che gli Usa resteranno sempre un campione di principi democratici e riforme, continueranno a esortare il governo sul rispetto dei diritti umani". Una "democrazia genuina", secondo il segretario, è la migliore possibilità per gli abitanti di Cuba, che possano "eleggere liberamente i loro governanti".
MINISTRO CUBANO: 'SU DIRITTI PROFONDE DIFFERENZE' - Ma il ministro degli esteri Bruno Rodriguez gela gli entusiasmi a stelle e strisce: "Gli Stati Uniti e Cuba continueranno ad avere profonde differenze in materia di democrazia e diritti" . Nella conferenza stampa congiunta con John Kerry, Rodriguez ha sottolineato che "Cuba è orgogliosa per la sua storia nei diritti umani". Frizioni dunque continuano a sussistere tra i due Paesi. Del resto, ammette Kerry, il processo di normalizzazione delle relazioni "non sarà facile".
QUESTIONE EMBARGO - Il presidente cubano Raul Castro e l'omologo statunitense Barack Obama avevano annunciato lo scorso dicembre l'intenzione di ristabilire i rapporti diplomatici, riaprire le ambasciate e lavorare insieme per normalizzare le relazioni.
Cuba chiede a Washington di porre fine all'embargo e restituire la base navale americana di Guantanamo. Gli americani prememono invece sull'Avana per un miglioramento in materia di diritti umani, il ritorno dei profughi ai quali è stato concesso l'asilo politico e la restituizione delle proprietà dei cittadini statunitensi nazionalizzate dopo che Fidel Castro è salito al potere.
"In questa nuova situazione di normalizzazione l'embargo potrà essere rimosso dal Congresso, cosa che noi ci auguriamo", ha detto a questo proposito John Kerry oggi all'Avana. Il segretario Usa ha ricordato che "l'amministrazione Obama ne sostiene con forza la revoca", ma la maggioranza repubblicana potrebbe non consentirlo.
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